Lunedì 7 settembre, a partire dalle ore 11.15, presso la Palazzina Reale della stazione Santa Maria Novella Regione Toscana, FS e Governo proporranno (dal vivo e in videoconferenza) un bilancio sul trasporto ferroviario regionale e una “discussione aperta” sul futuro del trasporto pubblico sul futuro del trasporto pubblico.
Una cosa è certa, e attraversa il Paese: con la TAV le cose non sono migliorate per i pendolari, come si prometteva. Le cronache (l’ultimo esempio, il titolo del settimanale mugellano “Il Galletto”, qui allegato) sono piene zeppe di proteste, disservizi, disagi, che si sommano a quelli ‘storici’. Succede anche là dove il treno intercetta non solo gli studenti e i lavoratori, ma anche il turismo.
Quanto al trasporto merci su ferro, non sembra aver fatto passi avanti, né quello lento né quello veloce: probabilmente siamo ancora fanalino di coda in Europa.
All’ultimo workshop con Mauro Moretti sul Nodo AV di Firenze, il 19 marzo scorso, l’assessore al Territorio Riccardo Conti ha preferito non rispondere ai quesiti di Idra, forse un po’ imbarazzanti.
Chissà se lunedì prossimo almeno l’ing. Moretti vorrà rispondere alle domande che l’associazione fiorentina gli ha inviato all’inizio di questa settimana dopo aver scoperto il documento TAV che prospetta per il Nodo di Firenze scenari smentiti dallo stesso amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato.
E’ saggio fidarsi di questa TAV?
Dobbiamo credere alla bella favola delle merci che scivolano veloci di notte nel sottosuolo AV di Firenze?
L’assessore Conti sogna una vocazione della costa toscana a farsi “piattaforma logistica” per le merci, degna del nome di “Rotterdam del Mediterraneo”. Un anno fa all’assessore veniva attribuita la convinzione che “la città che si avvantaggerà di più dall’alta velocità non è Firenze, ma Livorno: se riusciamo a gestire l’operazione in modo positivo, Livorno si troverà in bocca il Nord Europa” (Il Tirreno, 31.8.’08). Ma come si potranno soddisfare le esigenze dell’assessore se nessun treno – né passeggeri né merci – potrà passare sulle linee TAV fra Milano e Roma da mezzanotte alle 6, quando è necessarissimo, come assicura l’ing. Moretti, provvedere alla manutenzione? E come potranno viaggiare di giorno insieme treni veloci merci e passeggeri, se i primi (ammesso che qualcuno trovi conveniente comprare i relativi carri e affidarsi all’attuale logistica) viaggeranno a velocità necessariamente assai inferiori ai secondi?
Vorrà qualche cronista chiedere lunedì all’ing. Moretti e al ministro Matteoli qualche dato in più sulla sicurezza della tratta sotterranea Bologna-Firenze, prima che venga inaugurata a dicembre con lo ‘scoperto’ di 60 km di galleria in cui i treni si incrocerebbero a 250-300 all’ora (tutti ricordiamo il “primato mondiale di velocità in galleria“ dei 362 km/h segnato da un Frecciarossa nella galleria di Monte Bibele il 3 febbraio scorso durante le prove della nuova linea definita AV/AC) senza un tunnel parallelo per l’esodo e il soccorso?
Vorrà qualche cronista chiedere qualche certezza in più sul destino che attende le esigenze di mobilità della stragrande maggioranza della popolazione (incluso il diritto non essere obbligata a prendere in importanti fasce orarie treni costosi per spostarsi da un capoluogo all’altro) e la stessa salvaguardia dell’ambiente, se è davvero vero che vogliamo togliere le merci dalle strade e dalle autostrade? Che fine ha fatto, a questo proposito, la mitica priorità europea della ferrovia Tirrenica-Pontremolese, che potrebbe tranquillamente assorbire gran parte del trasporto delle merci dai porti della costa senza far loro toccare praticamente la strada, e soprattutto i grandi centri abitati?