COMITATO PER LA DIFESA DELL'USO PUBBLICO E SANITARIO DELL'EX SANATORIO BANTI

 

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Totale n. 2 pagine (inclusa la presente)

 

Firenze, 1.10.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

 

I RISULTATI DELL'INCONTRO COL PREFETTO SUI TEMI DELL'AGIBILITÀ E DELLA MINACCIATA DISMISSIONE DELL'EX SANATORIO BANTI A PRATOLINO

 

 

Diversi i motivi di soddisfazione che il Comitato per la difesa dell'uso pubblico e sanitario dell'ex ospedale Banti esprime per l'incontro col prefetto di Firenze Achille Serra, avvenuto ieri pomeriggio 30 settembre alla presenza del capo gabinetto Renato Saccone.

L'appuntamento richiesto dal Comitato, che aveva inutilmente scritto al precedente prefetto senza ricevere alcun ritorno di attenzione, è stato accordato nel giro di pochissimi giorni. E il dott. Serra ha ascoltato con molta attenzione gli argomenti, i dubbi e le osservazioni che la delegazioni ieri presente (dott.ssa Alfea Federici, Gina Pratesi, Carlo Francini, Girolamo Dell'Olio) ha ampiamente documentato, lasciando al prefetto tre ricchi dossier sull'ex sanatorio Banti (compresa la copia degli atti della donazione Demidoff).

Sul "mistero" della utilizzazione del Banti, che dalla Regione è dichiarato inagibile, ma al tempo stesso viene di volta in volta destinato all'accoglienza di comunità di profughi, il capo gabinetto dott. Renato Saccone ha spiegato che, in seguito a sopralluoghi dei Vigili del Fuoco, la struttura è stata dichiarata sì agibile, ma con notevoli prescrizioni, limitatamente a un'area, e compatibilmente con un'accoglienza temporanea (il Ministero dell'Interno non fornisce fondi per l'attuale utilizzazione del Banti oltre il 31 dicembre).

E' stato sottolineato tuttavia che i problemi non riguardano la staticità della struttura, costruita con criteri invidiabilmente moderni, ma talune sue componenti da tempo abbandonate al degrado, come cornicioni, aggetti e terrazzi.

Il Comitato da parte sua ha ricordato:

·        l'origine di questo importante e prestigioso presidio sanitario degli anni '30 (una donazione della principessa Maria Demidoff all'Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale, finalizzata dunque già in partenza a una destinazione pubblica e sanitaria);

·        le caratteristiche costruttive dell'edificio, mirabilmente privo di barriere architettoniche e concepito con un disegno e una funzionalità assolutamente moderni;

·        l'importanza sanitaria e ambientale del contesto in cui esso è collocato, all'interno di uno splendido parco, e  a cavallo fra i due più grandi parchi di Monte Morello e della Villa medicea di Pratolino.

Il Comitato ha quindi espresso la propria profonda contrarietà a qualsiasi opzione che non preveda l'arresto del degrado della struttura e il ripristino della sua funzione pubblica, sanitaria e ambientale. In questo senso, nella documentazione presentata, il Comitato ha segnalato le proprie proposte d'uso alternative alla dismissione.

La delegazione del Comitato è rimasta favorevolmente colpita anche dalla condivisone mostrata dal prefetto Serra dei profondi motivi di preoccupazione espressi dal Comitato sul piano più generale della tutela della legalità e della fiducia nelle istituzioni. La delegazione ha ricordato come le oltre 8.000 firme raccolte sotto la petizione per la tutela dell'uso pubblico e  sanitario del Banti siano finora servite solo a far formulare agli Enti pubblici interessati (a partire dalla Regione Toscana) promesse mai mantenute di attenzione e di consultazione. Ma c'è di peggio. Persino gli accordi scritti fra gli Enti interessati alle decisioni sul Banti non sono stati onorati: il tavolo istituzionale sancito dal Protocollo d'intesa del 14 luglio '97 fra Regione, Provincia, Comunità Montana e Comuni non si è mai riunito, e la decisione della vendita all'INAIL è avvenuta al di fuori del contesto previsto da quel Protocollo. Ombre ulteriori si addensano inoltre, secondo quanto riferisce la stampa nazionale, attorno alla vicenda dell'acquisto di immobili da parte dell'INAIL, dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria sugli affari TAV-Giubileo e i dubbi sollevati sulle procedure di approvazione delle norme per l'autorizzazione degli acquisti INAIL in sede di legge finanziaria.

Tutte queste circostanze, documentare nei tre dossier consegnati, hanno spinto il Comitato a segnalare il rischio che le prepotenze istituzionali, e l'indifferenza alle ragioni di migliaia di cittadini, possono costituire motivi di attenzione anche sul versante della tutela dell'ordine pubblico, tenuto conto del fatto che atteggiamenti simili si riscontrano oramai purtroppo in numerosi settori della vita della società civile e in numerosi ambiti di vertenza sociale.

Il prefetto Serra ha mostrato di condividere queste preoccupazioni, e ha offerto la propria disponibilità, chiedendo cosa è possibile fare dal versante del suo ruolo istituzionale, dato che - per quanto a lui risulta direttamente dal Direttore generale dell'ASL - il Banti è stato già venduto all'INAIL, al quale esso deve essere consegnato entro dicembre.

Il Comitato, che ne ha molto apprezzato la sensibilità, ha chiesto al Prefetto di attuare in questo caso la più severa sorveglianza sugli eventi in corso, a tutela dei principi della legalità e della partecipazione, e ha chiesto di poter comunque ricevere, ai sensi della normativa sulla trasparenza, la documentazione che attesta la parziale agibilità del complesso ospedaliero.

 

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