Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 10.5.'00

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

LA RAPPRESENTANZA SINDACALE UNITARIA

DEL CANTIERE ALTA VELOCITÀ DEL CARLONE

LAMENTA LA SCARSA SOLIDARIETÀ MOSTRATA DAL CAVET

PER LA FAMIGLIA DI PASQUALINO COSTANZO,

IL GIOVANE ELETTRICISTA CALABRESE

MORTO NELLA GALLERIA DEL CARLONE IL 31 GENNAIO SCORSO.

IDRA SI DOMANDA: MA CHI TUTELA QUESTI OPERAI?

 

Leggiamo sulle cronache che il portavoce del CAVET Cesare Calvelli avrebbe così commentato l'iniziativa di solidarietà dell'arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli nei confronti dei minatori che protestano per il ciclo continuo adottato nei cantieri TAV: "Piovanelli fa il suo mestiere".

Nelle stesse cronache si legge anche come i sindacati confederali siano costretti a registrare il dissenso dei lavoratori rispetto al ciclo continuo (detto "quarto turno"). Ma il quarto turno resta in vigore, nonostante il disaccordo diffuso. Il portavoce del Cavet, leggiamo, spiega che "il turno 7 giorni su 7 fa parte di un accordo sindacale stipulato nel '95, il quale è stata una delle basi di calcolo dei tempi dell'opera".

Già: ma quei conti sono stati fatti probabilmente senza l'oste, senza i diretti interessati.

Quale rappresentatività può continuare a rivendicare un sindacato che continua a difendere accordi firmati quattro anni fa a Roma, ma che oggi i diretti interessati contestano? Perché i segretari confederali D'Antoni, Cofferati e Larizza non rispondono alle richieste di ripensamento rivolte loro da Idra il 27 aprile scorso?

La vicenda del mancato sostegno alla mamma e ai fratelli del giovane elettricista morto il 31 gennaio nella galleria del Carlone, ai quali soltanto gli operai avrebbero garantito un'attestazione civile e concreta di solidarietà, confermerebbe - se verificata - una realtà molto preoccupante: anche nel caso della TAV quelle più prive di tutele sarebbero proprio le componenti più deboli della società. Le "grandi opere" che questi lavoratori costruiscono sono ammantate - nella propaganda ufficiale - di Europa e di modernità: ma il trattamento sociale che è riservato loro appare assai poco moderno e assai poco europeo.

Quanto valgono il cordoglio e le parole?, si chiedono i lavoratori CAVET nel loro amaro comunicato inviato oggi anche a Idra.

Quanto valgono nell'anno 2000 le conquiste di un oltre un secolo di mobilitazioni sindacali?, aggiunge Idra.

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