Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 11.6.'01

 

IDRA COMMENTA PREOCCUPATA LE DICHIARAZIONI

DEL SINDACO DI FIRENZE LEONARDO DOMENICI

SULLA "IMMAGINE DELLA SALUTE" IN CITTÀ.

DOCUMENTARE I FATTI DIVENTERÀ REATO?

DOBBIAMO ASPETTARCI CON L'ARRIVO DELLA TAV

UNA STAGIONE DI SOSPENSIONE DEI DIRITTI?

 

Non possiamo lasciar passare sotto silenzio le affermazioni del sindaco Leonardo Domenici - scrive l'Associazione di volontariato Idra, iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale - riportate nel comunicato diramato venerdì 8 giugno dall'Ufficio stampa del Comune di Firenze sotto il titolo "DOMENICI: SAPREMO REAGIRE A CHI DÀ UN’IMMAGINE DISTRUTTIVA E SFASCIATA DELLA REALTÀ DI FIRENZE".

Leggiamo, scrive Idra, che in occasione del convegno ‘Vicino ai cittadini – Il nuovo ruolo dei Comuni nella Sanità’, il sindaco Leonardo Domenici avrebbe pronunciato il seguente "messaggio forte e chiaro": ‘’Credo che Firenze parta da una buona base, anche nella sanità. Certo c’è molto da lavorare, tanti rapporti da consolidare e qualcuno da costruire anche in questo settore, ma la base c’è. E proprio per questo, voglio cogliere l’occasione del convegno, per lanciare un messaggio forte e chiaro: Sapremo reagire a chi, fuori da Palazzo Vecchio, dà un’immagine distruttiva e sfasciata della realtà. A loro dico: attenzione, per voi può essere un boomerang. La nostra non è una realtà allo sfascio. Ripeto: partiamo da una buona base e avremo ottimi risultati se sapremo lavorare insieme. Questa è la risposta che dobbiamo dare e abbiamo gli strumenti per darla’’ (sottolineature nostre, ndr).

Idra sostiene di non capire perché il sindaco, invece di dare atto delle ampie falle che sono aperte nel sistema di protezione della salute dei residenti fiorentini e delle migliaia di ospiti che quotidianamente visitano la nostra città, sembra redarguire coloro che reclamano l'applicazione delle normative di legge e delle regole del buon senso nella tutela della salute pubblica, di cui il sindaco è appunto il primo responsabile.

"Sapremo reagire - dice Leonardo Domenici - a chi, fuori da Palazzo Vecchio, dà un’immagine distruttiva e sfasciata della realtà. A loro dico: attenzione, per voi può essere un boomerang".

Sono parole e toni che in bocca a un sindaco, in regime di democrazia, suonano preoccupanti.

Cosa vuol dire infatti quel "fuori da Palazzo Vecchio"? Esistono due pesi e due misure? Chi dissente fuori dal Palazzo dispone forse di meno diritti? E cosa intende il sindaco quando afferma: "A loro dico: attenzione, per voi può essere un boomerang"? A chi si rivolge? Si riferisce ad appalti che le attenzioni per la salute potrebbero far sfumare, oppure a provvedimenti che potrebbero colpire chi antepone al profitto la qualità della vita? O ad altro ancora? Secondo Idra, sarebbe auspicabile che il sindaco fosse più esplicito.

L'Associazione spera che non abbia a diventare reato da domani, in ogni caso, l'esigenza di documentare lo stato di degrado in cui versa la salute dei fiorentini, o il diritto di paventare l'esposizione a rischi anche maggiori, nel futuro, per orecchi, polmoni e sistema nervoso. Lo stesso vice sindaco Graziano Cioni ha denunciato il metodo a dir poco dilettantesco con cui si sta affrontando il prossimo decennio di sudore e lacrime, quando si affastelleranno in città tante "grandi opere", che a molti appaiono di dubbia utilità sociale e intelligenza progettuale.

Idra si augura che il sindaco risponda a chi, come l'Associazione fiorentina, chiede di documentare il grado di consapevolezza che l'Amministrazione effettivamente ha delle criticità legate all'impatto e all'organizzazione dei cantieri, e di sapere quali misure essa ha preso a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori.

I cittadini ricordano al capo dell'Amministrazione locale, massimo tutore della salute sul territorio, cosa hanno scritto sulle prospettive della salute a "Firenze sotto-TAV" i responsabili dell'Azienda Sanitaria (vedi Scheda, a seguire).

 

info ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it web www.dadacasa.com/idra

 

Scheda

la valutazione che l'ASL dà del rischio salute e sicurezza a Firenze per effetto dei cantieri TAV

 

Anche se aveva dovuto prescindere dai dati e dalle indicazioni preoccupanti prodotte dall'ARPAT (è stata Idra a fornirne copia all'Azienda Sanitaria!), l'ASL aveva elaborato già a maggio 2000 un proprio piano di intervento per affrontare l'imminente emergenza della cantierizzazione TAV in piena città di Firenze, dal titolo "Progetto per la sorveglianza dell'impatto sulla salute della popolazione residente a Firenze".

Vediamone alcuni passaggi (nostri i grassetti).

