Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it

web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

 

 

COMUNICATO STAMPA      Firenze, 15.4.’05

 

TAV IN MUGELLO: L’OSSERVATORIO NAZIONALE SULL’ALTA VELOCITÀ RISPONDE A IDRA. INFORMAZIONI LARGAMENTE INCOMPLETE, ELUSE LE DOMANDE PIÙ SERIE. IDRA RIPRENDE CARTA E PENNA E CHIEDE AL PRESIDENTE, PROF. RAFFAELLO NARDI, VECCHI E NUOVI RISCONTRI.

 

Già due giorni dopo aver ricevuto la richiesta di verifica delle condizioni di attuazione dei progetti TAV, che Idra gli aveva inviato all’indomani della notizia del rifacimento di una galleria dell’Alta Velocità a Scarperia (FI), il prof. Raffalello Nardi - presidente dell’Osservatorio Ambientale Nazionale (OAN) sulla tratta AV Firenze-Bologna - aveva fornito all’associazione ecologista toscana una prima risposta scritta. Ma l’unico documento che l’OAN è in grado di menzionare è un rapporto che l’ARPAT gli ha fornito dopo avere appreso dalla stampa (!) le conseguenze dell’esplosione delle mine in vicinanza di residenze civili. Ecco il contenuto della nota ARPAT.

“Il 16 marzo, appena appresa la notizia dalla stampa, un operatore del Servizio Sub Provinciale ha effettuato gli accertamenti – si legge nella nota - dai quali è emerso:

-         è in corso la rimozione della calotta in galleria, per un tratto di 150 m, in località SanGiorgio-autodromo; la rimozione si è resa necessaria in quanto si sono manifestate delle fessurazioni;

-         il rivestimento in calotta, una volta demolito, verrà sostituito da un rivestimento armato;

-         la demolizione della calotta avviene tramite esplosivo; fino al 16 erano state effettuate 5 volate di cui:

1° 21/02, 50 Kg di esplosivo;

2° 22/02, 125 Kg di esplosivo;

3° 28/02, 75 Kg di esplosivo;

4° 01/03, 50 Kg di esplosivo;

5° 02/03, 50 Kg di esplosivo.

Le prime volate sarebbero servite per calibrare il giusto quantitativo di esplosivo da utilizzare nella demolizione. Secondo CAVET 50 kg dovrebbe essere una quantità sufficiente e nello stesso tempo dovrebbe evitare ripercussioni in superficie.

Erano previste 4 cariche per conci di 12 m, quindi ancora 40-50 volate dal 16 in poi.”

Dopo avere atteso ulteriori notizie per una decina di giorni, il 5 aprile scorso il portavoce di Idra ha trasmesso al presidente dell’OAN prof. Raffaello Nardi, che si è reso disponibile a un incontro con l’Associazione, una nuova lettera in cui vengono riproposte – prima dell’incontro stesso - le domande rimaste senza risposta, e si chiedono ragguagli scritti anche su altri aspetti poco chiari della vicenda TAV:

-         la mancata riconferma, dopo quasi tre anni di ‘vacanza’, dello studio TRIMM, l’unico che avesse permesso di quantificare in maniera seria fino al maggio 2002 i gravi danni ambientali provocati dalla cantierizzazione;

-         la scelta – espressa con la Delibera della Giunta Regionale n. 1293 del 13.12.’04, riguardante l’attuazione del primo programma di interventi legati all’Addendum all’accordo procedimentale - di “procedere alla nomina, quale consulente esterno regionale, di un gruppo di consulenza costituito da un membro per ognuno dei seguenti ambiti di competenza: ingegneria ambientale con alti contenuti idraulici; idraulica – forestale con alti contenuti di ingegneria naturalistica; idrogeologia con alti contenuti di geochimica”, e la decisione di destinare a questo “alto” compito l’investimento di somme stimate nella misura massima di 150.000,00 euro, che – leggiamo nella Delibera “faranno carico allo risorse trasferite dallo Stato previste dall’Addendum” stesso, perché “necessarie per il funzionamento del gruppo di consulenza” (ma l’OAL, allora, cosa c’è a fare? non dispone già di competenze tecnico-scientifiche sufficientemente “alte”? si assisterà a un nuovo caso di doppione di incarichi con i soldi di tutti noi? eppure, nella medesima delibera regionale, due righi sopra, viene solennemente confermata “l’importanza strategica del ruolo svolto dall’O.A.L. fino alla fine dei lavori della linea AV/AC Bologna-Firenze”!).

 

 

Segue il testo integrale (evidenziati in grassetto i passaggi più significativi) della lettera trasmessa il 5 aprile al prof. Raffaello Nardi.

 

 

Gentile Presidente,

 

La ringraziamo per le notizie forniteci con la Sua sollecita risposta fax del 24 marzo scorso, Prot. N. OAN-Bo-Fi-RN 65, alla nostra del 21.3.’05.

Abbiamo atteso sin qui le informazioni integrative che sembrava legittimo attendersi, dopo gli effetti indesiderati (e imprevedibili?) provocati in superficie dalle volate apparentemente sperimentali che sono “servite a calibrare il giusto quantitativo di esplosivo da utilizzare nella demolizione” (come leggiamo nella Sua nota).

