Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax  055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web  http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html

 

 

COMUNICATO STAMPA    Firenze, 10.1.’10

 

 

TAV Torino-Lione: i cittadini decidono un ennesimo presidio a Susa.

Da Idra, un appoggio fondato sui numeri. 

 

 

È iniziato ieri 9 gennaio un presidio permanente di cittadini che si oppongono alla nuova linea ad “Alta Capacità” Torino-Lione. Il presidio è stato posto a Susa, località nella quale il Governo avrebbe disposto nuovi carotaggi per “spingere” ancora un volta l’opera.

 

 

In questa circostanza, l’associazione ambientalista fiorentina Idra mette sul piatto solo alcune cifre.

 

38%

è l’attuale tasso di utilizzo della linea ferroviaria Torino-Lione già esistente. Abbondantemente meno della metà della sua potenzialità. C’è amplissimo margine per il suo ulteriore sfruttamento.

 

1800

sono i miliardi di euro del debito pubblico nazionale. Il Paese è sull’orlo della bancarotta, e una politica keynesiana multipartizan (ci sta dentro, anche, tanta parte di sindacato confederale) si ostina contro ogni evidenza a trascinarlo nel baratro con sempre nuove TAV, pagate con soldi rigorosamente solo pubblici.

 

1

passeggero FS su 5, in Italia, fa un viaggio di oltre 100 km. Gli altri 4 sono pendolari a breve raggio. Con TAV, i soldi pubblici vengono investiti nel peggior modo possibile.

 

5

minuti 3 giorni all’anno: questo il massimo ritardo dei treni in Finlandia, nonostante neve e ghiaccio. Come fanno? Materiale nuovo e costante manutenzione delle linee, debitamente attrezzate. Come è andata (e stava già andando) in Italia, lo sappiamo tutti.

 

100

i milioni di euro di danni stimati solo per la recentissima alluvione nel Pisano. Per tacere del resto. Global warming o no, al momento la realtà del clima e del territorio è questa. Perché dunque ostinarsi ad affastellare infrastrutture prestazionalmente sofisticatissime (in teoria...!) in un territorio che non ce la fa più, e per giunta con risultati risibili? 

 

 

Di fronte all’evidenza dei fatti, Idra non può – nell’interesse del Paese – che appoggiare convintamente e serenamente la civile e fondata protesta dei cittadini della Val di Susa.

 

 

 

Il “carretto” della Val di Susa entra a velocità d'uomo a Livorno, 8 luglio 2006

 

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