Al Dipartimento di Architettura, una giornata di studio in onore di Gian Franco Di Pietro: “La storia come anima del progetto urbanistico”

Giornata di studio in onore di Gian Franco Di Pietro, 12,3,’25, Dipartimento di Architettura, Firenze
Abbiamo incrociato l’opera di Gian Franco Di Pietro a fine anni Settanta, quando assieme a Pietro Piussi, Luigi Omodei Zorini e Giovanni Errera gettava le basi del principale strumento di tutela della collina, il Parco territoriale di Monte Morello, mentre la conca Firenze-Prato-Pistoia andava irreversibilmente colmandosi di asfalto e cemento.
Un decennio più tardi, ritrovammo l’arch. Di Pietro relatore nella ricca assise scientifica che l’assessore all’Ambiente del Comune di Sesto Fiorentino convocò allo scopo di raccogliere idee e contributi per una politica di salvaguardia all’altezza dei tempi.
Oggi dobbiamo appunto a Di Pietro e all’équipe di studiosi raccoltasi attorno a lui se la parola ‘tutela’ non è stata a Monte Morello un semplice slogan, e se al termine ‘valorizzazione’ si è potuto dare un’accezione culturale, non venale o speculativa. Domani, alla giornata di studio in onore di Gian Franco Di Pietro che si terrà presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze (Santa Teresa, Via della Mattonaia 8), l’associazione ecologista Idra proporrà agli intervenuti un’altra storia di tutela, questa volta miseramente fallita in virtù dell’insensibilità culturale e della latitanza democratica di una giunta, quella fiorentina, inutilmente chiamata dall’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione ad attivare un ampio e profondo dibattito pubblico. A richiederlo, con dati anagrafici e documento di identità, sono state quattro anni fa centinaia di cittadini residenti in Oltrarno, dentro o accanto all’area Unesco bersaglio di un progetto palesemente improprio, impattante e pericoloso di trasformazione urbanistica ed ennesima colonizzazione turistica: un resort esclusivo a cinque stelle affacciato sul giardino di Boboli, in Costa San Giorgio, con temerarie appendici sotterranee nelle viscere del Poggio delle Rovinate (la ‘Collina dei Crolli’), che la cinquecentesca targa di Cosimo ammonisce da secoli di non tornare a infastidire.
In occasione dell’appuntamento a Santa Teresa sarà messo a disposizione dei partecipanti il testo dell’osservazione tecnica alla variante semplificata al regolamento urbanistico depositata da Idra il 27 settembre 2021, frutto di una collaborazione col prof. Paolo Ventura e il prof. Giovanni Fanelli intessuta tra Parigi, Parma e Firenze, vanamente illustrata e argomentata in audizione presso la competente commissione consiliare di Palazzo Vecchio il successivo 1 dicembre. Sarà distribuito inoltre il dossier che raccoglie le testimonianze di 46 esponenti della cultura fiorentina, nazionale e internazionale mobilitatisi per contrastare quel progetto (una maratona oratoria civile fu inscenata sotto Palazzo Vecchio il 28 maggio 2021). Nella primavera-estate quei messaggi furono puntualmente trasmessi alle autorità amministrative di Palazzo Vecchio, che rimasero tuttavia sorde all’appello che anche altre centinaia di soggetti di ogni provenienza professionale e disciplinare intesero sottoscrivere.
Nuove vibrate proteste da parte degli abitanti dell’attigua Costa Scarpuccia, afflitti da un’altra pesante cantierizzazione attualmente in corso, sono emerse intanto in occasione dell’inconcludente consiglio di Quartiere aperto celebratosi il 27 febbraio scorso a San Niccolò, sotto il Poggio delle Rovinate. Una circostanza che, insieme all’apparente fase di stallo in cui versano i lavori del ‘Cinque Stelle su Boboli’, offre forse una nuova opportunità di contrasto allo sciagurato processo di desertificazione speculativa della città di Firenze in atto nel cuore del suo Centro storico.