Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 14.11.'01

 

Antenna per la telefonia cellulare in Oltrarno a Firenze:

la Soprintendenza boccia il progetto e l’Amministrazione comunale.

Ma dal sindaco di Firenze Leonardo Domenici ancora nessun segnale.

I cittadini di Via Giano della Bella hanno praticamente vinto la partita. Per quanto si è appreso stamani nel corso della conferenza stampa convocata dal neo-nato Comitato Oltrarno fuori le mura, la Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio non considera opportuna l’installazione di un’antenna alta 26 metri dentro l’area doppiamente vincolata del Conventino (vincolo architettonico e vincolo ambientale, ai sensi del Testo Unico 490/99 sui beni culturali), sotto il naso di Bellosguardo, davanti alle palazzine liberty opera dell’arch. Giovanni Michelazzi, a due passi dal Giardino Torrigiani e dalla Villa di S. Francesco di Paola. Il Soprintendente arch. Mario Augusto Lolli Ghetti ne avrebbe già scritto al sindaco di Firenze Leonardo Domenici, che però non manda segnali, lasciando i cittadini all’ingrato compito di far la guardia giorno e notte (da tre settimane) al terreno di proprietà comunale generosamente concesso dall’Amministrazione, e alla propria stessa salute.

UNA RIFLESSIONE SUL RAPPORTO CITTADINI-ISTITUZIONI

La vicenda dell’’antenna selvaggia’ di Via Giano della Bella ha fatto registrare una quantità industriale di comportamenti apparentemente disinvolti (o veri e propri abusi?) di vario formato:

RIFLESSIONI SUL COMPORTAMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

In 20 giorni di presidio non si è visto un solo amministratore far visita al sito e al comitato che lo presidia. Il silenzio del sindaco obbliga ancora oggi i cittadini a turni faticosi di presidio, giorno e notte. Nonostante la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, che chiedeva al sindaco di sospendere l’installazione, e la presa di posizione (per quanto è stato riferito) da parte della Soprintendenza, alla quale il Comitato si è appellato, ‘scoprendo’ il mancato passaggio istituzionale del parere previsto dal decreto 490/99. Nonostante le centinaia di firme raccolte sotto una petizione popolare (ben oltre le 250 necessarie per Statuto comunale).

Ma c’è una riflessione ancora più inquietante da fare. Tutto ciò succede in una città d’arte di valore mondiale. Appare ignorata e bypassata, insieme alla legge, proprio l’istituzione che meriterebbe il massimo rispetto: la Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio. Come è appena successo nel caso del parco protetto delle Cascine, con l’approvazione di un progetto di nuovo ponte rotabile (al posto dell’attuale passerella pedonale!) non sottoposto al vaglio del Soprintendente!

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