Associazione di volontariato Idra

e-mail idrafir@tin.it; web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; http://idra.dadacasa.supereva.it/

COMUNICATO STAMPA 15.2.’02

Adesso anche Giotto guarda triste

il dissesto ambientale che avanza ….

Nonostante i continui allarmi sui disastri permanenti provocati dall’Alta Velocità all’idrosistema del Mugello e alla zona di Monte Morello, non sembra che i provvedimenti assunti dalle autorità pubbliche siano all’altezza delle esigenze di tutela di risorse territoriali così preziose e sempre più scarse.

Nessun riscontro ha avuto ad esempio la proposta che l’associazione di volontariato Idra ha consegnato e illustrato direttamente ai sindaci di Scarperia e di Borgo S. Lorenzo lo scorso 8 ottobre 2001, nel corso dell’incontro nel Municipio di Borgo San Lorenzo. Si chiedeva ai primi cittadini dei Comuni più colpiti dall’emorragia idrica estiva di promuovere una specifica iniziativa nei confronti del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sul tema della Valutazione di Impatto Ambientale del progetto TAV Bologna-Firenze approvato in Conferenza di Servizi il 28.7.’95. E di istituire con Idra una collaborazione informativa permanente.

Nel documento presentato ai sindaci si proponeva loro di farsi promotori di un’urgente richiesta di riapertura della Conferenza di Servizi chiusa il 28.7.’95, affinché:

Niente di tutto ciò risulta sia stato raccolto.

Non ha avuto alcun esito concreto neppure la promessa adozione di una collaborazione informativa con Idra, attraverso un protocollo di intesa per lo scambio di documentazione sui temi dell’Alta Velocità ferroviaria.

 

Intanto, prosciugate come da programma le sorgenti di Moscheta, il fronte del danno ambientale si allarga preoccupantemente verso est, e va ad intaccare – insieme ad altri torrenti - nuovi siti storici, come quelli legati alla vita del grande pittore trecentesco Giotto. Siamo nella valle del torrente Ensa, che nasce presso il Passo della Colla, attraversa gli abitati di Razzuolo e della Madonna dei Tre Fiumi, dove si unisce con il Farfereta, poi solca Ronta e Panicaglia, scorre sotto la Collina di Vespignano - dove si trova la casa natale di Giotto – e infine, attraversato il Ponte della Ragnaia detto "di Cimabue", confluisce nella Sieve. Anche in questa vallata i danni ambientali provocati dai lavori per l’alta velocità si sono fatti sentire in maniera seria. Il torrente Farfereta e i suoi affluenti si sono prosciugati oramai dall’estate scorsa senza che da parte delle Amministrazioni locali siano stati apparentemente trovati dei rimedi.

 

LA VALLE DELL’ENSA: LA SCHEDA STORICA

Come la Badia di Moscheta, anche la chiesa dedicata a S. Paolo, nell’abitato di Razzuolo, è stata fondata dai frati vallombrosani di San Giovanni Gualberto intorno all’anno Mille, ed è stata per secoli loro monastero. Lungo il corso dell’Ensa scorre un’antica strada, il cui selciato è in parte ancora visibile, di origine etrusca, poi rifatta dai Romani. In località Ponte a Ruscello, a nord di Ronta, si possono ancora apprezzare i resti di un antico ponte romano in pietra. In località Madonna dei Tre Fiumi il torrente Ensa incontra il Farfereta. In questo luogo ai piedi dell’Appennino è stato edificato un santuario dedicato al culto della Madonna: la leggenda vuole che durante una preghiera essa sia apparsa in visione ad alcune donne del luogo e che successivamente si siano verificati miracoli che avrebbero suscitato l’interesse dello stesso Granduca di Toscana Leopoldo di Lorena, che vi avrebbe svolto dei pellegrinaggi. Presso il corso dell’Ensa, il cui toponimo deriva da antichi dialetti liguri (i primi abitanti del luogo fin dall’età del neolitico furono i "Liguri Magelli", da cui "Mugello") e sta per "spumeggiante, vigoroso" (un significato dal sapore amaramente sarcastico se confrontato con la situazione attuale), si trovano altri importanti siti storici, come la chiesa di Santa Maria a Pulicciano edificata sulle rovine di una fortificazione medicea.

Pulicciano, dal cui colle si può dominare oltre alla valle dell’Ensa anche buona parte del Mugello, è stato un importante insediamento prima etrusco, denominato "Arnta", e poi romano, col nome di "Fundus Publicianus". Nei suoi pressi si trovano la bella villa del poeta neoclassico di fine Settecento Filippo Pananti e quella di Striano, anch’essa antica villa romana.

In zona sono fioriti inoltre numerosi mulini ad acqua dei quali alcuni tuttora funzionanti, come in località Madonna dei Tre Fiumi.

Conosciuto da tutti e citato anche nei testi scolastici è il famoso ponte della Ragnaia, più noto come il "ponte di Cimabue", dove la leggenda vuole che il giovane Giotto fu notato dipingere dal maestro Cimabue. Quel famoso incontro è stato anche consacrato da Lorenzo Ghiberti (1378-1455) nei suoi "Commentari":

"Cominciò l’arte della pittura a sormontare in Etruria in una villa allato della città di Firenze la quale si chiamava Vespignano. Nacque uno fanciullo di mirabile ingegno il quale si ritraeva del naturale una pecora; in su passando Cimabue per la strada a Bologna vide el fanciullo sedente in terra et disegnava in su la lastra una pecora. Prese grandissima ammirazione del fanciullo, essendo di sì pichola età fare tanto bene; domandò veggendo aver l’arte di natura, domandò il fanciullo come egli aveva nome. Risposte et disse: per nome io son chiamato Giotto: el mio padre à nome Bondoni et stà in questa casa che è apresso, disse. Cimabue andò con Giotto al padre, aveva bellissima presentia, chiese il padre el fanciullo, el padre era poverissimo. Concedetegli el fanciullo a Cimabue menò seco Giotto et fu discepolo di Cimabue, tenea la maniera greca, in quella maniera ebbe in Etruria grandissima fama; fece di Giotto grande nell’arte della pictura."

Parte del passo del Ghiberti è trascritta su un cippo commemorativo posto nei pressi del ponte sulle sponde dell’Ensa.

a cura di Andrea ROMAGNOLI

 

Nella situazione attuale tutti questi siti storici, perfettamente inseriti nell’ambiente naturale della vallata, stanno rischiando di essere snaturati dall’essiccamento della rete idrica superficiale. Alcune sorgenti ad est del corso dell’Ensa stanno dando preoccupanti segnali di cedimento: l’effetto Alta Velocità si sta allargando, se non verranno presi seri rimedi.

 

info ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it

back