Nodo TAV di Firenze: dopo il parere dell’Osservatorio Ambientale, partono da Idra due lettere indirizzate al dott. Rubellini e all’ing. Bocchimuzzo.
Intanto a Bologna i palazzi accanto alla TAV “si muovono”.
“Registriamo con soddisfazione la circostanza che – come recita il comunicato stampa dell’Osservatorio – “nel corso della sua attività l’Osservatorio Ambientale ha potuto avvalersi anche delle considerazioni derivate dall’audizione di Associazioni Ambientaliste e dei contributi ricevuti da altri Osservatori Ambientali”. Chiediamo pertanto un colloquio con Lei allo scopo di poter meglio conoscere ed apprezzare i riflessi – nelle prescrizioni dettate dall’Osservatorio – delle proposte e delle osservazioni avanzate nel corso di due audizioni dalla nostra Associazione”. Così Idra in una lettera inviata ieri al presidente dell’Osservatorio Ambientale per il Nodo TAV di Firenze, dott. Pietro Rubellini, dopo che l’Osservatorio ha formulato il proprio parere, con prescrizioni, sul faraonico progetto di sottoattraversamento AV della ‘città del fiore’.
Idra scrive anche al referente di progetto di RFI per i Nodi AV di Firenze e di Bologna, l’ing. Francesco Bocchimuzzo:
“Siamo sorpresi e anche un po’ turbati per il prolungato silenzio da parte Sua, dopo che il 22 settembre scorso Ella ci ha informato telefonicamente, poche ore prima dell’appuntamento fissato per il giorno successivo, di dover rinviare a nuova data da concordare l’incontro che avevamo in calendario sul tema dell’informazione relativa al progetto di Nodo AV di Firenze. Le chiediamo di informarci, cortesemente, se il grave ritardo che dobbiamo ancora una volta registrare nella comunicazione da parte di RFI sia da ascrivere a una serie di impedimenti oggettivi che non hanno permesso di riprendere il dialogo avviato, o se vi sia invece una chiara scelta di indisponibilità all’informazione, della quale – in tal caso – gradiremmo conoscere le motivazioni. Mentre Le rinnoviamo dunque la richiesta di un incontro informativo urgente sul Nodo AV di Firenze, ora che anche il parere dell’Osservatorio Ambientale è stato compiutamente formulato, restiamo in attesa di un cortese sollecito riscontro”.
In questi ultimi giorni Idra ha inviato all’Osservatorio Ambientale e al sindaco di Firenze Matteo Renzi un abbondante aggiornamento informativo su ciò che sta avvenendo a Bologna, dove persino l’edificio di RFI – paventano le cronache – sarebbe stato interessato dalle conseguenze della cantierizzazione per la stazione sotterranea TAV (“Il Domani”, 19 febbraio 2008).
L’ultimo evento in ordine di tempo riguarda un palazzo al numero civico 49 di via Carracci (una strada terribilmente somigliante, per ubicazione rispetto ai cantieri, alla nostra via Campo d’Arrigo a Campo di Marte). “Giovedì scorso (21 gennaio, ndr) in tribunale non è arrivata solamente la class-action dei cittadini per i continui sforamenti delle pm10 nella zona del cantiere TAV; nelle aule di via Garibaldi si è discusso anche della storia del civico 49, un palazzo che sta pericolosamente scivolando verso il basso (…). Le mire posizionate sul lato di via Dall’Arca hanno registrato un movimento dell’edificio di 2 centimetri fino all’8 dicembre 2008 e di un ulteriore centimetro al 4 settembre successivo. Altre mire hanno registrato movimenti di un centimetro verso Nord e di un centimetro verso Est (…) Ciò che emerge dai rilevamenti dunque è che il fabbricato su via Dall’Arca “si sta muovendo con una velocità ed un’intensità impressionanti”. Quali sono le cause? Secondo il consulente di parte è il cantiere Tav” (“L’Informazione”, 24 gennaio 2010).