Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO
STAMPA 15.10.’08
Firenze proposta a “capitale culturale
della sciatteria”
Ma chi l’ha detto che anche a sciatteria non sia possibile affermare un
personalissimo stile?
La nostra città la cultura e il gusto li ha nel proprio DNA. Nessuna
sorpresa dunque se continua a far scuola. Valorizziamola, propone Idra, questa qualità che il mondo ci
invidia!
Le cantierizzazioni-modello-Firenze
sono ormai sulla bocca e nell’immaginario di tutte le capitali dell’arte. Si vocifera che l’UNESCO stia
meditando per noi un riconoscimento speciale. Chi infatti, se non il genio
fiorentino, avrebbe mai saputo coniugare visivamente la pietra forte dei monumenti con la
plastica nera dei sacchetti per i rifiuti solidi urbani? Non è semplice né
scontato saper oscurare con tanto estro creativo la segnaletica verticale in
rapida obsolescenza grazie al radioso progredire delle viabilità...
Ecco perché Idra è tornata a
scrivere alla Soprintendente per i Beni Architettonici ed il Paesaggio arch.
Paola Grifoni, richiamando i contenuti di due esposti fotografici trasmessi il 14 novembre 2007 e il 20
marzo 2008 alla Soprintendenza stessa e al sindaco Leonardo Domenici su uno
dei tanti angoli di gioioso degrado della città, l’area intorno alla
dugentesca “Porta al Prato”. A sèguito
di queste segnalazioni, l’arch. Grifoni aveva trasmesso la documentazione il 9
aprile 2008 anche al vicesindaco Giuseppe Matulli “per le determinazioni di competenza”, invitandolo “ai fini della tutela monumentale, a
predisporre il posizionamento dei pali con opportuna distanza dai monumenti,
provvedendo allo spostamento di quelli già installati in adiacenza”. A
distanza di oltre sei mesi, siamo in grado di apprezzare in che misura
quell’invito sia stato raccolto.
Idra chiede alla Soprintendente un parere su una proposta di ulteriore
valorizzazione della città: dopo che l’UNESCO l’ha definita “un modello unico al mondo, sia dal punto di vista storico
che estetico”,
e ne ha promosso il centro storico al rango di “patrimonio dell’umanità”, non
ha forse Firenze accumulato ormai titoli sufficienti per ambire anche alla
qualifica di “capitale culturale della
sciatteria”?
A documentare la plausibilità della propria proposta, l’associazione
indipendente fiorentina segnala al principale organo locale di tutela dei beni
architettonici sette nuove perle di
prepotente modernità con quattordici scatti realizzati nel giro di poche
decine di metri tutt’intorno all’area di Porta al Prato.
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Pareti della “Porta al Prato”
Gioiosa macedonia di materiali e colori, sposata da
mesi con invidiato successo alla calda tonalità della pietra forte, resistente alle patetiche denunce di pochi cittadini
residuali
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Prospetto della “Porta al Prato”
Ardita bisettrice futurista del fornice dugentesco,
realizzata in metallo refrattario alle rimostranze pleonastiche delle Belle
Arti, festosamente incastonata in una ricca selva di guglie
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Area di cantiere-museo della tramvia
Esperimento di raccolta differenziata di vetro en plein air
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Parco delle Cascine
Reperto di archeologia industriale, legato alla saga
“Facciamo strada alla nuova città: uno, due, tre, tramvia”: sotto i simboli
delle comunità di Firenze e Scandicci recita: “Inizio lavori 01/12/2004; fine
lavori 28/08/2007”
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Angolo via del Prato / via Magenta
Segnaletica verticale obsoleta, decorata con trama a
sfilacce random di polietilene nero, testimoni del tempo-che-passa
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Lungarno Amerigo Vespucci, dinanzi al monumento
equestre di Giuseppe Garibaldi, Consolato
USA
Persistenze: spartitraffico diruto
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Ingresso del cantiere “Intervento di nuova
edificazione a fine ricettivo – Viale Belfiore, 57 - Recupero “ex area FIAT””,
Via Benedetto Marcello
Fibre polietileniche in stocastica libertà