Associazione di volontariato Idra
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ENNESIMO SCANDALO TAV: DA PIÙ DI UN ANNO LA TOSCANA È SENZA OSSERVATORIO AMBIENTALE.
IDRA SCRIVE INDIGNATA AL MINISTRO VERDE PECORARO SCANIO.
“Siamo scandalizzati. Crediamo
che il mancato rinnovo da parte del Suo Ministero dell’Accordo Procedimentale e
dell’Osservatorio Ambientale sulla tratta TAV Bologna-Firenze, e la mancata
informazione ai cittadini sui motivi di tale “vacanza”, rappresenti un pessimo segnale da parte
dell’istituzione che Ella presiede. Un atto (o meglio, un non-atto) che chiude a
suo modo il cerchio di una “grande opera” – la tratta TAV in questione - della
quale il nostro Paese ha da vergognarsi: imposta frettolosamente al
territorio e alle popolazioni, sulla base di progetti che si sono rivelati
inattendibili, realizzati da imprese che da anni sono in giudizio presso il
Tribunale di Firenze per le modalità di esecuzione dei lavori, sottoposta per
giunta a un regime di monitoraggio e di controlli quanto meno incerto”.
Così scrive al ministro (verde) dell’Ambiente Alfonso
Pecoraro Scanio l’associazione di volontariato fiorentina Idra, denunciando l’assenza
dell’unico strumento di controllo ambientale sulle conseguenze
che la costruzione della linea AV ha provocato – con effetti tuttora attivi e
spesso irreversibili – fra Firenze e Bologna.
Idra ricorda a Pecoraro Scanio che proprio dell’istituzione
dell’Osservatorio Ambientale Nazionale ha menato vanto in tribunale a Firenze
pochi giorni or sono, il 24 gennaio, il suo collega di governo on. Vannino
Chiti, ascoltato come testimone perché ex presidente della Regione Toscana. Al processo, che vede imputati decine di costruttori
dell’opera, che hanno chiamato l’on Chiti e l’attuale presidente Claudio
Martini come testi a difesa (quando la Regione Toscana è parte civile), l’on.
Chiti ha dichiarato, secondo quanto riferiscono le cronache: "Sapevamo che la realizzazione
dell'opera, tra le più rilevanti e complesse, poteva portare problemi per
acquedotti e falde acquifere, ma non era tutto valutabile, e da questo nacque
l'esigenza di creare l'Osservatorio nazionale, uno strumento di monitoraggio
continuo dell'opera". Ma questo
strumento – già intervenuto tardivamente, con mezzi scarsi, una struttura
organizzativa labile, intervalli di vacanza (formale o di fatto) e avvicendamenti
frequenti di presidenti e membri – risulta
adesso chiuso da oltre un anno! Proprio nella fase delicatissima in cui i
costruttori smontano i cantieri, il territorio ferito viene abbandonato al
proprio destino. “Ha mai avuto occasione,
signor Ministro - scrive Idra - di
informare il Suo collega on. Chiti di questa circostanza?”.
E aggiunge: “Ci
chiediamo se non sarebbe più opportuno che Ella, diradando magari le frequentissime apparizioni in TV a commentare i
fatti del giorno, si occupasse anche e soprattutto della soluzione di problemi
così macroscopicamente rilevanti come quello menzionato, che interessa il
nostro prezioso habitat e dunque le Sue competenze istituzionali”.
Dopo aver ricapitolato una per una le mancate risposte del ministro Pecoraro
Scanio alle segnalazioni sulla tratta e al ponderoso Libro Bianco sullo sciagurato progetto
di sottoattraversamento AV di Firenze inviati dall’associazione ecologista
indipendente fiorentina, e il mancato riscontro alle proposte di riforma radicale dello stesso istituto dell’Osservatorio
Ambientale Nazionale, Idra chiude
augurandosi che Pecoraro Scanio “intenda intervenire con vivo sentimento di
urgenza, prima del termine del Suo mandato ministeriale”.