Idra riceve dalle Ferrovie aggiornamenti su sicurezza, misure di prevenzione e strategie di comunicazione
RIESAME DEL PROGETTO
Aveva chiesto ai responsabili di Rete Ferroviaria Italiana che fossero questi – in prossimità dell’annunciato avvio della cantierizzazione – i primi urgenti argomenti da trattare all’interno della terna di incontri di aggiornamento informativo promessi all’associazione dal referente fiorentino del progetto, l’ing. Fabrizio Rocca. Il tema della sostenibilità dell’intervento, del rapporto con la città, dell’informazione, della trasparenza rappresenta infatti il primo banco di prova della nuova gestione del progetto approvato il 3 marzo 1999, integrato quattro anni e mezzo più tardi dal progetto di stazione Foster dopo il respingimento della stazione-squalo, e oggi necessariamente revisionato. Avendo alle spalle 24 anni di stallo sostanziale, una poderosa inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, due cordate di imprese fallite e sette anni di fermo anche dell’ultima talpa acquistata dal penultimo contraente generale, è stato necessario infatti riesaminare tutta la documentazione, riallineare l’opera al quadro autorizzativo e prescrittivo, rinnovare una serie di strumenti.
Dal colloquio mercoledì scorso con i vertici di RFI è emerso che molto ancora delle attività propedeutiche all’avvio dei lavori è in corso di definizione. Un esempio per tutti: la gigantesca fresa TBM (Tunnel Boring Machine, ‘macchina per forare gallerie’), che staziona nelle viscere dell’area ferroviaria di Campo di Marte e non ha mai iniziato a scavare, ha dovuto essere completamente smontata, e non ne è ancora concluso il riassemblaggio: è stata revisionata pezzo pezzo, sono state sostituite componenti ovviamente usurate, e proprio in questi giorni è in corso il primo completo rimontaggio. “La TBM è una macchina particolare, che nasce per scavare, ma è stata ferma, e dopo sette anni di inattività non si può correre il rischio che parta e abbia un problema”, ha spiegato l’ing. Rocca. La fase dell’avvio della cantierizzazione a Campo di Marte è infatti considerato un momento particolarmente delicato, nel quale non è ammesso compiere il benché minimo errore. E così, è stato chiarito, è stato necessario prendersi un mese di tempo aggiuntivo di revisione, e il rimontaggio non potrà dirsi concluso prima di fine aprile – inizio di maggio. A quel punto, poi, sarà da preparare, con la macchina pronta, tutto quello che serve per far partire le prime operazioni di scavo, calendarizzate per luglio. Un po’ più in là, dunque, delle date fornite dal presidente della giunta regionale Eugenio Giani, che a inizio marzo annunciava: “Basta che veniate con me a Campo di Marte per vedere come, dopo averla smontata e predisposta alle nuove caratteristiche, si sta rimontando pezzo per pezzo quella talpa che a fine aprile-inizio maggio potrà iniziare il suo percorso sotterraneo per scavare il tunnel”.
SICUREZZA
Si è passati quindi a esaminare le garanzie da adottare in materia di sicurezza, sia sul versante amministrativo, sia su quello del lavoro. Erano infatti all’ordine del giorno dell’incontro i temi dei protocolli di legalità e di monitoraggio finanziario. Al termine dell’incontro con Idra, RFI aveva un appuntamento in Prefettura proprio per l’avvio della ‘cabina di regia’ che lì si insedierà in applicazione del protocollo di legalità a presidio della correttezza e della trasparenza del processo. Sul tema, sensibile, delle possibili gravi criticità legate all’impiego del subappalto, l’ing. Rocca ha evidenziato come si tratti di previsioni che si applicano sia al Consorzio Florentia (Pizzarotti- Saipem), sia – a cascata – a tutti gli operatori che entrano nella filiera dell’impresa, non solo subappaltatori ma anche fornitori, pena rescissione del contratto. In ogni caso, sulla scorta dell’esperienza inquietante registrata coi sindacati confederali nei cantieri del Mugello lungo la tratta Tav Firenze-Bologna, Idra ha voluto sottolineare come sia auspicabile che esso venga sottoscritto e condiviso anche dalle organizzazioni sindacali di base. Un’esigenza che l’associazione si ripromette di segnalare alla nuova prefetto di Firenze, alla quale è stato richiesto in queste ore un colloquio.
