Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 10.6.’02
BANKITALIA: RIGORE NELLA SPESA PUBBLICA E NELLO SVILUPPO. MA TAV CHE C'ENTRA?
IDRA LO SEGNALA AL GOVERNATORE ANTONIO FAZIO.
Bankitalia, tramite il Governatore Antonio Fazio, esorta i responsabili della cosa pubblica al rigore nello sviluppo e ad una oculata gestione dei conti pubblici.
Nella relazione annuale, il Governatore ha parlato anche della "Legge obiettivo" e delle opere pubbliche come motore dello sviluppo.
Il vicepresidente di Idra Pier Luigi Tossani segnala però a Fazio che non è tutto oro quello che luccica.
"Sulla base di un’esperienza ormai pluriennale e in qualità di cittadini e contribuenti, mossi da seria preoccupazione per le sorti del nostro Paese, ci permettiamo di sottoporLe un tema per il quale i princìpi di buon governo da Lei auspicati appaiono ancor oggi soggetti a gravi distorsioni".
Il riferimento è alla vicenda "Alta Velocità ferroviaria" in Italia, secondo il modello TAV SpA, dirompente sul piano finanziario. "Essa – scrive Idra - drena di fatto quote ingenti ed esponenzialmente crescenti dal bilancio dello Stato, mentre i privati che all'inizio - secondo i programmi – avrebbero dovuto conferire in misura maggioritaria i capitali necessari alla sua realizzazione si sono agilmente e completamente defilati. Il che ci pare un dato davvero clamoroso".
E' un momento critico della storia del Paese, secondo l’associazione fiorentina. Un momento in cui i nodi sembrano venire al pettine dopo lunghi anni di incuria e sottovalutazione dei problemi. Perfino da grandi e storiche Aziende provengono rumori non rassicuranti. Idra dichiara pertanto al Governatore di Bankitalia di condividere il suo autorevole richiamo all’oculata gestione dei conti pubblici, ma proprio per questo richiama l'urgenza di fare discernimento sullo sviluppo, perché la nazione non può permettersi altri sprechi.
Venga dunque ben ponderato nei fatti quali sono le infrastrutture realmente necessarie, finanziariamente compatibili e motrici di occupazione non "drogata". Si tiri una riga su quelle che, invece, caricano di debiti la collettività, senza alcun costrutto e a detrimento di "necessità collettive che riteniamo effettivamente prioritarie, come il potenziamento della rete ferroviaria ordinaria, l’adeguamento della rete ferroviaria per le merci, il riequilibrio infrastrutturale fra nord e sud, la manutenzione del territorio e il risanamento idrogeologico, la sanità. Senza contare le necessarie ottimizzazioni che, in ogni altro settore, si debbono comunque realizzare".
Quanto alla "Legge obiettivo", essa, secondo Idra, "minaccia di erodere – entro confini di assai dubbia costituzionalità - quel già scarso ruolo di contributo propositivo e critico che le comunità locali costrette a subire sul loro territorio, come nel caso in esame, il pesante impatto ambientale di un’opera di dubbia "pubblica utilità" potevano ancora esercitare. A vantaggio di un potere centrale che l'esperienza dimostra non sempre illuminato".
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