TAV, TV, PD piemontese e informazione.
Idra risponde dalla Toscana prosciugata all’on. Stefano Esposito che protesta per l’intervento di Luca Mercalli nella trasmissione di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’.
Non conosciamo l’on. Stefano Esposito e, solo televisivamente, il meteorologo Luca Mercalli.
Non abbiamo visto la trasmissione “Che tempo che fa” commentata dall’on. Esposito nella nota stampa odierna a sua firma.
Ci siamo fatti una qualche idea di quello che sta avvenendo in Val di Susa, ma non vogliamo entrare in quel merito.
Conosciamo però di prima mano in Toscana la TAV realizzata, il PD di governo e i suoi antecedenti: DS, Margherita, PPI, PDS…
Nella storia dell’Alta Velocità qui da noi, dal 1994 a oggi, questi partiti hanno gestito il potere locale (Comuni, Provincia, Regione) in regime di pressoché-monopolio, e da quelle postazioni (quando non anche da Roma) la cosiddetta scelta TAV, imposta alle popolazioni per supposto bene della Patria, è stata promossa e forzata, anche nei confronti degli amministratori pubblici di ugual fede politica ma recalcitranti (come le municipalità del Mugello, che dai cantieri per questo modello distruttivo di Alta Velocità prevedevano di subire solo danni: e così è stato).
Ma quella stessa TAV risulta inesorabilmente bocciata, oltre che dal buon senso, dai massimi organi di controllo contabile dello Stato.
La Corte dei conti denuncia il mancato rapporto tra l’entità e la durata degli investimenti e quelle dei beni acquisiti attraverso il pertinente indebitamento: “Quel che è più grave, queste operazioni pregiudicano l’equità intergenerazionale, caricando in modo sproporzionato su generazioni future (si arriva in alcuni casi al 2060) ipotetici vantaggi goduti da quelle attuali. Sotto questo profilo la vicenda in esame è considerata dalla Corte paradigmatica delle patologiche tendenze – della finanza pubblica – a scaricare sulle generazioni future oneri relativi ad investimenti, la cui eventuale utilità è beneficiata soltanto da chi li pone in essere, accrescendo il debito pubblico, in contrasto con i canoni comunitari”.
L’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici dal 2007 denuncia il suicidio erariale scientificamente perpetrato attraverso l’architettura finanziaria che affida l’opera al cosiddetto general contractor, con un’aperta “ violazione dei principi di economicità e di efficacia del sistema di realizzazione”.
Non solo. Al processo penale celebratosi presso il Tribunale di Firenze per i gravi danni ambientali registrati sulla tratta appenninica, le associazioni anti-TAV come Idra si sono costituite parte civile contro i realizzatori dell’Opera meritoria, osannata dai Vannino Chiti e dai Claudio Martini. E hanno avuto riconosciute ragione e risarcimento.
L’on. Esposito, quindi, risulta sicuramente molto male informato, e perciò molto male informante. Farebbe bene a fare una visita in Toscana, probabilmente, dove il territorio colpito dalla TAV avrà da sopportare per sempre le conseguenze idrogeologiche irreversibili di un progetto approvato in fretta e furia, e dove la Corte dei conti ha chiamato a rispondere di temuto danno erariale i suoi colleghi di partito ai vertici della Regione ‘rossa’: a dicembre la prima udienza. Gli faremo volentieri da guida.