Associazione di volontariato Idra
Tel. e
fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
TAV Torino-Lione: i
cittadini decidono un ennesimo presidio a Susa.
Da Idra, un appoggio fondato sui
numeri.
È iniziato ieri 9 gennaio un presidio permanente di cittadini che si
oppongono alla nuova linea ad “Alta Capacità” Torino-Lione. Il presidio è stato
posto a Susa, località nella quale il Governo avrebbe disposto nuovi carotaggi
per “spingere” ancora un volta l’opera.
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In questa circostanza, l’associazione ambientalista fiorentina Idra mette sul piatto solo alcune cifre.
38%
è l’attuale tasso di utilizzo della linea ferroviaria Torino-Lione già
esistente. Abbondantemente meno della metà della sua potenzialità. C’è amplissimo
margine per il suo ulteriore sfruttamento.
1800
sono i miliardi di euro del debito pubblico nazionale. Il Paese è
sull’orlo della bancarotta, e una politica keynesiana multipartizan (ci sta
dentro, anche, tanta parte di sindacato confederale) si ostina contro ogni
evidenza a trascinarlo nel baratro con sempre nuove TAV, pagate con soldi
rigorosamente solo pubblici.
1
passeggero FS su 5, in Italia, fa un viaggio di oltre 100 km. Gli altri 4
sono pendolari a breve raggio. Con TAV, i soldi pubblici vengono investiti nel
peggior modo possibile.
5
minuti 3 giorni all’anno: questo il massimo ritardo dei treni in
Finlandia, nonostante neve e ghiaccio. Come fanno? Materiale nuovo e costante
manutenzione delle linee, debitamente attrezzate. Come è andata (e stava già
andando) in Italia, lo sappiamo tutti.
100
i milioni di euro di danni stimati solo per la recentissima alluvione nel
Pisano. Per tacere del resto. Global
warming o no, al momento la realtà del clima e del territorio è questa. Perché
dunque ostinarsi ad affastellare infrastrutture prestazionalmente
sofisticatissime (in teoria...!) in un territorio che non ce la fa più, e per
giunta con risultati risibili?
Di fronte all’evidenza dei fatti, Idra
non può – nell’interesse del Paese – che appoggiare convintamente e
serenamente la civile e fondata protesta dei cittadini della Val di Susa.
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Il “carretto” della Val di Susa
entra a velocità d'uomo a Livorno, 8 luglio 2006