La cittadinanza attiva da Firenze risponde e segnala: sicurezza forse meno importante della puntualità?
“Registriamo e apprezziamo come Ella abbia avvertito il dovere – per il ruolo di responsabilità che Le compete – di porgere le scuse alla cittadinanza dopo il blocco per ore del traffico ferroviario, a causa di un cavo tranciato e di una cabina elettrica in tilt nei pressi di Roma Termini, come leggiamo sulle colonne del Corriere della Sera del 3 ottobre scorso”.
Così scrive oggi l’associazione ecologista Idra all’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana ing. Gianpiero Strisciuglio. Raccogliendo l a sua espressione di rammarico, ne trae spunto per un memento ispirato allo scandaloso caso-Firenze. “Cogliamo questa opportunità di dialogo, essendo noi stessi un’espressione di cittadinanza attiva, per proporre direttamente alla Sua personale attenzione un’ulteriore criticità, grave, attuale e concreta, che affligge la cantierizzazione in corso nella città di Firenze, patrimonio Unesco, per la realizzazione del sottoattraversamento Alta Velocità / Alta Capacità.
Il progetto del lungo doppio sottoattraversamento ferroviario della città, da Campo di Marte a Rifredi, si sviluppa infatti in un’area ad elevato rischio idrologico ma risulta essere privo del PIANO DI EMERGENZA, che è invece prescritto dal DM 28/10/2005 “Sicurezza nelle gallerie ferroviarie”. Un Piano che, fra gli altri requisiti, è chiamato quindi a garantire che, in caso di esondazioni del fiume Arno, e/o dei torrenti Mugnone e Terzolle, NON si allaghino la nuova stazione sotterranea AV/AC di Belfiore (nella cui area di esondazione essa è ubicata) né i tunnel che vi si attestano.
Lei converrà con noi che, se il danno economico e sociale sofferto in questi giorni dagli utenti del servizio ferroviario per i ripetuti e cospicui ritardi accumulati desta preoccupazione e sconcerto, ancor più grave appare agli occhi di chi abita Firenze, e delle decine di migliaia di visitatori che la raggiungono in treno da ogni parte del mondo, il fatto che il progetto in corso di realizzazione (2,735 mld € di investimenti) non garantisca la SICUREZZA e la vita stessa degli utilizzatori del servizio, nonché la SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO che lo ospita”.
A suffragare la denuncia, Idra allega la nota con cui, ormai a luglio dell’anno scorso, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze notificava la grave lacuna progettuale.
“Vanamente – aggiunge Idra – abbiamo tentato di sottoporre questo e altri sostanziali fattori di criticità all’attenzione dei referenti locali di RFI: a causa dell’inaffidabilità riscontrata, siamo stati costretti a sospendere i rapporti dopo anni di interlocuzione positiva realizzatasi attraverso incontri in presenza, videoconferenze in rete, visite guidate, scambi di documentazione, osservazioni e proposte. Né invero le cronache più recenti attestano qualche progresso nell’attendibilità della citata Struttura”.
Restando a disposizione per ogni eventuale approfondimento, argutamente così conclude la nota Pec all’ing. Strisciuglio il presidente dell’associazione di volontariato fiorentina: “Confidiamo quindi che, come Ella dichiara al Corriere di avere intenzione di fare per evitare i disservizi sulla rete, anche sul delicatissimo tema della sicurezza RFI metta in campo una serie di ‘ulteriori attività di presidio’. Non occorrono del resto a Firenze, sul cantiere AV/AC che pure Ella ha avuto l’opportunità di visitare lo scorso 1 ottobre assieme al presidente della Giunta regionale della Toscana Eugenio Giani, particolari ‘ridondanze tecniche’ atte a ‘garantire l’operatività dei sistemi’: sarebbe sufficiente il rispetto delle norme ministeriali!”.