Rigassificatore: messinscena o sostanza? Riprende oggi e domani a Firenze l’azione di Idra a sostegno della battaglia per Piombino
“Quella che è entrata nel porto è una nave che non può ancora funzionare come rigassificatrice”, ha tuonato ieri Francesco Ferrari, il sindaco della città dell’acciaio. Mancano infatti numerosi passaggi cruciali. Mancano dati, relazioni tecniche, approfondimenti, autorizzazioni, decreti. Falle e lacune abbondano persino sotto l’ombrello delle deroghe, discutibili e discusse, alle normative sull’ambiente e sulla sicurezza.
“E se il Tar dovesse mai accogliere il ricorso del Comune di Piombino, quella nave deve andare via!”, ha chiarito Ferrari. Rigettando con sdegno la pretesa singolare del presidente-commissario Eugenio Giani, che a domanda di una cronista sull’argomento, al punto stampa nel porto, temerariamente aveva affermato: “C’è ampia giurisprudenza da un punto di vista amministrativo sulla vicenda (…). La nave sarà già in funzione e quindi continuerà ad andare”. Una ‘soluzione’ che in ambiente legale è considerata impossibile, più che improbabile: se un ricorso al Tar viene accolto, è evidente che l’opera – anche se realizzata – si deve fermare. Peraltro il problema qui proprio non si pone, perché l’opera è una nave, che così come è arrivata se ne può andare: non si tratta né di un impianto da demolire né di una costruzione da interrompere!
Il volantino che sarà distribuito oggi pomeriggio e domattina dinanzi al Palazzo del Pegaso all’avvio dei lavori del Consiglio regionale in occasione del 119° e 120° appuntamento di ‘dialogo itinerante’ dell’associazione ecologista fiorentina è dedicato in questo caso interamente alla tematica dell’energia. L’immagine-simbolo è quella del presidente-commissario che, uomo-solo al comando, si fotografa di notte con la Golar Tundra sullo sfondo appena attraccata nel porto di Piombino militarizzato. “Lei ha più coraggio di Napoleone – aveva commentato in tempo reale Idra sulla pagina Facebook del Presidente -. Non solo mancano, a questa avventura, i requisiti minimi di compatibilità con la sicurezza, con l’ambiente, con l’economia e con la dignità di una città… Lei ha anche il coraggio di parlare di compensazioni, quelle che lei stesso ammette di non avere ancora in tasca… e gran parte delle quali a questa terra sono dovute da anni e anni e anni… Ma si rende conto? Questa foto, Presidente, non è uno spettacolo da esibire. Nell’immaginario collettivo, nel senso comune, la figura canuta suggerisce saggezza, ponderazione, cautela. Proprio gli ingredienti che, ci rifletta un attimo!, clamorosamente mancano in questa vicenda. La rimuova, questa immagine, Presidente, per rispetto – almeno una volta, almeno a quest’ora della notte – a questa città e a chi le vuol bene”.
A chiudere, lo striscione di una delle tante ammirevoli protagoniste al femminile della battaglia per Piombino, nucleo portante della resistenza al rigassificatore. Un’immagine che nella grafica evoca nitidamente la percezione che in quella città si ha del pericolo e dell’ideologia sottesa a questa tentata violenza ‘istituzionale’.