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Gualchiere di Remole – La lettera (e gli allegati) di Idra ai Comuni di Firenze e Bagno a Ripoli, 4.3.’20

Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Giano della Bella 7, 50124 FIRENZE, Tel. 055.22.39.92, 055.233.76.65, 320.053.52.58

e-mail idraonlus@pec.it, idrafir@gmail.com

web  http://www.idraonlus.it, https://www.facebook.com/idra.firenze

 

Firenze, 4.3.’20

Assessore al Patrimonio non abitativo – COMUNE DI FIRENZE

assessore.martini@comune.fi.it, protocollo@pec.comune.fi.it

Sindaco – COMUNE DI FIRENZE

sindaco@comune.fi.it, protocollo@pec.comune.fi.it

Sindaco – COMUNE DI BAGNO A RIPOLI

sindaco@comune.bagno-a-ripoli.fi.it, comune.bagno-a-ripoli@postacert.toscana.it

per conoscenza:

DIFENSORE CIVICO DELLA TOSCANA

difensorecivicotoscana@postacert.toscana.it

 

OGGETTO: Gualchiere di Remole, Bagno a Ripoli: richiesta di informazione e di accesso agli atti, ai sensi della normativa vigente.

 

Gentile Assessore, gentili Sindaci,

dopo le richieste di informazione e documentazione inviate il 22 luglio (Allegato 1) e il 3 ottobre (Allegato 2) dello scorso anno all’Assessore in indirizzo, e per conoscenza ai Sindaci dei Comuni di Firenze (competente in quanto ente proprietario) e di Bagno a Ripoli (competente per territorio), abbiamo ricevuto in risposta il 17 ottobre scorso soltanto il seguente estratto di verbale delle deliberazioni della Giunta comunale di Firenze del 17 settembre 2019 (Allegato 3):

d) Stralcio dei beni immobili ubicati in Comuni esterni:

  • (n. 93) complesso immobiliare Gualchiere di Remole a prevalente uso non abitativo, in via di Rosano, località Rosano, Bagno a Ripoli, in quanto l’Amministrazione ritiene di maggiore interesse pubblico la procedura di concessione di valorizzazione, che garantisce il controllo pubblico sulla futura trasformazione del complesso immobiliare in oggetto (vedi successiva lett. e);

e) Inserimento nella sezione A1 di beni immobili per cui procedere a concessione di valorizzazione:

(n. 6) Complesso immobiliare Gualchiere di Remole a prevalente uso non abitativo, in via di Rosano, località Rosano, Bagno a Ripoli.

L’estratto attesta l’avvenuto stralcio del villaggio delle Gualchiere di Remole, e dei suoi annessi, dal piano delle alienazioni del Comune di Firenze. Ciò ha soddisfatto parte della nostra richiesta di documentazione, e Ve ne siamo grati.

Non si fornisce tuttavia risposta all’altra richiesta da noi formulata, ovverosia quella di accedere all’atto col quale l’Amministrazione comunale di Firenze ha deliberato di adottare il percorso annunciato esattamente un anno fa, col comunicato stampa pubblicato dal Comune di Firenze il 2 marzo 2019, nel quale si leggeva:

Un percorso congiunto di riqualificazione del complesso delle Gualchiere di Remole con sospensione delle operazioni di vendita. È quanto annunciano l’assessore al patrimonio immobiliare non abitativo Federico Gianassi e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini che sono in contatto con i rappresentanti del comitato di cittadini da tempo attivo per sollecitare la riqualificazione della storica struttura e che si riuniscono alle Vie Nuove.

“Condividiamo l’esigenza di attivare un percorso congiunto sul futuro delle Gualchiere – spiegano l’assessore Gianassi e il sindaco Casini –. Per questo motivo dopo le gare andate deserte non sono state bandite nuove procedure di vendita e così sarà anche nei prossimi mesi. Riteniamo infatti utile condividere con i cittadini un percorso serio e concreto, consapevoli delle difficoltà e delle esigenze di ristrutturare e riqualificare il complesso, un percorso che non escluda a priori il ruolo di soggetti privati e che contemporaneamente valorizzi gli aspetti storico-culturali e architettonici di questo complesso così legato alla storia di Firenze”  sottolineano l’assessore e il sindaco che concludono: “A breve incontreremo di nuovo il comitato per iniziare a lavorare concretamente su alcune ipotesi”.

