Associazione di volontariato Idra
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Forzature TAV in Val di Susa, Idra scrive a Maroni: una grave responsabilità l’uso della forza
pubblica contro un’intera popolazione!
“Scenari di cantierizzazione forzata del progetto di
tratta TAV-TAC Torino-Lione in Val di Susa”: questo l’oggetto del pressante appello che
l’Associazione ecologista toscana Idra,
parte civile nel processo penale presso il Tribunale di Firenze a carico del consorzio
CAVET costruttore della linea TAV fra Firenze e Bologna, ha indirizzato oggi al ministro dell’Interno Roberto Maroni a
proposito della ‘soluzione’ che si prospetta per
imporre la galleria sotto le Alpi fra Torino e Lione.
“Lo Stato – si legge nella nota - sarebbe intenzionato ad esercitare la forza, quanto prima, contro le
numerose comunità valsusine che da parecchi lustri anch’esse –
ricordiamo una comune audizione unitamente agli Amministratori locali della Val
di Susa presso l’Ottava Commissione del Senato a dicembre 1994 - si oppongono
al progetto. Quelle
popolazioni, quei Sindaci, quelle Comunità montane, la cui sensibilità
democratica, cultura politica e competenza abbiamo imparato a conoscere nelle
numerose circostanze in cui siamo stati invitati a documentare in Piemonte il
disastro ambientale ed erariale della cantierizzazione del Mugello e di Monte
Morello, padroneggiano con ammirevole sicurezza argomenti sia squisitamente
tecnici sia di elementare buon senso amministrativo. Ad oggi tuttavia, come
è accaduto in Toscana e accade a Firenze - nessuno dei promotori dell’opera si
è premurato di confutarli nel merito, optando per la propaganda piuttosto che
per il confronto”.
“A noi – prosegue la nota - sembra che, con l’iniziativa di
una prova di forza, il Ministero da Lei presieduto rischierebbe di assumere una
responsabilità grave, che molti nel nostro Paese potrebbero interpretare –
anche e soprattutto alla luce dei fatti che emergono dalle inchieste
giudiziarie sul sistema TAV – come un’azione di sostegno a oligarchie
antipopolari che operano contro il bene comune del Piemonte, del Nord e
dell'intera comunità nazionale. Ne risulterebbe svilito il ruolo stesso degli
organi dello Stato, che rischierebbero di apparire al servizio di un modello
ingannevole di progresso e di sviluppo, che in realtà penalizza severamente l’intera
nazione”.
“Le
scriviamo – concludono il presidente
e il vice presidente di Idra,
Girolamo Dell’Olio e Pier Luigi Tossani - perché
riteniamo che, in considerazione della
collegialità che informa le decisioni di ogni Governo, sia utile e auspicabile
che anche il Ministro dell’Interno possa disporre di ogni elemento di
informazione, al di là e a sostegno del buon esercizio delle proprie
prerogative istituzionali, circa le ragioni di carattere trasportistico che
hanno, da sempre, sconsigliato l’intrapresa della TAV Torino-Lione, anche in
relazione alla tutela dell’interesse pubblico nazionale sotto il profilo
erariale. Tutti i progetti TAV sono infatti a totale carico delle casse
pubbliche – italiane o europee – e recano il contrassegno non onorevole di
incrementi di spesa esponenziali in corso d’opera (o addirittura ancor prima
che l’opera venga avviata!), in virtù di un’architettura
contrattuale messa più volte all’indice dall’Autorità
per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e dalla Corte dei conti”.
A tale scopo Idra
allega al ministro tre documenti sul progetto di tratta AV/AC Torino-Lione:
·
A.
Allasio, TAV, TAC, forse non tutti sanno
che, 6.’06;
·
A.
Boitani, M. Ponti, F. Ramella, TAV, le
ragioni liberali del no, 16.4.'07;
·
M. Ponti, La leggenda del Corridoio Lisbona-Kiev,
26.3.'03.