La sede torinese dell’Agenzia di stampa Asca aveva diffuso il 7 aprile questo comunicato.
”Mi riesce difficile capire come ci si possa proclamare ambientalisti e allo stesso tempo schierarsi contro la Tav”. Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, riafferma la scelta della Torino-Lione dal palco del congresso nazionale della Filt-Cgil, la categoria dei trasporti del sindacato di corso Italia, in svolgimento a Torino.
”Investire su rotaia – ha detto Chiamparino – vuol dire investire sulla migliore prestazione logistica possibile, riducendo al minimo le emissioni”. Per questo il sindaco si e’ domandato come si puo’ essere sotenitori di uno sviluppo ambientalmente sostenibile e contrastare le scelte di sviluppo innovativo su rotaia affermando che il collegamento tra Torino e Lione e il Terzo valico, sono ”strategici per giocare la partita della crescita della Regione”.
Due giorni più tardi il portavoce dell’associazione ecologista fiorentina Idra, parte civile nel procedimento penale celebrato presso il Tribunale di Firenze a carico dei costruttori della tratta appenninica TAV Bologna-Firenze e andato a sentenza il 3 marzo scorso, ha inviato al sindaco Sergio Chiamparino alcuni suggerimenti.
Gentile Sindaco,
leggiamo un lancio del 7 aprile scorso dell’Agenzia Asca che riferisce questa Sua considerazione: ”Mi riesce difficile capire come ci si possa proclamare ambientalisti e allo stesso tempo schierarsi contro la Tav”.
Noi vorremo poterLa aiutare a capire. Non è difficile. Le suggeriamo la lettura di un documento che potrà soddisfare tutte le Sue esigenze informative, giacché descrive una quantità di fatti e atti legati alla realizzazione della TAV che sono in grado di fugare ogni dubbio circa la inaccettabilità di quel modello, rivelatosi – oltre che disastroso sul piano ambientale – anche preoccupantemente criminogeno. Si tratta degli estratti della requisitoria del Pubblico Ministero Gianni Tei al processo penale che si è celebrato presso il Tribunale di Firenze, al termine del quale sono state emesse dal giudice condanne esemplari a carico degli esecutori dell’opera (fra questi, i vertici di società del peso di Impregilo). Li abbiamo pubblicati a puntate sul nostro sito web.
In questi ultimi anni anche l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici ha censurato il modello finanziario dissipativo legato agli appalti TAV, in particolare l’architettura fondata sul general contractor. E la Corte dei conti ha recentemente ipotizzato – in relazione alla esecuzione della tratta AV Bologna-Firenze – la sussistenza di un gigantesco danno erariale, invitando a dedurre questa volta i vertici politici e amministrativi che quell’opera hanno licenziato senza – parrebbe – le opportune cautele.
Quanto all’efficacia trasportistica del sistema TAV, ci sembra che le cronache siano più che sufficienti ad attestare le ricadute negative della sua gestione sui trasporti di massa dei pendolari in tutta Italia, oltre che una deplorevole inaffidabilità sul piano del rispetto dei tempi di percorrenza annunciati.
C’è da domandarsi infine quanto sia democratico imporre sulle tratte di media e lunga percorrenza, in tempi di crisi economica e sociale come quelli che viviamo, le onerose tariffe Freccia Rossa e simili, deprivando nella maggior parte delle fasce orarie la popolazione del nostro Paese dell’opportunità di scelta fra opzioni alternative di servizio pubblico su ferro.
Possono essere associabili, tutte queste circostanze, a una politica di “scelte di sviluppo innovativo su rotaia”?
Restiamo volentieri a Sua disposizione per qualsiasi approfondimento Ella desideri richiederci.
Cordialmente,
il presidente Girolamo Dell’Olio
L’associazione fiorentina attende adesso fiduciosa un riscontro concreto da parte del primo cittadino del capoluogo piemontese.