Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
TAV A FIRENZE, AUDIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE IDRA IN REGIONE TOSCANA: A PALAZZO PANCIATICHI INTERVERRÀ ANCHE UNA
DELEGAZIONE DEL COMITATO DI VIA CARRACCI DI BOLOGNA.
Aveva inutilmente atteso
nella passata legislatura una convocazione da parte dell’allora presidente
della VI Commissione consiliare Erasmo D’Angelis, l’associazione di
volontariato Idra, che chiedeva di
presentare informazioni e dati inoppugnabili sul tema scottante del progetto di
sottoattraversamento TAV di Firenze. Ma la richiesta di audizione è stata
accolta solo col rinnovo del Consiglio regionale, e giovedì 16 settembre a partire dalle 14.30, a Palazzo Panciatichi,
i responsabili dell’associazione parte civile nel processo
penale ai responsabili della cantierizzazione TAV del Mugello presenteranno
alla VI e alla VII Commissione congiunte
(Ambiente e Territorio; Mobilità e Infrastrutture) le ragioni della radicale contrarietà
al progetto di nodo ferroviario sotterraneo fiorentino, e alla faraonica quanto
destabilizzante stazione Foster, la prima al mondo, forse, concepita per
complicare piuttosto che per semplificare il sistema dei collegamenti su scala
locale, regionale e nazionale.
Idra produrrà e illustrerà documenti, slides, filmati e memorie redatte da esperti nazionali in
economia, trasporti e infrastrutture, perché ogni singolo membro delle
Commissioni sia approfonditamente informato delle criticità insormontabili del
progetto sciaguratamente approvato dalle istituzioni pubbliche nelle passate
legislature.
A fianco di
Idra, una delegazione del Comitato di Via Carracci di Bologna, testimone diretta delle conseguenze intollerabili della cantierizzazione modello-TAV (che ha
già fatto scuola in Mugello e a Monte Morello) sul piano della salute,
dell’ambiente, delle economie locali e della stessa abitabilità dei palazzi (alcuni
fatti evacuare, altri grottescamente transennati, altri ancora afflitti da
lesioni e da un martellante inquinamento acustico e atmosferico) attigui al
cantiere della stazione sotterranea Isozaki. Una testimonianza che deve suonare
ancor più inquietante ed esemplare nella ‘città del fiore’ quando si pensi che sulla verticale dei due tunnel insistono beni culturali e architettonici tutelati dalle
Belle Arti in un centro storico classificato dall’UNESCO come “patrimonio dell’umanità”.
Idra non mancherà di proporre alle Commissioni Sesta e
Settima concrete vie di uscita da una
situazione di stallo che si protrae da oltre 10 anni
(da quando cioè venne approvato, dalle giunte Primicerio, Gesualdi e Chiti, il
costosissimo progetto di sottoattraversamento, oggi ancor meno compatibile di
allora con le risorse erariali e le emergenze sociali in atto). Una situazione
che, se si accenderanno i motori delle talpe, rischia di lasciare la città di Firenze a cuore
aperto per lustri, tenuto conto dell’indebitamento pubblico colossale di
cui soffre il Paese. Se i soldi da investire sono solo virtuali infatti, e
gravano di fatto sulle spalle dei nostri pronipoti grazie a disinvolte
architetture contrattuali che, come ha
scritto a lettere di fuoco la
Corte dei Conti, “pregiudicano
l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni
future ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali”, allora lo
scenario di cantieri aperti che non arrivino
mai ad essere chiusi diventa terribilmente verosimile e prossimo.
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