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Costa S. Giorgio, parodia di informazione dal cosiddetto ‘Comune’ di Firenze

Costa S. Giorgio, parodia di informazione dal cosiddetto ‘Comune’ di Firenze

L'ex Convento di San Girolamo e San Francesco in Costa San Giorgio, lato Arno

L’ex Convento di San Girolamo e San Francesco in Costa San Giorgio, lato Arno

Se digitate “Piazza del Carmine” o “Sala Vanni”, nell’Area stampa del sito web del Comune di Firenze, non viene fuori niente.

Eppure lì si terrà domani pomeriggio – ‘solo’ sedici mesi dopo l’adozione della Variante urbanistica in procinto di assestare un colpo micidiale al Centro storico Unesco di Firenze, a tre settimane dalla tagliola finale – il primo e unico momento pubblico di informazione e di possibile interlocuzione sull’ennesimo e anacronistico progetto di turistificazione della città.

Solo che questa volta, in gioco, c’è un patrimonio particolarmente prezioso, un’area pregiatissima per qualità ambientale, valori architettonici e paesaggistici, incastonata fra Santa Felicita, Palazzo Pitti, Giardini di Boboli, Forte Belvedere, Villa e Giardino Bardini: gli ex conventi di San Giorgio e dello Spirito Santo e di San Girolamo e San Francesco, dove la Giunta fiorentina generosamente accorda l’opportunità di realizzare, tramite ristrutturazione edilizia, un albergo di lusso con 135 camere e 250 posti letto lungo la ripida Costa San Giorgio, là dove fino al 1998 era insediata la Scuola di sanità militare del Ministero della Difesa.

Nella proposta di deliberazione per il Consiglio, la Giunta precisa che “sussistono le condizioni d’urgenza per rendere il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 del decreto legislativo 267/2000, stante la necessità di provvedere a quanto necessario entro i termini di decadenza del vigente Regolamento Urbanistico fissati per legge al 31.12.2021.

E così, a tre settimane dalla scadenza, dopo aver negato a 677 residenti dell’Oltrarno un percorso partecipativo già validato dalla Regione Toscana e dopo aver ignorato i pressanti e autorevoli appelli succedutisi numerosi da ogni parte d’Italia e del mondo, si convoca in fretta e furia, e quasi alla chetichella, un incontro informativo placebo nel quale, solo al quinto e penultimo punto all’ordine del giorno, sarà consentito a cittadini casualmente informati e ulteriormente scremati da un green pass (rafforzato?) di intervenire, dopo aver assistito all’audizione dell’assessora multitasking Cecilia Del Re sul tema “Delibera 72/2021 recante: “Variante al Regolamento Urbanistico Scheda norma At 12.05 Ex Caserma Vittorio Veneto. Approvazione”.

Davvero una prospettiva di piena democrazia realizzata nella città cara al mondo!

E’ partita intanto una nuova istanza urgente di accesso agli atti (nuova Variante, nuovo Progetto Unitario Convenzionato) di cui, ancora una volta, la popolazione è all’oscuro. Firmataria, l’associazione che, imperterrita, si batte dalla primavera del 2020 con la cittadinanza e centinaia di intellettuali firmatari del Manifesto Boboli-Belvedere per sventare il ‘tradimento’ denunciato ieri con tanto indignato vigore dall’abate Bernardo Gianni della vicina Basilica di San Miniato al Monte.

 



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