Attendevamo inoltre un Suo riscontro anche alle altre richieste da noi formulate nella  nota del 21 marzo, parte delle quali espresse già in un’altra lettera del 27 luglio 2004.

Non avendo ricevuto ulteriori notizie, Le poniamo qui di seguito i quesiti che derivano dalle informazioni di fonte ARPAT cortesemente accordateci, e Le riproponiamo i temi sui quali gradiremmo conoscere il Suo punto di vista, prima di fissare l’appuntamento al quale Ella ci assicura cortesemente la propria disponibilità.

In merito alla questione legata alle esigenze di rimozione della calotta in galleria in località San Giorgio – Autodromo, gradiremmo sapere:

-            se sono stati svolti (o se sono in programma) da parte di codesto Osservatorio approfondimenti conoscitivi circa le cause delle “fessurazioni”, e circa l’entità dell’intervento di rimozione della calotta (se cioè esso si limiti ai 150 metri indicati nel primo rapporto ARPAT, o se interessi un tratto più consistente della galleria);

-            se codesto Osservatorio consideri accettabile che le attività di rimozione siano state condotte senza alcuna informazione né alla popolazione né alle autorità pubbliche di controllo, atteso che – come si legge nella Sua lettera – lo stesso Servizio Sub Provinciale dell’ARPAT ha “appresa la notizia dalla stampa”;

-            se codesto Osservatorio abbia verificato le conseguenze in superficie dello scoppio di mine, e se abbia operato affinché siano assunti tutti i provvedimenti necessari a risarcire gli abitanti degli eventuali danni loro arrecati dai nuovi lavori in corso nella galleria.

In relazione alle altre richieste da noi poste nelle lettere del 27.7.’04 e del 21.3.’05, chiediamo di sapere:

-          se l’OAN intende farsi parte attiva affinché  l’ARPAT, l’ASL, l’OAL, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze e la Direzione Difesa del Suolo della Provincia di Firenze ispezionino le gallerie del versante toscano della tratta AV Bologna-Firenze, allo scopo di verificare le condizioni dei tunnel, la rispondenza delle opere sin qui realizzate ai requisiti progettuali approvati, il rispetto delle normative in termini di affidabilità, stabilità e sicurezza, l’entità economica degli interventi aggiuntivi e gli eventuali oneri aggiuntivi a carico di TAV SpA o di altra Società a capitale pubblico derivanti dagli interventi di adeguamento resisi necessari;

-          se questa associazione potrà essere informata dei risultati dei sopralluoghi condotti;

-          se, a fronte del continuo cospicuo depauperamento delle risorse idriche dell’Appennino fra Firenze e Bologna per effetto delle interferenze della cantierizzazione TAV, l’OAN intende assicurare una rilevazione periodica complessiva, e disaggregata cantiere per cantiere, delle emorragie idriche derivanti dalla cantierizzazione lungo la fascia interferita a lato dell’intero tracciato Bologna-Firenze, versante toscano, comprendente la descrizione degli effetti sui singoli corsi d’acqua, pozzi e sorgenti e in forma comunicabile ai cittadini.

Essendo venuti a conoscenza dei contenuti della Delibera della Giunta Regionale n. 1293 del 13.12.’04, riguardante l’attuazione del primo programma di interventi legati all’Addendum all’accordo procedimentale del 28.7.’95 in conseguenza dei danni ambientali provocati dalla cantierizzazione TAV in Mugello, Alto Mugello e a Sesto Fiorentino, Le chiediamo infine di comunicarci se l’OAN considera plausibile l’investimento di somme stimate nella misura massima di 150.000,00 euro, che – leggiamo – “faranno carico allo risorse trasferite dallo Stato previste dall’Addendum” stesso, “necessarie per il funzionamento del gruppo di consulenza” previsto nella Delibera, quando al tempo stesso viene confermata “l’importanza strategica del ruolo svolto dall’O.A.L. fino alla fine dei lavori della linea AV/AC Bologna-Firenze”. Ci risulta infatti che l’O.A.L. già dispone di competenze tecniche ragguardevoli. Da quasi 3 anni, anzi, la cittadinanza attenta alle delicate questioni ambientali legate alla cantierizzazione TAV attende il rinnovo dell'incarico di studio agli autori della pregevole diagnosi ambientale TRIMM (Tutela delle Risorse Idriche della Montagna Mugellana), i cui risultati hanno fornito – ci sembra – le uniche coordinate complessive tecnicamente validate sugli effetti devastanti dell’aggressione TAV all’assetto idrogeologico della porzione di Appennino interferita dai lavori dell’Alta Velocità. Ci risulta che una volta esaurito il primo ciclo di studio, il progetto TRIMM, finanziato in parte dall'Istituto Nazionale per la Ricerca sulla Montagna e, in parte, dall'Osservatorio Ambientale Nazionale, non sia stato riconfermato né rifinanziato.

Non appena riceveremo il conforto di un Suo cortese riscontro sui temi descritti sarà nostra cura contattare la Sua segreteria operativa per fissare l’incontro richiesto, se possibile a Firenze a margine di una riunione OAN, in caso contrario presso la sede di Lucca.

In occasione dell’incontro ci sarà gradito sottoporLe alcune nostre considerazioni e proposte sull’intera materia cui l’Osservatorio da Lei presieduto è preposto.

 

I migliori saluti,

il presidente

Girolamo DELL’OLIO

back