Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA    1.12.’07

 

FIRENZE, MOLTO RUMORE PER NULLA.

Idra deposita le Osservazioni al “nuovo” Piano Strutturale.

 

 

Il 26 novembre Idra ha depositato le proprie Osservazioni al tanto atteso “nuovo” testo del Piano Strutturale del Comune di Firenze.

 

Per l’Associazione, qualche sorpresa e malinconiche conferme.

 

Sorpresa, in quanto le Osservazioni prodotte oralmente e depositate in forma scritta da Idra nel corso del Forum per il Piano Strutturale non risultano prese in esame da nessuno degli atti contenuti nel Piano adottato. L’Associazione non è menzionata né nel documento intitolato “Raffronto tra le istanze emerse dai Forum territoriali e dal Forum cittadino sul Piano Strutturale” né nell’elenco conclusivo delle osservazioni, registrate ciascuna con un proprio numero. Che sia dimenticanza casuale oppure no poco importa. Ciò che rileva è in ogni caso l’incompletezza del procedimento che dovrebbe garantire l’emersione ed il rilievo delle istanze del corpo sociale.

Malinconiche conferme, perché al di là di qualche ritocco spesso solo terminologico la sostanza sembra restare immutata rispetto al Piano del 2004. Viene da chiedersi che senso abbia avuto attivare il Forum di “partecipazione” – un percorso avviato ad aprile 2004 e tuttora aperto dopo più di due anni, punteggiato da dibattiti estenuanti quanto inconcludenti nelle sedi dei Quartieri - quando tutte le Osservazioni in contrasto con l’impostazione originaria del Piano vengono liquidate in maniera secca, e buona parte di quelle che avrebbero potuto incidere su elementi rilevanti – come le cosiddette “aree di trasformazione” – vengono demandate al futuro Regolamento edilizio.

 

Questi i cardini delle Osservazioni depositate da Idra.

1.      La tanto sbandierata partecipazione sembra essere stata soprattutto un passaporto di democraticità, ma nella sostanza le istanze e le proposte dei cittadini e delle Associazioni coinvolte hanno avuto rilievo solo se coincidenti con quelle dell’Amministrazione: le altre sono liquidate in modo secco e sbrigativo, spesso senza una vera analisi.

2.      Il Piano non esclude, anzi indirettamente presuppone, il processo di densificazione aggiuntiva la cui apoteosi dovrebbe raggiungersi a Castello, santuario definito giuridicamente intoccabile, ma che rischia di investire tutto il territorio urbano, assai poco tutelato dalle cosiddette norme di salvaguardia che non vorremmo salvaguardassero solo la possibilità di continuare a costruire.

3.      Le soluzioni proposte per la mobilità, oggi innovativamente definite “capisaldi strategici” (il sottoattraversamento per l’Alta Velocità ferroviaria, la Terza corsia A1, la tramvia, la Circonvallazione Nord), restano immutate e cristallizzate nella loro configurazione originaria, come se le criticità emerse e le proposte formulate dai cittadini non avessero lasciato traccia. Tali scelte appaiono difficilmente conciliabili con gli obiettivi di tutela che lo stesso Statuto del territorio contenuto nel Piano si prefigge.

4.      Persino la Relazione di sintesi della Valutazione allegata al Piano evidenzia una serie di significative carenze, come il monitoraggio territoriale insufficiente, l’eccesso di semplificazione, i continui generici rinvii al Regolamento Edilizio, la mancanza di coordinazione fra le varie componenti del Piano: in breve, un giudizio abbastanza negativo su elementi non certo secondari!

 

Nel frattempo, Firenze vive uno stravolgimento del territorio paragonabile forse, per dimensioni ed incisività, ai precedenti ottocenteschi, la vita quotidiana continua ad essere regolata, di fatto, dal PRG Vittorini del 1993, sia pure nella versione riveduta e corretta del 1998, e si assiste ad una collana di varianti al PRG vigente, tante e tali che è ormai difficile individuare i contenuti globali dell’assetto urbanistico che le sottende.

 

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