Siamo alle solite! Hanno ripreso a trasportare la terra con camion scoperti. Sono le 14.12 di martedì 4 novembre, e siamo nel cosiddetto “corridoio attrezzato” che collega la stazione ferroviaria di Rifredi con la progettata stazione TAV targata Foster. Il sindaco Mario Primicerio l’aveva accreditato come conquista degli studenti dell’ITI “Leonardo da Vinci”, dopo che avevano raccolto centinaia di firme contro il progetto di costruire una camionale di servizio al trasporto di centinaia di migliaia di metri cubi di terra di scavo da via Circondaria all’area di smistamento di Rifredi. Il 15 dicembre del 1998, nel corso di un’assemblea pubblica, Primicerio ebbe a dichiarare: “Do atto agli studenti dell’ITI Leonardo da Vinci di aver posto questioni che vanno attentamente considerate, e di avere avanzato proposte utili. Compresa l’ipotesi di un binario di servizio per evitare che lo smarino debba viaggiare su camion in città”. Anche gli accordi scritti parlavano chiaro: “La cantierizzazione del Nodo sarà definita in modo da garantire l’utilizzazione delle aree ferroviarie ai fini dell’insediamento dei cantieri, nonché l’utilizzo del sistema ferroviario per il trasporto via ferrovia dei materiali da costruzione e di risulta” (Protocollo d’intesa del 24.4.’97). O anche: “La movimentazione dei materiali da e per il cantiere della stazione AV avverrà tramite l’uso di corridoio attrezzato con binario ferroviario, da realizzare in affiancamento a quelli oggi esistenti, che collegherà i cantieri della stazione AV in zona Macelli e pozzo Corsica con la stazione di Rifredi, come richiesto dal Comune di Firenze” (Art. 7 dell’Accordo procedimentale del 3.3.’99).
Poi passano i mesi, e dalle carte sbuca misteriosamente l’aggettivo ‘bimodale’: quel corridoio può tornare ad essere legalmente anche una camionale. E solo questo è stato, finora: non un treno si è visto transitare da lì, affermano i residenti nei palazzi che si affacciano sul tracciato e che ci hanno inviato le foto allegate. Idra denunciò che quei camion passavano per giunta allegramente scoperti, nonostante le prescrizioni in contrario dell’Osservatorio Ambientale. Subito dopo cominciarono ad apparire per lo meno i teloni. Adesso siamo daccapo. Con un dato curioso aggiuntivo: questi camion sono in entrata, non in uscita, rispetto al cantiere di scavo della stazione.
La nuova/antica domanda è: dov’è l’Osservatorio Ambientale, dal quale Idra attende riscontri e trasparenza? Sono passati quasi 13 mesi dall’ultima audizione dell’associazione ecologista fiorentina, che ha illustrato e depositato ben 25 fra segnalazioni, osservazioni, richieste e proposte. A oggi, nessuna benché minima risposta!