Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 1.8.'03

"AUTONOMIA SPECIALE" ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI TOSCANE IN MATERIA DI BENI CULTURALI E AMBIENTALI ? FORSE È MEGLIO RIFLETTERE !

Anche il più sprovveduto dei visitatori che osservi di questi tempi Firenze, con un occhio al patrimonio naturale e storico ereditato da secoli, e l'altro all'informazione quotidiana, non potrebbe che rimanere perplesso di fronte alla richiesta formulata dalla giunta Martini (in esclusiva in Italia!) di "autonomia speciale" in materia di beni culturali, paesaggistici e ambientali. Se non altro a Firenze, tutti i segnali suggeriscono piuttosto la massima prudenza. Le cronache delle ultime settimane descrivono polemiche a vasto raggio, che riguardano proprio le capacità e la credibilità delle amministrazioni locali, destinatarie dell'"autonomia" rivendicata da Palazzo Bastogi. Il visitatore che percorra a piedi, con mezzi ecologici o affidandosi (sciagurato!) a mezzi pubblici la capitale della cultura si troverà deluso, affannato, smarrito. Ma rifugiarsi in un bar per sfogliare un giornale non gli darà sollievo: dal 'caso' Forte Belvedere alla gestione disinvolta del patrimonio arboreo storico, dalla cantierizzazione di fasce sempre più ampie di "città proibita" fino al degrado dei sagrati e della piazze, troverà anche sulla carta stampata l'eco concreta delle sofferenze e dei conflitti che si respirano nelle strade della città. Il minimo che gli possa capitare sarà di formarsi un ragionevole dubbio, che è poi anche il nostro: stiamo assistendo a un ignobile complotto ai danni di una classe politica responsabile e lungimirante che - come sostiene l'assessore regionale alla Cultura Mariella Zoppi - "ama il suo territorio", oppure invece gli interrogativi posti dai Gurrieri, dai Nannucci, dai Verdon hanno qualche serio fondamento? E' davvero il momento giusto per affidare a questa classe di amministratori anche i beni fin qui tutelati dallo Stato? Cosa succederebbe se avessero le "mani libere"? Cosa sarebbe già successo se le avessero avute?

Rispondere non appare così difficile. A suo modo emblematica, e ancora testardamente attuale, attualissima, la vicenda del progetto di penetrazione rotabile del parco delle Cascine, che ha visto l'amministrazione locale tenere aperti sul parco per costruire un ponte mai autorizzato cantieri rimasti inoperosi per 568 giorni, e farsi contestare violazioni dai suoi stessi vigili urbani. Un'amministrazione che ha poi finalmente preso atto dell'illegittimità di questo operato, e ha dato pubblicamente notizia per bocca del vice sindaco della rinuncia al progetto perché "incompatibile con la pedonalizzazione delle Cascine". Ma che ancora l'altro ieri (la mano destra sa cosa fa la sinistra?) ha annunciato con un presidente di Quartiere un esposto in Procura proprio nei confronti di quell'autorità di tutela dello Stato, il soprintendente ai beni ambientali e architettonici, che bisognerebbe forse ringraziare per aver fermato per tempo il progetto, ottemperando peraltro ai propri compiti istituzionali, e tuttavia sospettato di una "posizione di carattere politico, contro questa Amministrazione". Dove l'avventurismo e l'arroganza progettuale dei primi 568 giorni appaiono rimpiazzati ora da schizofrenia in piena regola, se a nome della stessa Amministrazione con la "a" maiuscola vice sindaco e presidente di quartiere possono legittimamente e contraddittoriamente pronunciarsi.

Ebbene, è proprio questo il personale politico-amministrativo che si candida a gestire senza ulteriori impacci il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del Bel Paese nella capitale della ricercata Toscana….

 

Il presidente Girolamo Dell'Olio

Il vice presidente Pier Luigi Tossani

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