Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax  055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

 

COMUNICATO STAMPA     Firenze, 11.5.'09

 

 

CARA IDRA, TI SCRIVO....: LETTERA DI UNA CITTADINA SULL’ULTIMO ABBATTIMENTO DI ALBERI NELLA CITTÀ DEL FIORE.

 

 

Sono una infelice cittadina del comune di Firenze, abito in Viale Redi  e ho dovuto assistere inerme all'abbattimento degli splendidi platani piantati nel 1964 e che avevo visto crescere come giovani e orgogliosi protagonisti della vita del quartiere.

La loro funzione, non solo ornamentale, era evidente agli occhi di chiunque, escluso all'illuminata amministrazione di questa città sulla quale ogni parola è inutile.

Spero che episodi del genere - che purtroppo non sono isolati - servano almeno a risvegliare la coscienza civica degli abitanti di questa povera città, ridotta a uno stato di degrado che è evidente forse più a chi vive altrove che a chi, un po’ per inerzia un po’ per obiettive difficoltà, si è progressivamente assuefatto alla malagestione.

Frasi sentite da amici e conoscenti di ognuno e che suonano: "Ma come è possibile che Firenze sia ridotta così?" oppure "Cerco di non venire più a Firenze perché fa male vederla in queste condizioni" colpiscono, nella loro cruda verità, il senso di un'identità perduta alla rincorsa di un falso progresso.

Ma, come noto, le vie della malagestione sono infinite ...

Probabilmente dopo l'abbattimento degli alberi del Viale Redi - non previsto ma resosi necessario a causa di errori compiuti nella "splendida" opera sul Mugnone - sarà necessario abbattere qualche palazzo se i lavori per la TAV renderanno necessari gli "aggiustamenti" che - come per gli alberi - non erano previsti ...

Che i cittadini si preparino: le opere dei faraoni per passare all'eternità  richiedono molte vittime, più o meno eccellenti: i cadaveri di quegli orgogliosi alberi, la cui indegna e silenziosa fine dovrebbe tornare a vergogna, sono passati sotto i miei occhi e mi hanno ricordato le sommarie "decimazioni" di tempi che sembrano ormai remoti.

Spero che la magistratura possa provvedere contro scempi di questo genere: in tutti i luoghi civili del mondo il verde viene tutelato e aumentato per il benessere dei cittadini e per un'idea di città che è ormai estranea a Firenze.
Sempre più mi vergogno di essere fiorentina, forse perché la formazione umanistica mi rende davvero pesante un'eredità culturale che gli amministratori hanno, invece, del tutto dimenticato.

Democrazia, partecipazione, qualità della vita, solidarietà, tutela dei cittadini più o meno deboli: tutte parole vuote nei progetti di chi immagina che il progresso passi solo dalla possibilità di sbarcare con la tramvia in Piazza del Duomo dove, a questo punto, suggerirei di trasformare il Battistero in una grande pizzeria e almeno una parte del Duomo in parcheggio perché queste sono – obiettivamente - le vere esigenze della Firanze che mi sta sotto gli occhi.

Con profondo dolore e con altrettanto profonda aspirazione a un vero cambiamento.

 

Serena Bianchetti

back