Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni
13.7.2000
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
IDRA
ALLA COMMISSIONE SANITÀ E SICUREZZA DELLA REGIONE TOSCANA:
IL POLO ESTRATTIVO DI CALENZANO
ALIMENTEREBBE NON SOLO LA CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO,
MA UN INCREMENTO INACCETTABILE
DI DANNI ALLA SALUTE E DI RISCHI SULLE STRADE.
Sono sotto gli occhi di tutti gli incrementi di rischio sulla viabilità dell'intera area metropolitana che già oggi si possono distintamente percepire per effetto della cantierizzazione TAV. Ma questi rischi sembrano destinati a salire esponenzialmente per effetto delle cantierizzazioni congiunte anche delle altre "grandi opere" (Variante di valico e terza corsia autostradale).
Sono note le preoccupazioni per il mancato rispetto delle norme di sicurezza, per la latitanza lamentata da più parti sul controllo da parte delle istituzioni, per il clamoroso mancato adempimento degli impegni solennemente assunti dalle massime autorità pubbliche in materia di trasporto su ferro degli inerti e dello smarino.
Non un solo metro cubo di inerti o di smarino è stato movimentato per mezzo della ferrovia Faentina, ripristinata peraltro con sagomature delle gallerie antiquate, tecnologie arretrate (non è stata introdotta l'elettrificazione) e modelli di esercizio inefficaci rispetto alle esigenze sia di mobilità della popolazione del Mugello sia di trasporto delle merci. Tutti gli impegni assunti in Conferenza di servizi per l'Alta Velocità in relazione all'uso della linea ferroviaria Faentina come linea di cantiere alternativa al trasporto su gomma, e al suo ripristino come linea passeggeri a disposizione dell'area metropolitana fiorentina, sono stati brillantemente disattesi. Ne consegue, fra le altre cose, che il decongestionamento automobilistico delle arterie verso e da Firenze non ha avuto luogo, e le malattie da inquinamento da motorizzazione continuano tranquillamente a prosperare tanto nella fascia di popolazione costretta al pendolarismo automobilistico quanto nella fascia di popolazione che abita lungo le arterie stradali di collegamento e dentro la "camera a gas" dell'area metropolitana fiorentina.
Il mancato uso della linea ferroviaria Faentina come linea di cantiere per l'approvvigionamento degli inerti da costruzione e per il trasporto dello smarino scavato per l'Alta Velocità (i cui effetti si cominciano ad avvertire anche sulla strada provinciale Barberinese) sta comportato gravi conseguenze:
La Regione Toscana, che ha firmato insieme agli altri soggetti l'impegno all'utilizzazione della linea Faentina come linea di cantiere, è in debito nei confronti della popolazione di una spiegazione plausibile del mancato rispetto di quell'impegno.
Idra ha sottoposto recentemente all'attenzione della IV Commissione del Consiglio Regionale della Toscana, lo scorso 29 giugno, i gravi disagi prevedibili nella Val di Marina, a causa della incompatibilità della rete stradale esistente con le esigenze di una cantierizzazione che sta coinvolgendo un'area urbana assai vasta, che dal Mugello si spinge fino ai confini con le altre province.