Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO
STAMPA Firenze, 15.4.’05
TAV IN MUGELLO: L’OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’ALTA
VELOCITÀ RISPONDE A IDRA.
INFORMAZIONI LARGAMENTE INCOMPLETE, ELUSE LE DOMANDE PIÙ SERIE. IDRA RIPRENDE CARTA E PENNA E CHIEDE AL
PRESIDENTE, PROF. RAFFAELLO NARDI, VECCHI E NUOVI RISCONTRI.
Già due giorni dopo aver ricevuto
la richiesta di verifica delle condizioni di attuazione dei progetti TAV, che Idra gli aveva inviato all’indomani della notizia del rifacimento di una galleria dell’Alta Velocità a
Scarperia (FI), il prof. Raffalello Nardi - presidente dell’Osservatorio
Ambientale Nazionale (OAN) sulla tratta AV Firenze-Bologna - aveva fornito
all’associazione ecologista toscana una prima risposta scritta. Ma l’unico
documento che l’OAN è in grado di menzionare è un rapporto che l’ARPAT gli ha
fornito dopo avere appreso dalla stampa (!) le conseguenze dell’esplosione
delle mine in vicinanza di residenze civili. Ecco il contenuto della nota
ARPAT.
“Il 16 marzo, appena appresa la notizia dalla stampa, un operatore del
Servizio Sub Provinciale ha effettuato gli accertamenti – si legge nella nota -
dai quali è emerso:
-
è in corso la rimozione della
calotta in galleria, per un tratto di 150 m, in località SanGiorgio-autodromo;
la rimozione si è resa necessaria in quanto si sono manifestate delle
fessurazioni;
-
il rivestimento in calotta, una
volta demolito, verrà sostituito da un rivestimento armato;
-
la demolizione della calotta
avviene tramite esplosivo; fino al 16 erano state effettuate 5 volate di cui:
1° 21/02, 50 Kg di esplosivo;
2° 22/02, 125 Kg di esplosivo;
3° 28/02, 75 Kg di esplosivo;
4° 01/03, 50 Kg di esplosivo;
5° 02/03, 50 Kg di esplosivo.
Le prime volate sarebbero servite per calibrare il giusto quantitativo
di esplosivo da utilizzare nella demolizione. Secondo CAVET 50 kg dovrebbe
essere una quantità sufficiente e nello stesso tempo dovrebbe evitare ripercussioni
in superficie.
Erano previste 4 cariche per conci di 12 m, quindi ancora 40-50 volate
dal 16 in poi.”
Dopo
avere atteso ulteriori notizie per una decina di giorni, il 5 aprile scorso il
portavoce di Idra ha trasmesso al
presidente dell’OAN prof. Raffaello Nardi, che si è reso disponibile a un
incontro con l’Associazione, una nuova lettera in cui vengono riproposte –
prima dell’incontro stesso - le domande rimaste senza risposta, e si chiedono
ragguagli scritti anche su altri aspetti poco chiari della vicenda TAV:
-
la
mancata riconferma, dopo quasi tre anni di ‘vacanza’, dello studio TRIMM, l’unico che avesse permesso
di quantificare in maniera seria fino al maggio 2002 i gravi danni ambientali
provocati dalla cantierizzazione;
-
la scelta – espressa con la Delibera della Giunta
Regionale n. 1293 del 13.12.’04, riguardante l’attuazione del primo programma
di interventi legati all’Addendum all’accordo procedimentale - di “procedere alla nomina, quale consulente esterno regionale, di un gruppo di consulenza
costituito da un membro per ognuno dei seguenti ambiti di competenza:
ingegneria ambientale con alti contenuti idraulici; idraulica – forestale con
alti contenuti di ingegneria naturalistica; idrogeologia con alti contenuti di
geochimica”, e la decisione di destinare a questo “alto” compito
l’investimento di somme stimate nella misura massima di 150.000,00 euro, che –
leggiamo nella Delibera “faranno carico
allo risorse trasferite dallo Stato previste dall’Addendum” stesso, perché “necessarie per il funzionamento del gruppo
di consulenza” (ma l’OAL,
allora, cosa c’è a fare? non dispone già
di competenze tecnico-scientifiche sufficientemente “alte”? si assisterà a un
nuovo caso di doppione di incarichi con i soldi di
tutti noi? eppure, nella medesima delibera regionale, due righi sopra,
viene solennemente confermata “l’importanza
strategica del ruolo svolto dall’O.A.L. fino alla fine dei lavori della linea
AV/AC Bologna-Firenze”!).
Segue
il testo integrale (evidenziati in
grassetto i passaggi più significativi) della lettera trasmessa il 5 aprile
al prof. Raffaello Nardi.
Gentile
Presidente,
La
ringraziamo per le notizie forniteci con la Sua sollecita risposta fax del 24
marzo scorso, Prot. N. OAN-Bo-Fi-RN 65, alla nostra del 21.3.’05.
Abbiamo
atteso sin qui le informazioni integrative che sembrava legittimo attendersi,
dopo gli effetti indesiderati (e imprevedibili?) provocati in superficie dalle
volate apparentemente sperimentali che sono “servite
a calibrare il giusto quantitativo di esplosivo da utilizzare nella
demolizione” (come leggiamo nella Sua nota).
Attendevamo
inoltre un Suo riscontro anche alle altre richieste da noi formulate nella nota del 21 marzo, parte delle quali espresse
già in un’altra lettera del 27 luglio 2004.