Sul versante lavoratori, è stato sottoscritto un ulteriore protocollo con la ASL di Firenze, già vigente ma oggi rinnovato, per cui vengono forniti – in virtù di un cospicuo finanziamento da parte di RFI – presìdi sanitari fissi, attrezzature e ambulanze nei due principali cantieri, sul sito di Campo di Marte e sul sito di Circondaria. Ci sarà un’infermeria con funzione di supporto e soccorso immediato per eventuali infortuni, e un medico con funzioni di medico di base: i lavoratori potranno usufruirne in sostituzione del proprio medico di famiglia, senza con questo a gravare sul servizio sanitario locale. “Una soluzione molto apprezzata”, sostiene RFI. “Anche l’impresa, in occasione del primo incontro operativo, con la ASL, quando abbiamo illustrato tutto il quadro, è rimasta molto favorevolmente colpita”.
Idra ha chiesto se sia ancora previsto il massacrante modello contrattuale denominato ‘quarto turno’, denunciato negli anni a cavallo fra i due secoli da Pietro Mirabelli e da tante maestranze impegnate negli scavi per il tunnel Tav fra Firenze e Bologna. Occorrerà informarcene presso le organizzazioni sindacali, ci è stato detto, ma si è saputo che allo stato attuale vi sono due diverse calendarizzazioni nei cantieri: a Campo di Marte l’utilizzo della talpa comporta l’azione di un ciclo continuo di lavorazione, mentre il cantiere Circondaria della stazione ha oggi un’interruzione delle attività lavorative nella fascia notturna, dalle 22 alle 6.
COMUNICAZIONE
Infine, il tema dei temi: la qualità delle strategie di comunicazione con la città.
E’ tuttora in corso di definizione col Comune di Firenze, con la Regione e con la Città Metropolitana, si è appreso, una bozza di protocollo di comunicazione, da perfezionare e sottoscrivere, che prevede la ricostituzione del Comitato di garanzia istituito ad agosto 2011, insediato solo a marzo 2012, ma poco più tardi già estinto, dopo che i sequestri giudiziari legati all’inchiesta della magistratura avevano bloccato a gennaio 2013 l’operatività dei primi cantieri.
Questa volta – ha voluto rimarcare l’ing. Rocca – desideriamo avere un Comitato efficace e operativo. Un intento certo meritorio, ma poco partecipato, osserva Idra, se è vero che ne è già predefinita la costituzione con rappresentanti indicati dai tre esecutivi: non includerà infatti né comitati civici né associazioni. Idra ha insistito, e RFI ha condiviso, che in ogni caso le attività di comunicazione devono essere messe a terra da subito, per rispetto delle esigenze connaturate a una campagna che si vuole capillare e approfondita di informazione e trasparenza.
Anche il riallestimento dell’Infopoint – da uniformare dal punto di vista grafico agli altri già attivati in Italia su altri grandi lavori – attende di essere completato: RFI lo presenta come un modello di ‘cantiere parlante’, alla base del piano industriale di Ferrovie, a disposizione di tutti i soggetti che desiderano ricevere notizie. “L’obiettivo è quello di aprirlo entro maggio, e sarà un punto di rilancio di altre attività e iniziative che vorremo mettere in piedi. Ne stiamo definendo la struttura in questi giorni: sarà aperto tre giorni alla settimana, con degli orari prestabiliti, ci sarà una Pec alla quale inviare eventuali richieste di informazioni, sarà un luogo dove procurarsi brochures, volantini, e via via dettagli operativi”.
