Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 13.7.’06
Il “rito emiliano di Tangentopoli”: al premier Romano
Prodi, insieme al dossier
toscano sulla TAV, Idra fa arrivare
oggi a Palazzo Chigi col “carretto” della Val di Susa anche il primo saggio di
Ivan Cicconi sul modello finanziario e sull’architettura contrattuale dell’Alta
Velocità.
Non è solo questione di Legge Obiettivo oppure di
procedure più o meno disinvolte di Valutazione di Impatto Ambientale. Il
modello TAV ha un aspetto finanziario dirompente collaudato già assai prima
dell’introduzione della Legge Obiettivo, quando le responsabilità di governo non erano del centro-destra.
E’ il momento quindi di rimetter mano
all’intera filosofia contrattuale e finanziaria delle grandi opere “modello
TAV”, definita e attuata nel 1991 per la realizzazione delle tratte ferroviarie
per l’Alta Velocità. Occorre risanare
alla radice le condizioni finanziarie dell’intervento
pubblico nei programmi infrastrutturali!
Come spiega l’ing. Ivan Cicconi nel saggio “Le grandi
opere del Cavaliere” (Koinè Nuove Edizioni, 2004), nel contratto di appalto le
funzioni del committente sono in capo all’amministrazione aggiudicatrice,
mentre nel contratto di concessione tutte le funzioni del committente si
trasferiscono in capo al concessionario. Col concessionario-committente (quale
è il contraente generale, o general
contractor), e con il finanziamento dell’opera fino al 100% del costo,
viene a configurarsi una situazione paradossale che spinge inevitabilmente a
far durare il più a lungo possibile i lavori e a definire progetti il più
possibile costosi. Non solo. Quale garanzia un concessionario, non impegnato a
recuperare l’investimento dalla gestione, potrebbe dare sulla qualità
dell’opera? Ovviamente nessuna. E’ del tutto evidente la situazione sfavorevole
in cui viene a trovarsi una amministrazione aggiudicatrice nei rapporti con un
contraente generale in queste condizioni; senza pensare alla situazione ancora
più sfavorevole e devastante nel caso che il contraente generale venga scelto
dal concessionario a sua volta affidatario della concessione con un contributo
pubblico fino al 100% del costo (esattamente la situazione in cui operano la
TAV Spa per l’Alta Velocità e Stretto di Messina Spa per il ponte sullo
Stretto).
Insieme a un drammatico dossier
toscano sulla TAV, Idra fa arrivare
oggi a Palazzo Chigi col “carretto” della marcia dalla Val di Susa “A velocità
d’uomo” anche il primo saggio di Ivan Cicconi La storia del futuro di
Tangentopoli (DEI,
Tipografia del Genio Civile, Roma, 1998), dedicato alle tre ‘scuole’ di Tangentopoli:
il rito ambrosiano, il rito mafioso, il rito emiliano. Di quest’ultimo così scrive
l’ingegnere bolognese: "La sua caratteristica è data dal fatto che i
soggetti imprenditoriali che ne sono protagonisti vedono al proprio interno un
ruolo determinante di componenti partitiche. E' il caso soprattutto delle
imprese cooperative che lavorano nel settore delle costruzioni e in particolare
negli appalti pubblici. Il Rito Emiliano
ha un carattere strutturale ed integrato con il Sistema. Esso, al contrario del
Rito Ambrosiano, non presenta caratteri di illecito penale". Un dato sul quale ancora oggi conviene
continuare a riflettere.
Quanto alle procedure di VIA, l’improvvida valutazione di
impatto ambientale del progetto TAV Bologna-Firenze, con
tutto lo sconquassamento idrogeologico e le conseguenze sociali, erariali e
penali scaturite dalla sua attuazione, risale
anch’essa ad assai prima che la “legge obiettivo” venisse presentata.
Sullo stesso pesantissimo
progetto di sottoattraversamento AV di Firenze è stata formulata una
Valutazione di Impatto Ambientale con procedura ordinaria. Il parere
n. 292 del 18.2.’99 del Ministero dell’Ambiente porta la firma della prof.ssa
Maria Rosa Vittadini, al tempo presidente della Commissione V.I.A. e già
firmataria - nel giugno '96 - di un importante appello "per una politica
dei trasporti pubblica, economica, ecologica; per la rotaia al centro dei
trasporti pubblici, non della speculazione privata e della propaganda",
promosso dal Coordinamento fiorentino dei comitati cittadini contrari ai
progetti TAV.
Ivan Cicconi si è laureato in
ingegneria a Bologna dove vive e lavora. E’ direttore
dell’Istituto per la Trasparenza Appalti e Compatibilità Ambientale ITACA ed è autore di saggi e ricerche sul settore
delle costruzioni e sul tema degli appalti. Ha lavorato in diverse società di
ricerca ed è stato professore a contratto nelle facoltà di Architettura delle
Università La Sapienza di Roma e Il
Politecnico di Torino. È stato capo della Segreteria Tecnica del Ministro
dei Lavori Pubblici Nerio Nesi nella XIII legislatura. Attualmente è direttore
generale di NuovaQuasco, una delle più importanti società di ricerca per
la "Qualità degli appalti e la sostenibilità del costruire".
|
Il “carretto” della Val di Susa entra a velocità d'uomo a
Livorno, 8 luglio 2006