Sulla pagina del commissario non sembrano presenti né le note tecniche depositate dall’associazione né le numerose prescrizioni formulate dagli Enti
“Rigassificatori… Cento forzature andate a segno fanno forse un Diritto? La democrazia si costruisce ogni giorno. Continuiamo ad aspettarLa, presidente Giani, al varco degli impegni da onorare: informazione corretta, confronto, dibattito pubblico!”: questo il testo del cartello con cui Idra commenta la chiusura grottesca della conferenza di servizi per il rigassificatore da imporre alla città di Piombino, alla val di Cornia, a Follonica e all’Isola d’Elba.
Se infatti Eugenio Giani, presidente-commissario negatosi al dialogo e all’appuntamento tecnico promesso agli ecologisti fiorentini, ha pensato di poter chiudere la pratica con una cinica firma in favore di telecamere, potrebbe doversi ricredere. Le espressioni sprezzanti adottate nei confronti del dissenso aggiungono disdoro a un’immagine già indebolita dalle prove di incoerenza, inaffidabilità e inadeguatezza che l’operato amministrativo denuncia dall’avvio del procedimento di autorizzazione dell’opera, come è stato ampiamente documentato nelle Pec a lui stesso trasmesse, e nei comunicati pubblicati sul sito web http://www.idraonlus.it.
Dopo aver eluso il rapporto di interlocuzione che, con la sua giunta, avrebbe potuto e dovuto intrattenere e coltivare con le decine di migliaia di toscani coinvolti a forza in un progetto aberrante, che vorrebbe condannarli senza contraddittorio all’ansia, al degrado e ai danni paventati all’economia e all’ambiente col pretesto di un’emergenza tutta politica, il presidente-commissario dovrà fronteggiare una resistenza che a Piombino sale e si insaporisce, mentre non cessa il sostegno di Idra in riva d’Arno. Prosegue infatti l’attività di monitoraggio civico della latitanza relazionale del presidente: tutti i giorni dalle 11 alle 12 Idra continuerà ad attenderlo, proponendo al contempo un ‘dialogo’ con la cittadinanza, sotto la ‘Casa della Democrazia’, come scherzosamente definisce Palazzo Strozzi Sacrati uno dei cartelli destinati ai turisti che quotidianamente scorrono dinanzi al n. 10 di Piazza Duomo.
La battaglia per la tutela dei propri diritti messi a repentaglio da una legislazione eccezionale fuori controllo sta conducendo del resto numerose altre comunità del nostro Paese – oltre a quella di Piombino – a ‘unire i puntini’, a riconoscere e a combattere gli inquietanti tratti comuni crescentemente presenti nelle pratiche autoritarie di amministrazione dei territori. Divengono ogni giorno più trasparenti e inaccettabili le conseguenze di una strategia di governo che, sulla scorta di emergenze artificiali o manipolate (prima il Covid, poi a seguire la guerra, l’energia, il clima), mira a permettere – ‘legalmente’, ma anche legittimamente? – di legiferare con procedure d’urgenza, a comprimere il dissenso esercitando un controllo sociale sempre più capillare, a istituire deroghe alle normative di tutela dei diritti costituzionalmente garantiti, a sovvertire nella pubblica opinione – con la complicità di un apparato informativo addomesticato – gli stessi processi di pensiero logico. Per esempio, rendendo improvvisamente presentabili progetti fino all’altro ieri considerati inaccettabili: si pensi alla cosiddetta transizione energetica, che oggi si vorrebbe rifondare sul modello fossile o, peggio, sulla distopia nucleare.
Idra confida inoltre di poter ricevere notizie dai prefetti di Firenze e di Livorno, ai quali è stato richiesto nei giorni scorsi di adottare misure atte a prevenire le conseguenze sociali nefaste che possono derivare dalle decisioni incautamente assunte dal commissario governativo. E’ in ogni caso auspicabile che, preso atto dell’autorizzazione accordata con la firma del 25 ottobre scorso, i prefetti interessino direttamente il presidente del Consiglio dei ministri perché ponga rimedio – con provvedimento adeguato – al danno paventato sul piano della fiducia delle popolazioni nelle istituzioni rappresentative. In proposito, si segnala con rinnovata preoccupazione come, sulla pagina del commissario, non paiano presenti né le note tecniche depositate dall’associazione né le numerosissimi prescrizioni formulate dagli Enti di cui ha dato notizia il commissario stesso all’atto della firma in sede di conferenza stampa.