Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 14.5.’02

 

ALTA VELOCITÀ, ALTRE REALTÀ: VAL DI SUSA.

TAV? NO, GRAZIE!

Ce la fa, la Val di Susa, a salvarsi dall'Alta Velocità ferroviaria. E' il parere riportato da Pier Luigi Tossani, vicepresidente di Idra. L'associazione fiorentina è stata invitata lo scorso 10 maggio ad Avigliana (in provincia di Torino), dalla Comunità Montana della Bassa Val di Susa, Val Cenischia e Condove, alla presentazione del libro "Canto per la nostra valle" di Chiara Sasso. Il volume è dedicato alla terra natìa dell'autrice, e contiene anche un significativo approfondimento della vicenda Alta Velocità in chiave locale. Le gravi ferite ambientali inferte al territorio dalla TAV in Toscana sono state oggetto del contributo informativo portato al convegno da Idra.

E' forse una realtà anomala, la Val di Susa: l’unione di intenti per la salvaguardia del territorio ha aggregato le numerose piccole comunità locali che la compongono. Guidate anche dalla precisa consapevolezza che i pesanti sacrifici in vivibilità richiesti ai valligiani sarebbero sprecati, vista l'inutilità dell’opera in argomento. Ciò ha fatto maturare un fronte compatto (tutti gli amministratori hanno recepito e accolto la posizione univoca delle popolazioni), che è riuscito ad arginare le pretese delle pur potenti lobby del cemento e delle mega-gallerie, da pagare con i quattrini dei contribuenti.

Fra i protagonisti della liberazione dall'incubo TAV, il presidente della Comunità Montana Antonio Ferrentino. Ferrentino ha riferito la sua soddisfazione nell’esser riuscito a contenere le pesanti pressioni politiche a 360 gradi, orientate a far digerire ai valligiani la "grande opera", comprensiva del tunnel ferroviario subalpino di 54 km tra St. Jean de Maurienne (Francia) e Bussoleno (Torino). E ha raccontato come sia stata silurata in pieno l'ultima proposta del ‘guru ambientale’ elvetico-americano Gunther Paoli, esponente della cordata altavelocista, con la sua ricetta di smaltimento dello smarino escavato dalla galleria "da triturare in un apposito impianto appositamente creato in Valle, e successivamente da spargere sui terreni e sui primi declivi della stessa Valle, sotto forma di "materasso instabile" alto 30 centimetri". Alle obiezioni circa l'astrusità della soluzione e le palesi controindicazioni dovute al contenuto di amianto - potenzialmente inquinante - del sottosuolo valsusino, Gunther Paoli avrebbe prontamente ribattuto: "Non c'è problema: sullo smarino macinato possiamo far crescere un fungo che si alimenta con la polvere di amianto"!

La scritta "NO TAV" a caratteri cubitali campeggia sul fianco della montagna di accesso alla Val di Susa, a negare l'avallo delle popolazioni all’assurda logica di mungere le casse dello Stato, a pro dei soliti "poteri forti", e con buona pace dei pressanti richiami della UE al nostro Paese per la riduzione del debito pubblico. Dirimpetto, su uno sperone roccioso sul lato opposto della Valle, l'antico e prezioso complesso della Sacra di San Michele. In mezzo, sulla linea ferroviaria storica, è bene ricordare che già passano i TGV provenienti dalla Francia… spesso quasi vuoti, ad ennesima conferma che quanto le lobby altavelociste (la cui attività procede sempre coerente a sé stessa, da un governo all'altro) vorrebbero realizzare, in Val di Susa come in Toscana e nelle altre regioni d'Italia, a tutto serve meno che a soddisfare le vere esigenze del trasporto.

Per ulteriori informazioni: Tel 055.48.03.22 (Pier Luigi Tossani), Tel. 055.233.76.65 (Girolamo Dell’Olio)

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