Da Idra, un appoggio fondato sui numeri.
È iniziato ieri 9 gennaio un presidio permanente di cittadini che si oppongono alla nuova linea ad “Alta Capacità” Torino-Lione. Il presidio è stato posto a Susa, località nella quale il Governo avrebbe disposto nuovi carotaggi per “spingere” ancora un volta l’opera.
In questa circostanza, l’associazione ambientalista fiorentina Idra mette sul piatto solo alcune cifre.
38%
è l’attuale tasso di utilizzo della linea ferroviaria Torino-Lione già esistente. Abbondantemente meno della metà della sua potenzialità. C’è amplissimo margine per il suo ulteriore sfruttamento.
1800
sono i miliardi di euro del debito pubblico nazionale. Il Paese è sull’orlo della bancarotta, e una politica keynesiana multipartizan (ci sta dentro, anche, tanta parte di sindacato confederale) si ostina contro ogni evidenza a trascinarlo nel baratro con sempre nuove TAV, pagate con soldi rigorosamente solo pubblici.
1
passeggero FS su 5, in Italia, fa un viaggio di oltre 100 km. Gli altri 4 sono pendolari a breve raggio. Con TAV, i soldi pubblici vengono investiti nel peggior modo possibile.
5
minuti 3 giorni all’anno: questo il massimo ritardo dei treni in Finlandia, nonostante neve e ghiaccio. Come fanno? Materiale nuovo e costante manutenzione delle linee, debitamente attrezzate. Come è andata (e stava già andando) in Italia, lo sappiamo tutti.
100
i milioni di euro di danni stimati solo per la recentissima alluvione nel Pisano. Per tacere del resto. Global warming o no, al momento la realtà del clima e del territorio è questa. Perché dunque ostinarsi ad affastellare infrastrutture prestazionalmente sofisticatissime (in teoria…!) in un territorio che non ce la fa più, e per giunta con risultati risibili?
Di fronte all’evidenza dei fatti, Idra non può – nell’interesse del Paese – che appoggiare convintamente e serenamente la civile e fondata protesta dei cittadini della Val di Susa.