Associazione di volontariato Idra
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135 -
50134 FIRENZE
COMUNICATO
STAMPA 1.12.’07
FIRENZE, MOLTO RUMORE PER NULLA.
Idra deposita le Osservazioni al “nuovo” Piano Strutturale.
Il 26 novembre Idra
ha depositato le proprie Osservazioni al tanto atteso “nuovo” testo del
Piano Strutturale del Comune di Firenze.
Per l’Associazione, qualche sorpresa e malinconiche conferme.
Sorpresa, in
quanto le Osservazioni prodotte
oralmente e depositate in forma scritta da Idra nel corso del Forum per il Piano Strutturale non risultano prese in
esame da nessuno degli atti contenuti nel Piano adottato. L’Associazione non
è menzionata né nel documento intitolato “Raffronto tra le istanze emerse dai
Forum territoriali e dal Forum cittadino sul Piano Strutturale” né nell’elenco
conclusivo delle osservazioni, registrate ciascuna con un proprio numero. Che
sia dimenticanza casuale oppure no poco importa. Ciò che rileva è in ogni caso l’incompletezza del procedimento che
dovrebbe garantire l’emersione ed il rilievo delle istanze del corpo sociale.
Malinconiche conferme, perché al di
là di qualche ritocco spesso solo terminologico la sostanza sembra restare
immutata rispetto al Piano del 2004. Viene da chiedersi che senso abbia
avuto attivare il Forum di “partecipazione” – un percorso avviato ad aprile
2004 e tuttora aperto dopo più di due anni, punteggiato da dibattiti estenuanti
quanto inconcludenti nelle sedi dei Quartieri - quando tutte le Osservazioni in
contrasto con l’impostazione originaria del Piano vengono liquidate in maniera
secca, e buona parte di quelle che avrebbero potuto incidere su elementi
rilevanti – come le cosiddette “aree di trasformazione” – vengono demandate al
futuro Regolamento edilizio.
Questi i cardini
delle Osservazioni depositate da Idra.
1.
La tanto
sbandierata partecipazione sembra essere stata soprattutto un passaporto di
democraticità, ma nella sostanza le
istanze e le proposte dei cittadini e delle Associazioni coinvolte hanno avuto
rilievo solo se coincidenti con quelle dell’Amministrazione: le altre sono
liquidate in modo secco e sbrigativo, spesso senza una vera analisi.
2.
Il Piano non
esclude, anzi indirettamente presuppone, il
processo di densificazione aggiuntiva la cui apoteosi dovrebbe raggiungersi a
Castello, santuario definito giuridicamente intoccabile, ma che rischia di
investire tutto il territorio urbano, assai poco tutelato dalle cosiddette
norme di salvaguardia che non vorremmo salvaguardassero solo la possibilità di
continuare a costruire.
3.
Le soluzioni proposte per la mobilità, oggi
innovativamente definite “capisaldi strategici” (il
sottoattraversamento per l’Alta Velocità ferroviaria, la Terza corsia A1,
la tramvia, la Circonvallazione Nord), restano immutate e cristallizzate nella
loro configurazione originaria, come
se le criticità emerse e le proposte formulate dai cittadini non avessero
lasciato traccia. Tali scelte appaiono difficilmente conciliabili con gli
obiettivi di tutela che lo stesso Statuto del territorio contenuto nel Piano si
prefigge.
4.
Persino la Relazione di sintesi della Valutazione allegata
al Piano evidenzia una serie di significative carenze, come il monitoraggio territoriale insufficiente,
l’eccesso di semplificazione, i continui generici rinvii al Regolamento
Edilizio, la mancanza di coordinazione fra le varie componenti del Piano: in
breve, un giudizio abbastanza negativo su elementi non certo secondari!
Nel frattempo, Firenze vive uno stravolgimento del
territorio paragonabile forse, per dimensioni ed incisività, ai precedenti
ottocenteschi, la vita quotidiana continua ad essere regolata, di fatto, dal
PRG Vittorini del 1993, sia pure nella versione riveduta e corretta del 1998, e
si assiste ad una collana di varianti al PRG vigente, tante e tali che è ormai
difficile individuare i contenuti globali dell’assetto urbanistico che le
sottende.