“Quando fu provveduto alla realizzazione del cosiddetto “asse attrezzato” tra Firenze Rifredi e la futura stazione dei Macelli ci venne assicurato che la maggior parte del trasporto dei materiali sarebbe avvenuto su ferro ed eccezionalmente su gomma. In realtà mai abbiamo visto transitare un solo carro ferroviario ma tutto il movimento avviene tramite camion”.
Così scrive a Idra un cittadino residente negli edifici che si affacciano sull’area della stazione ferroviaria di Rifredi, a Firenze, destinata a ospitare per anni l’arrivo e la ripartenza – con destinazione finale Cavriglia, in Valdarno – di quantità ciclopiche di terra di scavo necessarie a far posto alla faraonica stazione ‘subacquea’ Foster, l’unica al mondo, parrebbe, totalmente ‘dedicata’ all’Alta Velocità (un binario che va a sud, uno che va a nord), priva ancora peraltro di un collegamento adeguatamente progettato con la (lontana) Santa Maria Novella.
“Altra assicurazione – aggiunge – era che per il trasporto della enorme quantità di terra di escavazione sarebbero stati utilizzati veicoli (carri ferroviari o camion) coperti da teloni onde evitare dispersione di materiali e polveri varie. Al contrario di quanto promessoci vengono sistematicamente utilizzati camion scoperti, come dimostrato dalle foto che allego”.
Questi gli scatti.
Parlano chiaro.
Anche dal vicino ISIS (già ITI) “Leonardo da Vinci” si vedono transitare, dietro le barriere antirumore, sempre e solo mezzi su gomma.
E questi gli accordi solennemente sottoscritti nella conferenza di servizi il 3 marzo 1999.
Nel 2004 Idra informò il sindaco Domenici, con un esposto urgente, della paventata difformità degli elaborati esecutivi di opere in cantiere per l’Alta Velocità ferroviaria rispetto ai contenuti degli accordi. Al punto 6 si parlava del “corridoio attrezzato”. Ma nessuno, né Domenici né altri dopo di lui, ha raccolto quella circostanziata denuncia.
E pensare che il sindaco firmatario degli accordi del 3 marzo 1999, Mario Primicerio, aveva espresso una particolare soddisfazione per l’inserimento, nel progetto definitivo approvato in Conferenza di servizi, proprio del “corridoio attrezzato” al posto della camionale prevista invece dal primo progetto presentato da Italferr SpA. Il 15 dicembre del 1998, nel corso di un’assemblea pubblica, Primicerio ebbe a dichiarare: “Do atto agli studenti dell’ITI Leonardo da Vinci di aver posto questioni che vanno attentamente considerate, e di avere avanzato proposte utili. Compresa l’ipotesi di un binario di servizio per evitare che lo smarino debba viaggiare su camion in città”. Gli studenti dell’Istituto tecnico e professionale più grande della Toscana – coinvolto nella cantierizzazione TAV da una camionale che minacciava la scuola con transiti di decine di mezzi pesanti al giorno – avevano infatti depositato nella primavera del ’98 centinaia di firme sotto una petizione al sindaco Primicerio, col seguente contenuto: “Perché Lei ha autorizzato la costruzione di una nuova grande strada a quattro corsie che collegherà Prato con il centro di Firenze e che passerà sotto il naso di oltre 2000 studenti di scuole elementari, medie e superiori nel tratto tra Via Panciatichi e Viale Redi? Noi Le chiediamo di ritirare quella autorizzazione, che porterebbe soltanto nuovo smog, traffico e danni alla salute degli studenti e di tutta la popolazione. Per la nostra amata città, per noi e per un futuro migliore”.