Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA

Firenze, 13.12.'00

 

PUÒ IL GARANTE PER LA PRIVACY TRASCURARE

DI PRONUNCIARSI IN MATERIA DI TRASPARENZA?

 

E' da più di un anno che il Garante per la Protezione dei Dati Personali non risponde a una richiesta di parere inoltrata dall'Azienda Sanitaria di Firenze.

Cosa c'è di così complicato da meritare una riflessione tanto ponderosa? Il tema sembra innocente. Ma forse non lo è. E' in gioco la trasparenza sui cantieri dell'Alta velocità ferroviaria.

I cittadini hanno ricevuto, fino al '98, i referti degli infortuni e degli incidenti nei cantieri TAV, e hanno potuto così conoscere e far conoscere le situazioni concrete di rischio e di disagio che i lavoratori lamentano da tempo. Dal '98, invece, i rubinetti dell'informazione da parte dell'ASL, a questo livello, si sono improvvisamente chiusi, senza neppure una motivazione scritta. Solo a maggio del 2000 è stato possibile sapere che non era "ancora pervenuta risposta al quesito inoltrato da questa Azienda al Garante per la Protezione dei dati personali in ordine alla possibilità di diffondere i referti richiesti (sia pure depurati dei dati soggetti al diritto di privacy)".

Siamo a dicembre del 2000, e questa risposta non è ancora arrivata.

L'Associazione Idra reclama il rispetto degli artt. 22 e seguenti della legge sulla trasparenza, la 241/90, che impongono all'amministrazione come regola la trasparenza amministrativa pur nel rispetto delle opportune esigenze di riservatezza. E chiede l'applicazione dell'art. 9 del D.P.R. n. 352/1992, secondo il quale "le disposizioni sulle modalità di accesso (..) si applicano, in quanto compatibili, alle amministrazioni, associazioni e comitati portatori di interessi pubblici e diffusi".

Inoltre, si osserva, l'Azienda Sanitaria ha stipulato un Protocollo d'Intesa con diverse associazioni di volontariato e di tutela, fa le quali Idra, nel quale è previsto che "le organizzazioni che aderiscono al protocollo hanno diritto di avere copia di documenti non coperti da segreto anche senza domanda scritta motivata e senza spese. L'Azienda concorda le categorie di atti principali da trasmettere alle organizzazioni di volontariato". Idra insiste, dunque: i referti sugli infortuni e sugli incidenti nei cantieri, che l'associazione ha ricevuto fino al primo quadrimestre del '98 (ovviamente privi dei dati personali dei lavoratori) forniscono informazioni preziose sulle circostanze e sulla casistica concreta dei problemi che affliggono gli operai, e sui modi di attuazione della legge 626. Sulla base di quali evidenze l'Azienda sanitaria nega i referti trasmessi regolarmente negli anni precedenti? Oscurare questi dati, senza fornire giustificazioni attendibili al riguardo, o rinviandole sine die, sottrae trasparenza e democrazia.

E' mai possibile tutto ciò? si chiedono i cittadini. E' così che si tutelano i diritti dei lavoratori? Perché il parere del Garante per la privacy tarda tanto ad arrivare, se è vero, come si è appreso, che la richiesta trasmessagli dall'Azienda Sanitaria di Firenze porta la data dell'ottobre '99?!?

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