Epilogo scarsamente decente del secondo anno di militarizzazione dell’insegnamento
Cosa rimane ai ragazzi di una scuola aliena e di una pedagogia mutilata?
Quale il costo psicologico e sociale di una didattica addomesticata?
Dove sono le risorse intellettuali, culturali e morali di una classe insegnante che ha accettato di far allontanare, e impoverire, il dissenso informato?
Dov’è la dignità di chi accetta che una/un collega sia reintegrato dal 1 aprile demansionato e isolato dalla comunità dei suoi allievi?
“Si tratta – ha spiegato il ministro in Parlamento – di un messaggio forte e coerente, che si è voluto dare ai nostri giovani. Gli insegnanti inadempienti disattendono il patto sociale ed educativo su cui si fondano le comunità nelle quali sono inseriti. Il puro e semplice rientro in classe avrebbe comportato un segnale altamente diseducativo”.
O non sarà piuttosto il contrario, ci domandiamo, alla luce delle evidenze scientifiche e dei princìpi fondamentali della Costituzione?
Fanalino di coda della società civile, il sistema formativo si prepara a ‘credere, obbedire e combattere’ ancora una volta a partire dal prossimo autunno?
Sarà una fucina del miglior futuro o una brutta copia del peggior passato?
Idra fa tappa all’ingresso a scuola nei prossimi giorni, a partire dalle 7.30, davanti a:
- Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino, Piazzale di Porta Romana 9, mercoledì 25 maggio
- IIS “Cellini Tornabuoni”, Via Masaccio 8, giovedì 26 maggio
- Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo” e Istituto Professionale di Stato “Bernardo Buontalenti”, Via S. Bartolo a Cintoia 19/a, venerdì 27 maggio