Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65, Tel. 055.48.03.22; e-mail idrafir@tin.it; web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

COMUNICATO STAMPA Firenze, 15.5.'03

7 QUESITI PESANTI SUL FUTURO DI FIRENZE "SOTTO TAV" IN UNA LETTERA DI IDRA AL SINDACO LEONARDO DOMENICI

Dopo la firma dell'Intesa generale quadro sulle infrastrutture, sottoscritta a Roma lo scorso 18 aprile dal premier Berlusconi, dai ministri Lunardi, Matteoli e La Loggia, e dal presidente della giunta regionale Martini, l'associazione ecologista fiorentina Idra entra nel merito e sottopone al sindaco di Firenze Leonardo Domenici alcune questioni di fondo sulla cantierizzazione della città per l'Alta Velocità ferroviaria.

Il presidente di Idra Girolamo Dell'Olio scrive al primo cittadino sollevando alcuni gravi e ragionevoli dubbi sulla correttezza e la fattibilità del progetto TAV: i tempi lunghissimi, l'incognita idrogeologica, la mancanza di finanziamenti centrali e locali, il rapporto 'coloniale' coi Comuni coinvolti nelle conseguenze della cantierizzazione. Altri tasselli che appaiono mancare al puzzle, secondo Idra: la localizzazione dei campi base a Firenze e le strategie di accoglienza e integrazione socio-culturale delle maestranze. Dell'Olio conclude con una proposta: priorità immediata al servizio ferroviario metropolitano, che servirebbe una fascia di gran lunga più ampia di cittadini, lavoratori, studenti e turisti.

 

I TEMPI LUNGHI E INCERTI DELLA CANTIERIZZAZIONE

Il cronogramma approvato in Conferenza di Servizi il 3.3.'99 dall'Amministrazione Primicerio prevede nove interi anni per la costruzione del passante ferroviario TAV e della stazione AV. L'Intesa generale quadro siglata a Roma il 18 aprile, invece, parla di un inizio nel 2004 e di un termine nel 2009. Fra i due dati risulta una discordanza di ben 3 anni. Secondo il cronogramma della Conferenza di servizi, infatti, "Firenze dovrà attendere che sia trascorso tutto il 2012, e dunque il 2013, per vedere completati i lavori. O invece sono state previste metodiche assai più celeri di scavo e di costruzione dei manufatti?". Idra pone l'esigenza di maggiore chiarezza al riguardo, "trattandosi di cantieri che impegnano direttamente o indirettamente tutta la città". E ricorda: al momento dell'inaugurazione della tratta AV Bologna-Firenze fu annunciata come data di chiusura dei cantieri la fine del 2002. Ma al vertice romano del 18 aprile 2003 ci si è dovuti accontentare di promettere un (improbabile anch'esso?) "giugno 2007".

L'INCOGNITA ACQUA

Dopo tutte le 'sorprese' che la falda freatica ha riservato ai progetti di parcheggio sotterraneo in programma a Firenze, "non crede, signor sindaco, che un'interferenza assai più consistente, in quanto continua (per una lunghezza di 7 km!) e ortogonale alle linee di flusso della falda, come quella attesa dalla realizzazione dei due tunnel TAV, sia suscettibile di rivelarsi incompatibile con la sicurezza dei tunnel stessi, con gli equilibri idrogeologici del territorio attraversato, con la tutela dei manufatti in superficie?".

L'AVVENTURA FINANZIARIA

"Lei è proprio convinto - scrive ancora Idra al sindaco - che sia saggio e opportuno avviare una lunga e drammatica operazione a cuore aperto quale si annuncia la cantierizzazione TAV a Firenze senza le necessarie garanzie di copertura finanziaria dei lavori? In occasione dell'accordo Stato-Regione siglato a Roma lo scorso 18 aprile 2003 lo stesso ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi ha reso noto che solo il 10% dello stanziamento necessario risulta al momento disponibile".

GLI IMPEGNI DI BILANCIO DEL COMUNE DI FIRENZE

Nello Studio di Impatto Ambientale del progetto di penetrazione TAV di Firenze si legge: "I costi d'investimento saranno in totale 2423,73 mld, di cui 458,73 mld a carico del Comune di Firenze e 1965 mld a carico della TAV". "In che modo, con quali fondi e con quale progressione di spesa - chiede Idra - il Comune di Firenze ha programmato di far fronte all'impegno di esborso di 458,73 mld di vecchie lire?"

IL DEFICITI DI DEMOCRAZIA E TRASPARENZA NELLE DECISIONI

"Non sembra anche a Lei un'operazione un po' coloniale - scrive Idra a proposito della scelta della ex miniera di Santa Barbara, a Cavriglia - quella attuata, col beneplacito della passata Amministrazione Primicerio, nei confronti dei sindaci e delle popolazioni del Valdarno fiorentino, che senza esserne neppure informati - e men che mai consultati - si sono visti catapultare sui propri territori l'onere del transito e dello stoccaggio di enormi quantità di smarino da estrarre dalle viscere di Firenze, per alleggerire del loro ingombro la città capoluogo? Non ritiene, con noi, che il tavolo delle decisioni debba essere riaperto secondo procedure ispirate a princìpi di democrazia e di trasparenza, con pari dignità per tutti i soggetti interessati?".

ILPROBLEMA DELLA LOCALIZZAZIONE DEI CAMPI BASE DEI LAVORATORI

Da nessuno dei documenti istituzionali in suo possesso, scrive Idra, risultano scelte relative alle strutture che ospiteranno i lavoratori impiegati nella costruzione del doppio tunnel sotterraneo TAV e della stazione AV, e alle modalità di trasferimento previste dai campi base ai cantieri e viceversa.

L'ESIGENZA DELLA TUTELA SOCIALE DELLE MAESTRANZE

Il Comune di Firenze ha pensato di provvedere a uno strumento di corretta ed efficace integrazione socio-culturale dei lavoratori esterni che si insedieranno nell'area?

 

Idra chiude la lettera - inviata per conoscenza anche ai gruppi consiliari fiorentini, nella speranza che essi si facciano latori in Consiglio delle perplessità e dei suggerimenti formulati dall'associazione - con una proposta.

"Perché continuare a procrastinare l'attivazione di un servizio ferroviario metropolitano decente e necessarissimo ogni giorno a decine di migliaia di studenti, lavoratori e turisti, e accordare invece un'anacronistica priorità al lunghissimo, costoso, improbabile e sostanzialmente inutile passante sotterraneo AV di Firenze? Perché non valorizzare a pieno la trama ferroviaria di superficie, attivando da subito un moderno e - questo sì, davvero urgente - servizio di trasporto metropolitano, restituendo anche stazioni come la Leopolda al loro naturale uso ferroviario?".

back