Come abbiamo spiegato e documentato nella nota del 22 luglio 2019, il dibattito intorno al destino di questo prestigioso complesso non ci è estraneo, avendo avuto, fra le altre cose, l’opportunità di partecipare il 10 marzo 2017 a un’audizione presso l’Assessore al Patrimonio non abitativo – allo scopo di sensibilizzare l’Amministrazione al dovere della tutela del bene – insieme ad una folta rappresentanza di storici ‘amici delle Gualchiere’. Chi scrive vi intervenne, insieme a un collega, ambedue nella veste di insegnanti di una scuola di istruzione superiore di Firenze, l’IIS “Leonardo da Vinci”, che aveva ‘adottato’ le Gualchiere anche sotto il profilo didattico ed educativo. Gli studenti Fotografi sono ripetutamente intervenuti infatti a momenti intensi di cultura, incontro e convivialità legati a quel manufatto:

-        come ospiti dello studio dello scultore Piero Gensini, il 27 aprile 2017 e il 24 aprile 2018, potendo fruire di visite guidate, fra gli altri, da assessori del Comune di Bagno a Ripoli, da un docente di Geografia storica dell’università di Firenze, da un funzionario della Soprintendenza, da una discendente della storica famiglia dei follatori;

-        come protagonisti di una mostra fotografica e documentaria, il 30-31 marzo 2017, accompagnata dalla diffusione di cartoline-appello indirizzate al sindaco di Firenze, all’Unesco e al Principe di Galles Carlo d’Inghilterra, allestita presso il Forum della Partecipazione per il G7 della cultura di Firenze: Patrimonio e Sostenibilità negli SDGs 2030, al Complesso della SS. Annunziata, ospiti dell’ICOMOS (Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti), Comitato Nazionale Italiano, Custodi del Patrimonio, Cercatori del Significato;

-        come autori di contributi fotografici e video (che già Vi abbiamo documentato) presentati al convegno “Le Gualchiere di Remole, Fortuna e destino di Firenze”, tenutosi il 26 giugno 2017 presso il Circolo “Vie Nuove”, presenti lo storico Franco Cardini, il prof. Guido Vannini, il prof. Leonardo Rombai, l’arch. Pietro Laureano.

Orbene, nonostante questa nostra convinta partecipazione al movimento sorto in tutela delle Gualchiere di Remole, non abbiamo ricevuto alcun tipo di notizia del percorso “serio e concreto” che le due Amministrazioni hanno annunciato di voler condividere coi cittadini, né alcun invito a parteciparvi.

Nel nostro sollecito a ottobre 2019 proponevamo peraltro di concordare una data per un colloquio al quale potesse partecipare una delegazione della cittadinanza attiva che da tanti anni persegue l’obiettivo della messa in sicurezza, del restauro, della rivitalizzazione e della promozione della fruibilità pubblica di questo prezioso monumento trecentesco, unico superstite nel suo genere nella nostra Firenze. Ma anche a questo non abbiamo ricevuto riscontro.

Ugualmente, nessuna risposta è stata fornita alla richiesta di ricevere – per l’inserimento nella documentazione del percorso partecipato al quale confidiamo di poter aderire – copia dell’attestazione (in forma di verbale?) dell’incontro avvenuto il 10 marzo 2017 a Palazzo Vecchio con la nutrita delegazione ricevuta dall’allora assessore al patrimonio non abitativo Federico Gianassi.

Considerato il progressivo aggravamento delle condizioni di fatiscenza e di generalizzato degrado del manufatto, con crolli e collassi delle coperture e delle merlature, e non avendo avuto notizia dei necessari interventi di messa in sicurezza e restauro da parte della proprietà (il Comune di Firenze), ci siamo rivolti in data 20.1.2020, insieme a Italia Nostra Firenze, alla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio (Allegato 4), chiedendo un aggiornamento informativo circa i provvedimenti che la Soprintendenza intende assumere, o ha eventualmente  assunto, in tutela del bene indicato.

