Dopo l’incidente a Piombino, le sollecita Idra al prefetto Ferrandino e al presidente Giani
“Quanto avvenuto a Piombino induce la scrivente Associazione a ribadire qui l’esigenza che codesta Prefettura rivolga una adeguata attenzione alla conclamata insufficienza delle procedure di sicurezza adottate nella città di Firenze nella circostanza della cantierizzazione del progetto Nodo ferroviario Alta Velocità / Alta Capacità, attualmente in corso”.
Così scrive oggi l’associazione ecologista fiorentina Idra al prefetto Francesca Ferrandino, prendendo spunto da quanto segnala al prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, viste le condizioni di emergenza venute a determinarsi il 20 agosto nel porto (ospite suo malgrado di un impianto di rigassificazione e di metaniera aggiunta) per l’incendio sviluppatosi nella sala macchine del traghetto Corsica Express three, che ha coinvolto 276 passeggeri e 17 membri dell’equipaggio evacuati attraverso scivoli di emergenza in mare. “Come abbiamo già sottolineato in passato”, scrive il sindaco, “è necessario affrontare ogni aspetto relativo alla sicurezza della città, come ad esempio la stesura di un piano di emergenza che possa rendersi efficace nel caso di eventuali criticità”.
Stesse inaccettabili condizioni risultano presenti a Firenze, con l’aggravante che gli scavi in corso nel sottosuolo da est a ovest della città sono programmati per almeno altri quattro anni, e lasceranno per decenni la città e i suoi visitatori alla mercé di rischi che nessun piano di emergenza ha sin qui studiato e affrontato. E’ dallo scorso 24 luglio 2023, infatti, che giace sul tavolo della prefettura di Firenze la nota di risposta a Idra con cui il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze certifica che i lavori di scavo di oltre 12 km di tunnel TAV sotto la città UNESCO, inaugurati a maggio 2023, procedono indisturbati fuori dal perimetro di ben due decreti ministeriali.
Il decreto “Sicurezza nelle gallerie ferroviarie” (D.M. 28/10/2005) esige che il piano di emergenza per opere che si sviluppano oltre 1000 metri in sotterrano debba essere redatto già prima dell’avvio dei lavori, e debba risultare quindi nel progetto esecutivo che li precede. Occorre avere certezza infatti degli accorgimenti che si intende adottare perché – per esempio a Firenze - non si allaghino la stazione e le gallerie progettate in un’area di esondazione anche dei torrenti minori (il Terzolle e il Mugnone), per giunta all’interno di una città più volte alluvionata dall’Arno, e nell’attuale contesto climatico.
L’altro decreto disatteso, a quanto risulta, è il DPR 151/2011 “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi”.
“Le conseguenze di una simile reiterata ‘distrazione’ istituzionale a fronte di eventi meteorici estremi e di rischi di esondazione del fiume Arno, dell’affluente Mugnone e del sub-affluente Terzolle, sono suscettibili di essere semplicemente disastrose per una città documentatamente e storicamente fragile sotto il profilo del dissesto e della pericolosità idrogeologica, manifestatasi drammaticamente anche nei vicini Comuni lo scorso novembre 2023”, scrive Idra al prefetto. E cita il presidente della giunta regionale Eugenio Giani, che meritoriamente vanta di voler dare concretezza alla prevenzione, annunciando l’avvenuto invio a Roma di un dossier con una mappatura di tutta la regione Toscana ed evidenziate le criticità che tuttora provocano preoccupazione. Ma è allo stesso Giani che Idra indirizza per posta certificata un analogo richiamo: “Pur messo ripetutamente e formalmente al corrente delle conclamate criticità e inadempienze istituzionali descritte, legate all’imponente cantierizzazione sotterranea TAV della città capoluogo della regione, Ella non risulta aver adottato sin qui alcuna iniziativa atta stabilire le condizioni di ottemperanza alle norme e di tutela della collettività che tuttora – come ci confermano dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze – difettano a dispetto dell’allarme notificato tredici mesi or sono. Torniamo quindi a sottoporLe qui, gentile Presidente, l’istanza di un sollecito intervento e la richiesta di un colloquio che possa concorrere a un rapido ritorno a condizioni di legalità nella cantierizzazione della città di Firenze”.