Premessa: "A nostro giudizio lo studio di VIA ha sottovalutato quale impatto complessivo possa avere la messa in cantiere dell'opera e come le difficoltà temporanee, ma a lungo termine, sulla mobilità cittadina e non solo, possano pesantemente incidere sulla qualità della vita. Si ritiene pertanto importante, per una idonea valutazione e conseguente gestione del rischio, approfondire l'analisi di tali problematiche, tenendo oltremodo conto dell'interazione funzionale che inevitabilmente si creerà tra i cantieri TAV, la tramvia Firenze-Scandicci, la terza corsia autostradale e tutte quelle opere intimamente connesse alle stesse".

Responsabilmente, l'ASL fa notare come il progetto TAV di Firenze sia stato approvato sulla base di una Valutazione di Impatto Ambientale che "pur rispettando nella fase procedurale quanto previsto dalla vigente legislazione, rimane purtroppo limitata ad analisi di modelli previsionali sulle trasformazioni e variazioni delle matrici ambientali (rumore - aria - suolo - acque), che mai potranno prendere in considerazione l'impatto globale della simultanea apertura dei cantieri nell'area urbana. I cantieri, infatti, andranno ad incidere soprattutto su una circolazione viaria già di per sé sofferente, a causa della conformazione urbanistica della città, e critica in relazione all'inquinamento acustico ed atmosferico ad essa legato".

Per tutti questi motivi, l'ASL "ritiene indispensabile mettere in opera un sistema di sorveglianza su alcuni fenomeni indicativi dello stato di salute e/o della qualità della vita della popolazione nonché un'accurata valutazione dei dati ambientali; ciò risulta particolarmente importante perché, vista la lunga durata dei lavori, è possibile predisporre ulteriori interventi di mitigazione per situazioni di rischio evidenziate. Un tale osservatorio, per l'ampiezza dei dati da trattare e la durata della rilevazione, necessita di appropriati finanziamenti, destinati ad un miglioramento nella qualità delle risorse ad oggi disponibili".

In relazione ai fattori di rischio individuati, l'ASL elenca le problematiche da ri-analizzare e ri-valutare (nostre le sottolineature).

Rumore: "La valutazione dell'impatto acustico dovrà essere indirizzata non solo sui recettori classicamente ritenuti più sensibili, quali scuole, ospedali ed altre comunità, ma anche agli edifici di civile abitazione ritenuti più esposti alle attività di cantierizzazione. E' bene ricordare come i livelli medi di inquinamento acustico rilevati in molte zone della città, siano già oggi ben oltre gli standard igienico sanitari ritenuti accettabili dall'OMS, raggiungendo quindi soglie di rischio per la salute della popolazione, in particolare per quanto attiene la probabilità di effetti extrauditivi".

Aria: "Analoghe considerazioni possono essere fatte per quanto attiene la qualità dell'aria; a causa infatti di un inevitabile incremento delle emissioni da traffico moto ed autoveicolare, e della polverosità, dovuta quest'ultima, oltre che direttamente ai molteplici cantieri, anche al transito di mezzi pesanti attraverso la viabilità locale, si avrà un incremento della concentrazioni degli inquinanti atmosferici con il rischio di superamento dei limiti di qualità e degli standard igienico sanitari per la tutela della salute pubblica. In particolare si dovrà porre particolare attenzione all'incremento del particolato, sia grossolano (PTS), sia quello fine ed ultrafine ( PM10 e PM2,5) di diametro inferiore a 10 m , che risulta il più pericoloso, in quanto frazione respirabile che può penetrare fino alle vie respiratorie più profonde. Si ritiene in sostanza che, al fine di contenere al massimo tali ricadute negative, sia necessario implementare tutte quelle azioni preventive che consentano una razionalizzazione ed uno snellimento del traffico veicolare urbano, suburbano ed autostradale, prima della messa in cantiere delle opere previste".

Suolo e scarichi idrici: "Si deve considerare che, in conseguenza delle opere di scavo, potranno manifestarsi infestazioni da roditori in zone solitamente esenti da queste, e di entità tale da poter costituire un problema rilevante".

Nel "Progetto per la sorveglianza dell'impatto sulla salute della popolazione residente a Firenze" l'ASL popone dunque una strategia di intervento mirata. Ma alla data del 19 aprile 2001 (quando è passato ormai quasi un anno dalla redazione di quel primo progetto, ed è trascorso qualche mese dall'avvio dei lavori legati alla TAV), quel progetto risulta ancora fermo al palo. Ecco il contenuto della nota inviata a Idra dal responsabile del Dipartimento della Prevenzione dell'Azienda Sanitaria di Firenze, dott. Giuseppe Petrioli: "In relazione alla Sua richiesta comunichiamo di aver trasmesso il progetto "Proposta di monitoraggio ambientale e sanitario dei cantieri delle grandi infrastrutture di trasporto pubblico" alla Amministrazione comunale e provinciale in data 12.1.2001. Alla data odierna non è pervenuta ancora risposta dalle Amministrazioni sopra citate". I cantieri sono partiti. Senza le risorse richieste dall'ASL. Senza l'attuazione del suo piano di intervento.

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