Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it;

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 15.12.’04

 

PROGETTO ALTA VELOCITÀ, SE NE PARLA ALL’ARPAT. DUE DIGHE, SEI MEGA-PARATIE E UNA STAZIONE DENTRO LA FALDA: RIUSCIRÀ FIRENZE A SOPPORTARLE E A MANUTENERLE PER DECENNI?

 

Il sottoattraversamento visto con le lenti del rischio idrogeologico, in una città che ha subìto 43 piene e inondazioni dal XII secolo a oggi (le ultime due nel 1966 e nel 1992).

E’ il tema dell’incontro pubblico informativo in programma venerdì 17 dicembre alle ore 17.

 

Si conclude venerdì 17 dicembre alle 17 a Firenze presso la sede dell’ARPAT in Via Niccolò Porpora 22 (zona di Porta al Prato) il ciclo di incontri informativi pubblici sugli impatti ambientali dei progetti di Alta Velocità ferroviaria (i tre incontri precedenti si sono svolti rispettivamente il 19 novembre, e il 3 e 10 dicembre) che l’associazione di volontariato ecologista Idra ha chiesto all’ARPAT di mettere a disposizione dei cittadini fiorentini.

Permane nel frattempo la preoccupante latitanza di qualsiasi garanzia di trasparenza da parte dell’Amministrazione comunale sulle caratteristiche di cantierizzazioni la cui durata – sicuramente pluriennale - resta incerta, e i cui effetti andranno a sommarsi pericolosamente a quelli prodotti dalle numerose altre cantierizzazioni pesanti in corso o in programma in città e nell’area metropolitana.

A condurre l’appuntamento informativo del 17 dicembre sarà il dott. Stefano Rossi, responsabile della Sezione Grandi Infrastrutture di Mobilità dell’Agenzia Regionale, che tratterà il temaL’Alta Velocità ferroviaria a Firenze: gli impatti idrogeologici”.

Si parlerà di acqua, falda, effetti-diga, pozzi e cantine, stabilità degli edifici e tutela dei monumenti, tenuto conto anche della drammatica esperienza della cantierizzazione per l’Alta Velocità in Mugello. Il progetto AV prevede la costruzione nel sottosuolo di Firenze di due tunnel lunghi ciascuno sette km, praticamente perpendicolari alla falda acquifera, con beni storici e architettonici sulla verticale, e una nuova stazione sotterranea nelle immediate vicinanze del letto del torrente Mugnone.

 

Nelle Osservazioni inviate da Idra alla Regione Toscana e ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali nel luglio del ’98, Idra scriveva: “I progettisti non nascondono la pericolosità intrinseca alla costruzione del tunnel, in particolare "nei tratti in cui è prevista la costruzione di paratie impermeabili dalla superficie fino al di sotto del piano del ferro: queste sono previste nella zona della Stazione sotterranea (tre tratti per complessivi 860 metri), fra il Ponte del Pino e il raccordo con la linea in superficie a Campo Marte (per circa 875 metri) e all'imbocco Nord (per circa 500 metri" (Quadro di riferimento ambientale, pag. 59). Si tratta di oltre 2200 metri di ulteriore effetto barriera. E la portata attesa nelle condizioni più critiche è ragguardevole: "circa 10,4 metri cubi al giorno per metro quadro di sezione di flusso" (ibidem, pag. 60)”.

 

La cittadinanza è invitata.

Il numero dei posti disponibili è limitato.

E’ richiesto quindi di prenotare la presenza - per ogni singolo incontro - presso la segreteria dell’Associazione di volontariato Idra, comunicando il proprio nominativo ai numeri 055.233.76.65 o 320.161.81.05, oppure scrivendolo all’indirizzo e-mail idrafir@tin.it.

 

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