In proposito, Idra ha suggerito all’ing. Rocca e all’ing. Paolo Morozzi, che lo affiancava nel colloquio, di organizzare occasioni pubbliche di dibattito anche in sedi locali ‘calde’, come parrocchie, circoli, case del popolo, sedi dei Quartieri, librerie, scuole, sale cinematografiche e teatri, dove già la gente si ritrova e nelle quali c’è quindi una maggiore predisposizione al vedersi e al confrontarsi. L’associazione potrebbe giocare un ruolo convocando questi incontri d’intesa con le strutture disponibili a ospitarli e con gli attori istituzionali da coinvolgere assieme a RFI nel processo di informazione: Quartiere, Comune, ARPAT, ASL, Autorità di Bacino, Soprintendenza, sindacati. E ha ricordato, il portavoce dell’associazione Girolamo Dell’Olio, le iniziative esperite in materia con ARPAT e ASL in anni passati e, in Mugello, persino con l’Osservatorio Ambientale.
OSSERVATORIO AMBIENTALE
A questo riguardo, si è appreso che il sito web del nuovo Osservatorio, ricostituito a febbraio 2022, è anch’esso in corso di riallestimento, per seguire l’impostazione grafica di tutti gli altri osservatòri: verrà ricaricato sul nuovo portale dove sono presenti anche quelli delle altre tratte. I componenti si riuniscono mensilmente, e la nuova compagine ha dedicato già numerose sedute all’aggiornamento dell’opera al quadro autorizzativo e prescrittivo resosi necessario per l’obsolescenza del progetto. Da accogliere con soddisfazione due nuovi ingressi: quello della Soprintendenza di Pitti, una presenza assolutamente indispensabile in una città patrimonio mondiale dell’Unesco (è stato necessario fra gli altri adempimenti rinnovare infatti l’autorizzazione paesaggistica alla luce delle nuove normative), e quella dell’Autorità di Bacino dell’Arno, alla quale è stato affidato, si è saputo, anche il delicato compito di studiare e monitorare le criticità legate alle subsidenze che le attività di scavo possono in varia misura determinare in superficie. “Se parte la talpa e succede qualcosa per cui bisogna fermarla, come scatta – ha chiesto Idra – l’informazione al pubblico? Avete previsto delle procedure di informazione d’emergenza?”. L’ing. Rocca ha spiegato che sì, eventualità di questo genere coinvolgono – oltre all’appaltatore – tutti gli organi di controllo deputati, come l’ARPAT, l’Autorità di Bacino e gli stessi gli enti locali. “Questo è uno dei temi che dobbiamo sviluppare, cioè come si fronteggiano condizioni del genere. Perché bisogna saper distinguere fra situazioni anomale di apparente emergenza, suscettibili di essere risolte adottando soluzioni tecniche in tempo reale, e condizioni che determinano invece una potenziale situazione di allarme. Lì è evidente che dobbiamo saper trasmettere una comunicazione corretta verso l’esterno, in una logica che assicuri trasparenza ma al tempo stesso eviti il rischio di creare allarmi infondati”.
Prossimo appuntamento di RFI con Idra giovedì 13 aprile. Tema dell’incontro, il cuore dell’appalto, il quadro gestionale: costi, fonti di finanziamento, natura e caratteristiche dell’appalto assegnato, bando di gara e convenzione, nuova architettura contrattuale, correlazioni tra l’appalto principale e gli interventi di corollario (Circondaria – People mover).
Per quanto riguarda invece le visite ai cantieri e alla talpa da parte di una delegazione di Idra e di cittadini interessati, è stato accolto l’invito ad aspettare che l’organizzazione degli spazi e delle attività sia meglio maturata. Più possibilista, RFI, sulla visita alla ex miniera di lignite di Santa Barbara, a Cavriglia, destinazione dei materiali di scavo, dove pure sono in corso tutta una serie di attività, come il ripristino delle coperture delle piazzole, dei filtri, dei sistemi di trattamento delle acque.