Rispondendoci, il Soprintendente dott. Andrea Pessina ci ha comunicato il 12 febbraio scorso (Allegato 5) che in data 13.11.2019 la stessa Soprintendenza ha esperito un sopralluogo ispettivo presso il complesso delle Gualchiere (…) congiuntamente alla Direzione del Servizio Belle Arti del Comune di Firenze, ente proprietario degli immobili che compongono l’insediamento paleoindustriale di elevata importanza storico-culturale, al fine di verificarne lo stato di conservazione. Nel corso del sopralluogo sono stati rilevati, oltre allo stato di abbandono della massima parte del complesso, generalizzate condizioni di severo degrado, con settori dell’organismo architettonico principale connotati da profonde criticità, quali localizzati fenomeni di collabenza e crolli relativamente recenti. Tali esiti sono stati rappresentati (…) agli organi regionali e centrali del Superiore Ministero e al Comune di Firenze, richiamando quest’ultimo agli obblighi conservativi sussistenti in capo al proprietario di beni culturali, invitando il medesimo a prendere contatti con la Soprintendenza con la massima sollecitudine, al fine di pianificare ed intraprendere con la dovuta urgenza ogni azione necessaria alla salvaguardia e alla conservazione delle Gualchiere di Remole e prospettando, in caso di inerzia, l’imposizione di interventi conservativi ai sensi e nelle forma di legge. E’ stato altresì richiesto al Comune di Firenze di fornire informazione in ordine ad eventuali progetti di recupero e programmi di valorizzazione attivati o in corso di attivazione. In data 28/01/2020 (…) è pervenuta (…) istanza di autorizzazione ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. 42/2004 da parte del Comune di Firenze, per interventi di messa in sicurezza da eseguirsi sul complesso. La documentazione tecnico-progettuale è attualmente oggetto di esame istruttorio, teso a valutarne l’adeguatezza, nonché l’efficacia e la compatibilità con le esigenze di tutela di quanto proposto”.

Ci saremmo aspettati, dopo questo forte richiamo da parte dell’Autorità di tutela, che il Comune di Firenze intendesse colmare il ritardo informativo accumulato nei confronti della cittadinanza, che da un anno chiede documentazione e trasparenza sul percorso partecipativo annunciato a marzo 2019. E invece, ancora silenzio! Per quanto si evince dalla nota della Soprintendenza, del resto, neppure a quella Autorità – alla data delle nota – risulta essere stata fornita alcuna informativa circa eventuali progetti di recupero e programmi di valorizzazione attivati o in corso di attivazione.

Avendo dovuto sin qui constatare, non senza disappunto, la perdurante indisponibilità di codesta Amministrazione a fornire le informazioni richieste, inoltriamo qui via PEC, in quanto soggetto impegnato nella difesa della conservazione del bene in questione, iscritto al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale:

a)    la richiesta di copia della documentazione tecnico-progettuale presentata alla Soprintendenza, perché la cittadinanza possa essere messa al corrente, quanto meno attraverso la nostra Associazione, delle caratteristiche, dei tempi e degli oneri inerenti l’intervento proposto dal Comune dopo la sollecitazione ricevuta dal Ministero dei Beni Culturali;

b)    per la terza volta, la richiesta di informazione circa il percorso partecipativo annunciato a marzo 2019, e in particolare:

-         se esistano atti o deliberazioni al riguardo adottate dal Comune di Firenze e/o dal Comune di Bagno a Ripoli, e la relativa documentazione;

-         se siano state attivate procedure di partecipazione che derivano da tali atti;

-         in caso affermativo, quali siano i risultati fin qui conseguiti;

-         quali siano in ogni caso le caratteristiche dell’iter partecipativo che il Comune di Firenze e/o il Comune di Bagno a Ripoli intendono eventualmente attuare.

 

Rispettosi saluti,

 il presidente

Girolamo Dell’Olio

 

Allegati 1, 2, 3, 4 e 5 (parte integrante della presente)

allegato-1-4-marzo-2020 sub-allegato-1-4-marzo-2020 sub-sub-allegato-1-a-4-marzo-2020 sub-sub-allegato-1-b-4-marzo-2020 allegato-2-4-marzo-2020 allegato-3-4-marzo-2020 allegato-4-4-marzo-2020 allegato-5-4-marzo-2020



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