Non
avendo ricevuto ulteriori notizie, Le poniamo qui di seguito i quesiti che
derivano dalle informazioni di fonte ARPAT cortesemente accordateci, e Le
riproponiamo i temi sui quali gradiremmo conoscere il Suo punto di vista, prima
di fissare l’appuntamento al quale Ella ci assicura cortesemente la propria
disponibilità.
In
merito alla questione legata alle esigenze di rimozione della calotta in
galleria in località San Giorgio – Autodromo, gradiremmo sapere:
-
se sono stati svolti (o se sono in programma) da
parte di codesto Osservatorio approfondimenti
conoscitivi circa le cause delle “fessurazioni”,
e circa l’entità dell’intervento di rimozione della calotta (se cioè esso
si limiti ai 150 metri indicati nel primo rapporto ARPAT, o se interessi un
tratto più consistente della galleria);
-
se codesto Osservatorio consideri accettabile che
le attività di rimozione siano state condotte senza alcuna informazione né alla
popolazione né alle autorità pubbliche di controllo, atteso che – come si legge
nella Sua lettera – lo stesso Servizio Sub Provinciale dell’ARPAT ha “appresa la notizia dalla stampa”;
-
se codesto Osservatorio abbia verificato le
conseguenze in superficie dello scoppio di mine, e se abbia operato affinché
siano assunti tutti i provvedimenti
necessari a risarcire gli abitanti degli eventuali danni loro arrecati dai
nuovi lavori in corso nella galleria.
In
relazione alle altre richieste da noi poste nelle lettere del 27.7.’04 e del
21.3.’05, chiediamo di sapere:
-
se l’OAN intende farsi parte attiva affinché l’ARPAT,
l’ASL, l’OAL, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze e la
Direzione Difesa del Suolo della Provincia di Firenze ispezionino le gallerie
del versante toscano della tratta AV Bologna-Firenze, allo scopo di
verificare le condizioni dei tunnel, la rispondenza delle opere sin qui
realizzate ai requisiti progettuali approvati, il rispetto delle normative in
termini di affidabilità, stabilità e sicurezza, l’entità economica degli
interventi aggiuntivi e gli eventuali oneri aggiuntivi a carico di TAV SpA o di
altra Società a capitale pubblico derivanti dagli interventi di adeguamento
resisi necessari;
-
se questa associazione potrà essere informata dei
risultati dei sopralluoghi condotti;
-
se, a fronte del continuo cospicuo depauperamento
delle risorse idriche dell’Appennino fra Firenze e
Bologna per effetto delle interferenze della cantierizzazione TAV, l’OAN
intende assicurare una rilevazione
periodica complessiva, e disaggregata cantiere per cantiere, delle emorragie
idriche derivanti dalla cantierizzazione lungo la fascia interferita a lato
dell’intero tracciato Bologna-Firenze, versante toscano, comprendente la
descrizione degli effetti sui singoli corsi d’acqua, pozzi e sorgenti e in
forma comunicabile ai cittadini.
Essendo venuti a conoscenza dei contenuti della
Delibera della Giunta Regionale n. 1293 del 13.12.’04, riguardante l’attuazione
del primo programma di interventi legati all’Addendum all’accordo
procedimentale del 28.7.’95 in conseguenza dei danni ambientali provocati dalla
cantierizzazione TAV in Mugello, Alto Mugello e a Sesto Fiorentino, Le
chiediamo infine di comunicarci se l’OAN
considera plausibile l’investimento di somme stimate nella misura massima di
150.000,00 euro, che – leggiamo – “faranno
carico allo risorse trasferite dallo Stato previste dall’Addendum” stesso, “necessarie per il funzionamento del gruppo
di consulenza” previsto nella Delibera, quando al tempo stesso viene
confermata “l’importanza strategica del
ruolo svolto dall’O.A.L. fino alla fine dei lavori della linea AV/AC
Bologna-Firenze”. Ci risulta infatti che l’O.A.L. già dispone di competenze
tecniche ragguardevoli. Da quasi 3 anni, anzi, la cittadinanza attenta alle
delicate questioni ambientali legate alla cantierizzazione TAV attende il rinnovo dell'incarico di studio agli autori della pregevole diagnosi ambientale
TRIMM (Tutela
delle Risorse Idriche della Montagna Mugellana), i cui risultati hanno fornito
– ci sembra – le uniche coordinate complessive tecnicamente validate sugli
effetti devastanti dell’aggressione TAV all’assetto idrogeologico della
porzione di Appennino interferita dai lavori dell’Alta Velocità. Ci risulta che
una volta esaurito il
primo ciclo di studio, il progetto TRIMM, finanziato in parte
dall'Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna e, in parte,
dall'Osservatorio Ambientale Nazionale, non sia
stato riconfermato né rifinanziato.
Non appena riceveremo il conforto di un Suo cortese riscontro sui temi
descritti sarà nostra cura contattare la Sua segreteria operativa per fissare
l’incontro richiesto, se possibile a Firenze a margine di una riunione OAN, in
caso contrario presso la sede di Lucca.
In occasione dell’incontro ci sarà gradito sottoporLe alcune
nostre considerazioni e proposte sull’intera materia cui l’Osservatorio da Lei
presieduto è preposto.
I migliori saluti,
il presidente
Girolamo DELL’OLIO