Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 15.11.’09
Tunnel
TAV a rischio: Firenze chiama, Bologna risponde.
Palazzo
d’Accursio conferma: “Tutto questo non
può funzionare”.
A quattro settimane esatte dall’apertura
all’esercizio commerciale dei 73
km di tunnel ferroviario TAV fra Firenze e Bologna, con nuovi
punti interrogativi a carico del servizio pendolari, la stampa di Bologna
rilancia l’allarme di Idra.
L’assessore alla Mobilità del Comune
di Bologna, Simonetta Saliera, nelle settimane scorse ha scritto al Prefetto di
Bologna “per ribadire la preoccupazione
dell’Amministrazione Comunale di Bologna, già espressa dai nostri tecnici
(...), in merito all’inaccessibilità dei
mezzi di soccorso alle piazzole di emergenza delle due gallerie di
interconnessione “Direttissima – Alta Velocità” e alla Galleria principale
“Pianoro Nord”, tutte situate in territorio di Bologna, in zona “Bastia”,
attraverso la rete viaria esistente”! E martedì scorso, nel corso
dell’ultima riunione del tavolo prefettizio -leggiamo su L’Informazione a firma di Marco Merlini - è tornata alla carica: “In questo momento i soggetti coinvolti
stanno elaborando un piano di soccorso in caso di emergenza. Noi abbiamo
ribadito che i percorsi di accesso previsti non sono i migliori, anzi non sono
affatto adeguati: con questo quadro, in caso di incidente, i mezzi di soccorso sono costretti a percorrere due chilometri in più a
salire e altrettanti a scendere per raggiungere i punti di accesso. Tutto
questo non può funzionare”.
Che dire
poi dei 60 km di tunnel sprovvisti di una galleria
parallela per le emergenze? I soccorsi potranno arrivare unicamente dall’alto, da
discenderie che presentano pendenze fin
oltre il 13% e con distanze
l’una dall’altra fin oltre 5 km.
È inimmaginabile – ribadisce Idra - come, chi e che cosa sarà possibile salvare se là sotto si verificherà un deragliamento o una collisione. O un
attentato.
Idra ne ha scritto a una quantità
di autorità istituzionali. Anche al più alto responsabile
delle Ferrovie, l’ing. Mauro Moretti, il 31 agosto scorso: “Come si
pensa di gestire nei 60 km di galleria mono-tubo TAV fra Bologna e Firenze
sprovvisti del tunnel parallelo di soccorso, dotati di finestre di uscita
distanti chilometri e con pendenze fin oltre il 13%, la sicurezza della linea,
delle degli utenti e dei lavoratori in caso di incidente, deragliamento,
collisione o atto terroristico?”. A quella lettera raccomandata, anticipata via fax e per
posta elettronica, non è mai arrivata una risposta....
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