Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 15.5.’04
SIGLATO L'ACCORDO TRA FRANCIA E ITALIA PER
UN'ALTRA LINEA TAV TRA LIONE E TORINO. ESPLICITA PROTESTA DI IDRA IN UNA LETTERA INVIATA AI PREMIER
DI FRANCIA E ITALIA RAFFARIN E BERLUSCONI, E PER CONOSCENZA AL PRESIDENTE DEL
PARLAMENTO EUROPEO COX.
Procede in Europa come un rullo compressore
la politica infrastrutturale delle "grandi opere", la cui utilità non
è documentata e i cui danni al territorio
e alle pubbliche finanze, specie del nostro Paese, sono altamente
probabili. L'ultimo tassello, dopo il "Ponte sullo Stretto" fra
Sicilia e Calabria, è la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità tra Lione e
Torino. L'associazione ecologista indipendente fiorentina Idra è ben consapevole di essere fra le pochissime voci che non si
adattano a subire, o a propagandare come modelli di progresso e sviluppo,
iniziative improvvide come il Ponte sullo
Stretto o la TAV Lione-Torino. Ritiene però doveroso non tacere, e invia
quindi una nota di protesta a Raffarin, Berlusconi e per conoscenza a Cox. "Riteniamo che le linee di governo che
informano la realizzazione della nuova Lione-Torino vadano, in concreto, ad
attuare la prassi di quella "istituzionalizzazione dello spreco della
spesa pubblica" a suo tempo definita e criticata dall'economista siciliano
don Luigi Sturzo", scrive ai tre Presidenti il vicepresidente di Idra, Pier Luigi Tossani. Le ragioni del
"no" alla Lione-Torino erano già state comunicate da Idra, un anno fa, al Parlamento Francese tramite un dossier
che riferiva e documentava con la concretezza dei fatti e delle immagini la
penosa esperienza TAV in Toscana. Oggi l'associazione fiorentina ricorda ai due
capi di governo anche gli argomenti portati nel gennaio scorso dalle
popolazioni e dalle istituzioni locali (Comuni e Comunità Montana) della Bassa
Val di Susa (Torino). Nel gennaio 2003, ben 20 comitati, associazioni e testate
giornalistiche della Valle espressero il loro totale disaccordo circa la nuova
ipotizzata linea superveloce, indirizzando una petizione alla Commissione
Trasporti della UE. Le severe criticità vertevano:
·
sul senso di
irragionevole sfida ai limiti posti dalla natura che appare insito nel
progetto, e quindi sui relativi costi finanziari, elevatissimi, nonché sui
rispettivi oneri pubblici;
·
sui danni
ambientali, prevedibilmente ingenti, correlati alla realizzazione dell'opera
(l’esperienza della cantierizzazione toscana per l’Alta Velocità fra Firenze e
Bologna, nel Mugello e nell’Alto Mugello, dovrebbe pur insegnare qualcosa!);
·
sul rifiuto
apparentemente aprioristico di valorizzare gli amplissimi margini di
ottimizzazione delle linee storiche. La petizione piemontese sosteneva infatti
che "l’utilizzo della linea
esistente è soltanto del 38% rispetto alla sua reale potenzialità".
Aggiunge Tossani amaramente: "Gentili Presidenti, da molto tempo abbiamo
dovuto constatare che ragioni di pur elementare buon senso amministrativo come
quelle appena elencate non sembrano trovare ascolto – in questa materia – fra i
responsabili della cosa pubblica europea. Interessi di natura diversa da quelli
condivisi dalle popolazioni e dalle istituzioni locali appaiono prendere
prepotentemente il sopravvento".
L’associazione
fiorentina, che attende fiduciosa un riscontro, così conclude: “Ci sembra però doveroso, da contribuenti,
porgerVi i sensi della nostra esplicita protesta per quelle che appaiono a noi
essere politiche rovinose di spreco delle risorse pubbliche in una comunità
europea in cui i cittadini sono già stati non poco impoveriti dalla massiccia
inflazione sofferta nei Paesi della moneta unica”.