Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 13.2.’06
TAV: OPERAZIONE TRASPARENZA FALLITA!
GRAVE IMBARAZZO DI FRONTE ALLA RICHIESTA DI IDRA: VIETATO AI CITTADINI VISITARE LA GALLERIA DEI MISTERI IN
DEMOLIZIONE NEL MUGELLO.
Sembra destinato a durare, per i
comuni mortali, il mistero che avvolge la storia della
galleria TAV a San Giorgio, in Mugello, ammalorata ancor prima di essere
armata coi binari per i supertreni. 150
metri da distruggere e da rifare, che sono diventati 660, poi ... non si sa
quanti: forse altri 1000 ancora, se è vero che – come si legge in un
documento della TAV SpA che l’associazione
di informazione ecologista Idra
ha ricevuto dall’Osservatorio Ambientale - l'estensione dell'ammaloramento
complessivo potrebbe riguardare l'arco rovescio nel tratto dalla progressiva
57+770 alla progressiva 59+400. Fatto
sta che il responsabile della TAV SpA di Firenze dott.
Gianni Bechelli non autorizza il sopralluogo conoscitivo che Idra aveva richiesto alcuni giorni fa
di poter effettuare, con la guida dei tecnici referenti TAV, nella
sezione in questione della galleria ammalorata alla presenza anche degli organi
di informazione.
Così scrive infatti Bechelli il 9 febbraio al portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio:
“Sui cantieri della Bologna-Firenze
accogliamo da sempre le visite di numerose delegazioni. Queste sono di due
tipologie:
-
la prima riguarda sopralluoghi a scopo professionale e
informativo riservati a professionisti, aziende e tecnici, provenienti da tutto
il mondo – su opere da noi individuate – venuti a studiare la nostra
esperienza, ritenuta di grande interesse sotto il profilo ingegneristico e
costruttivo o a rappresentanti della stampa italiana e straniera, i cittadini, gli
studenti per documentare e informarsi sulle caratteristiche e lo stato di
avanzamento dell’opera;
-
la seconda tipologia riguarda sopralluoghi esclusivamente
tecnici - su qualsivoglia opera – riservati ad enti, istituzioni, tecnici
(Osservatorio Ambientale Nazionale, Italferr per l’Alta Sorveglianza,
Commissione di Collaudo) preposti al controllo delle lavorazioni e talora alla
verifica di problematiche e di criticità che, in un’opera di queste dimensioni
e complessità sono difficilmente evitabili; tali sopralluoghi sono oltretutto
derivati da normative, accordi e/o contratti specifici.
La sua richiesta, riguardando una
questione esclusivamente tecnica e un’opera specifica - attualmente già
ampiamente oggetto di analisi e monitoraggio degli organismi istituzionalmente
preposti a tale attività – non può come evidente essere riportata a nessuna
delle due tipologie di sopralluogo. La sua associazione infatti non fa parte
degli enti e società preposti al controllo e al monitoraggio delle opere e un
sopralluogo in un’area di cantiere sottoposta a lavorazioni specifiche non
appare motivata”.
E’ evidente che Idra, associazione indipendente di
cittadini iscritta al Registro regionale del volontariato della Toscana, ha tutte le credenziali per esercitare il
diritto di “documentare e informarsi sulle caratteristiche e lo stato di
avanzamento dell’opera”. E’
altrettanto evidente che il sopralluogo appare
fin troppo “motivato”. L’imbarazzo della TAV deriva forse proprio dal fatto che nella
galleria in questione, che interferisce anche con l’area dell’autodromo del Mugello (*), lo stato di avanzamento dell’opera somiglia piuttosto a uno “stato di
arretramento”: il consorzio di grandi imprese (da Impregilo a CMC) a cui il
general contractor FIAT ha affidato la costruzione dell’opera si trova costretto
a demolire e a ricostruire per una lunghezza ancora indeterminata una parte del
tunnel più celebrato d’Italia, e sembra non venirne a capo. Da poco meno di un anno sono in azione mine e martellone – con gravi
disagi diurni e notturni per i cittadini residenti (vedi foto allegata) - su
un segmento di 660 metri (se le informazioni fornite a Idra dall’Osservatorio Ambientale
Nazionale sono attendibili). Ma adesso si ipotizza addirittura il rischio che
ad essere “ammalorato” sia un km supplementare di galleria.
Nella sua lettera il dott. Bechelli risponde negativamente anche
all’altra richiesta di Idra, che lo scorso
ottobre propose alla TAV SpA un’intervista per il video autoprodotto in cui l’associazione
raccoglie testimonianze delle popolazioni e delle istituzioni coinvolte
nell’attuazione del progetto TAV: “La nostra Società ritiene non vi siano i
presupposti per rilasciare un’intervista per un video da voi prodotto. Siamo come sempre disponibili per
interviste ad organi di informazione ad ampia diffusione locale”. Ancora
una volta la motivazione appare poco chiara: forse non è accettabile che Idra
faccia informazione a scala non solo locale?
(*) Il
14 maggio 1999 gli operatori dell'ARPAT si recarono presso l'Autodromo del Mugello per verificare la segnalazione
relativa alla presenza di cedimenti in
un parcheggio. La presenza delle fessure era stata rilevata dal 5 maggio ’99
nel parcheggio posto in prossimità del cantiere TAV. Le fessure si erano
formate parallele alla longitudinale della galleria, alla progressiva 58+598.
La copertura della galleria, all'altezza del parcheggio, è di circa 36 m.
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Polvere all’imbocco della finestra TAV di San Giorgio (Scarperia)