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ASSEDIO DOLCE PERMANENTE AL CONSIGLIO REGIONALE

Idra non demorde: Eugenio Giani, re Mida al contrario, chiamato a rispondere anche alle ultime quattro sedute prima della pausa estiva

Lo splendido mondo alla rovescia

Lo splendido mondo alla rovescia

Palazzo del Pegaso, Firenze: appuntamento martedì dalle 15 alle 16.30;  mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 11. Una quattro-giorni di assedio lo attende in Via Cavour: difficilmente il Principe riuscirà a schivarlo!

Eugenio Giani, oscar dell’inaffidabilità nei rapporti con la ‘rispettata’ associazione ecologista Idra, sarà costretto probabilmente a prodursi nell’ennesima fuga dagli impegni assunti.

“Lo splendido mondo alla rovescia di Eugenio Giani, re Mida al contrario”: così Idra titola il volantino che sarà distribuito in via Cavour questa settimana, a documentare col sarcasmo che meritano le reiterate violenze all’ambiente, alle comunità, all’erario e ai diritti di cui l’associazione fiorentina considera responsabile il presidente della giunta regionale della Toscana. Lo stesso che a Idra non lesina apprezzamenti salvo contraddirsi con gli atti, i comportamenti, le decisioni adottate autoritariamente nel silenzio-assenso della sua giunta.

Sotto la lente di Idra, la politica energetica della Toscana, il ritorno al peggiore gas possibile (Piombino), la cementificazione dei crinali boschivi e la mortificazione del paesaggio costituzionalmente protetto  (Mugello) col pretesto di una transizione green, la militarizzazione persino di beni ambientali regionali (una base nel Parco di San Rossore!), l’allegro consenso all’invio di armi su un teatro di guerra (Ucraina) nella Toscana di La Pira, don Milani e padre Balducci,  la promessa dei carri armati anche a chi contesta l’inceneritore (Collesalvetti, Livorno), il fiasco della medicina di base e il protocollo della ‘vigile attesa’ con zero cure all’arrivo del SARS-CoV-2, l’imposizione a giovani e adulti di una ‘tessera verde’ pena sospensione dal lavoro, dallo stipendio, dai trasporti e dalla socialità, il tentato dirottamento di fondi europei pagati dalla prossima generazione per opere impossibili nei tempi di legge (una navetta che collegherebbe Santa Maria Novella col nulla), l’esultanza per l’annunciato logoramento pluriennale di una città d’arte delicata e idrogeologicamente fragile come Firenze, minacciata da scavi chilometrici TAV sotto palazzi e monumenti dopo 24 anni di fallimenti progettuali e aziendali.

Dopo lettere, appelli, documenti, mesi e mesi di paziente presidio, il colloquio ripetutamente promesso dal presidente-commissario sull’improvvido caso-Piombino non è mai arrivato. Né è stata ricevuta la delegazione tecnica nazionale che sulla vicenda del rigassificatore ha depositato un’articolata memoria, da ottobre 2022 sul tavolo di ciascun singolo componente della conferenza di servizi.

Perché di questo è fatta la fase che attraversiamo: i potenti – consapevoli della propria fragilità – evitano accuratamente il contatto e il confronto con la realtà: si sanno impresentabili, confidano soltanto nella straordinaria remissività di un popolo ancora distratto o rassegnato, e nella grancassa complice di “quella piccola cosca di mascalzoni” – così l’ha definita Fulvio Grimaldi, commentando il caso inverso di Julian Assange, condannato al carcere duro per aver osato fare libera informazione  – “che si sono impadroniti della facoltà di comunicare”.

Intanto, però, la gente come noi non molla mai. E così, dopo l’avvenuto accoglimento della petizione trasmessa da Idra a Bruxelles, e sulla base della nuova documentazione acquisita con istanza di accesso agli atti presso il Comune di Piombino, che lodevolmente resiste,  è in preparazione una memoria integrativa: sarà inviata prima di ferragosto al fine di ri chiedere – appena ripresi i lavori della Commissione Petizioni del Parlamento UE – un’audizione che permetta ai cittadini e agli studiosi di spiegare in diretta le ragioni per le quali è fondatamente contestata la procedura adottata per localizzare la nave rigassificatrice a Piombino.

Dal 25 al 28 luglio, intanto, Idra insisterà a esercitare in via Cavour la propria sorridente azione di disturbo metodico nonviolento, ricordando a chi passa sotto il palazzo del Consiglio che al governo della Regione Toscana c’è una politica con la p molto minuscola: con la polis ormai ha ben poco a che fare.



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