Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE - Telefax 055.233.76.65; Telefax 055.41.04.24

indirizzo e-mail : idrafir@tin.it

indirizzi internet : www.dadacasa.com/idra; www.comune.firenze.it (Rete civica del Comune di Firenze, Associazioni)

 

Firenze, 14.1.2000

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

  

INCIDENTI NEI CANTIERI ALTA VELOCITÀ. IDRA TORNA A CHIEDERE:

  • CAPACITÀ DI PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO;
  • TUTELA DELLE MAESTRANZE IMPEGNATE NEI CANTIERI TAV, ESPOSTE AL RISCHIO DELLA PERDITA DEL LAVORO IN CANTIERI APERTI SENZA SUFFICIENTI GARANZIE TECNICHE E FINANZIARIE, E PROBABILMENTE DESTINATI A UNA CHIUSURA INGLORIOSA;
  • LAVORO E INFRASTRUTTURE LÀ DOVE URGONO.

Centinaia di uomini del Sud e delle Isole sono costretti a guadagnarsi quotidianamente e pericolosamente il pane a centinaia di chilometri di distanza dalle loro case, dalle loro famiglie.

Siamo nei selvaggi anni '50 e '60? No: siamo in una civilissima provincia d'Europa, nella terra-madre della Sinistra, fra Firenze e Bologna. Dove si scava appunto la linea ferroviaria TAV.

Centinaia di operai del Sud vengono trasferiti in massa non per costruire quei binari così indispensabili nelle loro terre prive di lavoro e di infrastrutture, là dove le linee ferroviarie sono rare, a binario unico e a gasolio. Centinaia di uomini vengono ospitati in villaggi spesso lontani dai centri abitati per scavare nelle viscere di una terra delicatissima sul piano idrogeologico un'assurda rotta aerea per missili sotterranei improbabili chiamati "supertreni". A cavallo di due regioni (la Toscana e l'Emilia Romagna) sulle quali una singolare coincidenza di interessi fa piovere la maledizione di migliaia di miliardi pubblici per opere faraoniche socialmente inutili e ambientalmente devastanti (come l'accoppiata Variante di Valico + Alta Velocità) che confermano la dipendenza di passeggeri e merci dal modello perverso, antiquato e inquinante dell'autotrasporto, a base di petrolio, asfalto e cemento.

A giugno '99 i lavoratori di un cantiere TAV della tratta Firenze-Bologna sono scesi in sciopero denunciando la presenza di acqua e fango dentro le gallerie, areazione insufficiente, mancanza di condizioni di sicurezza nel lavoro, straordinari e turni stressanti, una viabilità inadeguata e rischiosa.

Da giugno a oggi è, inoltre, emergenza idrogeologica permanente nel Mugello e nell'Alto Mugello. Per ammissione dello stesso Ministero dell'Ambiente. Che fine hanno fatto i nuovi "codici di scavo" richiesti per ottemperare alle esigenze della sicurezza del territorio? Sono stati adottati?

Già a giugno Idra ha scritto ai ministri dell'Ambiente Edo Ronchi e dei Trasporti Tiziano Treu chiedendo di intervenire con urgenza: il territorio e i lavoratori non possono continuare a sopportare condizioni di aggressione ai più elementari diritti sociali e ambientali. Siamo tornati indietro di 50 anni: urge una sospensione cautelativa della cantierizzazione, che dia la possibilità di verificare l'attendibilità e la completezza dei progetti esecutivi approvati il 29 luglio '95 in Conferenza di servizi. Se i progetti non risulteranno all'altezza delle esigenze - come gli eventi indicano, e i pareri confermano (vedi il caso dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, bypassati dai progetti) -, occorrerà individuare tutte le responsabilità e ri-verificare la tollerabilità finanziaria, sociale e ambientale dell'opera. I lavoratori della tratta Firenze - Bologna sono comunque i primi a dover essere tutelati nella salute, nella dignità e nei diritti, a partire dal diritto alla piena retribuzione e ai servizi in tutta la fase - sempre più improcrastinabile - di verifica dei progetti. La mano pubblica, responsabile dell'approvazione di progetti che fanno acqua (non solo metaforicamente) da tutte le parti, deve provvedere a tutelare pienamente il diritto al lavoro e alla sicurezza.

Idra si domanda infine quale ruolo sociale svolgano quei sindacati dei lavoratori che difendono un modello di sviluppo fondato sull'uso disinvolto del denaro pubblico con una politica delle infrastrutture che la stessa Regione Toscana ha bollato come "politica di lusso" (Alta Velocità + Variante di Valico nello stesso corridoio Firenze-Bologna, senza una valutazione contestuale sul piano economico, ambientale e trasportistico!) negli studi distribuiti nei convegni; ma che poi continua a perseguire caparbiamente nei fatti.

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