DPCM e PNRR: due acronimi da tenere d’occhio
Il 14 gennaio 2022, 41 giorni prima che avessero inizio le ultime fasi di una guerra che in Ucraina è in corso da otto anni a questa parte, il presidente del Consiglio dei ministri Draghi individuava “in Pisa – area Coltano” nuove “opere destinate alla difesa nazionale”.
E’ stato necessario però attendere altri 68 giorni per veder pubblicata la notizia nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, il 23 marzo, in forma di DPCM, composto da un unico articolo, che recita:
“Ritenuta la necessità di realizzare una struttura funzionale dedicata per il Gruppo intervento speciale del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili, centri di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri, impegnati nell’attività antiterrorismo e nella sicurezza delle rappresentanze diplomatiche a rischio, nonché nelle attività delle forze speciali e delle forze per operazioni speciali delle Forze armate; Sulla proposta del Ministro della difesa; Sentito il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili; Decreta:
1. L’intervento infrastrutturale per la realizzazione della sede del Gruppo intervento speciale, del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti «Tuscania» e del Centro cinofili, in Pisa - area Coltano, è individuato quale «opera destinata alla difesa nazionale», cui si applicano le misure di semplificazione procedurale previste dall’art. 44 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108”.
Se è vero ciò che anticipa oggi un servizio del TGT, ci si domanda come ne usciranno adesso – al cospetto dell’opinione pubblica nazionale (e non solo) – coloro che hanno ritenuto di poter utilizzare uno strumento come il DPCM per ritagliarsi l’autorizzazione a eludere impunemente le normative a tutela dell’ambiente del Bel Paese, in una Regione, la Toscana, che ha istituito il Parco naturale chiamato a ospitare la base, e che ama vantare – quanto meno sulla carta – una particolare sensibilità di attenzione al valore del paesaggio.
Vi era forse, il 14 gennaio 2022, qualche particolare urgenza che giustificasse l’adozione di un provvedimento – il DPCM, appunto – particolarmente adatto alle situazioni di emergenza, che tuttavia non coinvolge il Parlamento, ed è quindi espressione della volontà della sola maggioranza politica? Men che meno, per quanto risulta dalle cronache di questi giorni, sarebbero stati interpellati gli Enti locali e territoriali competenti. Completamente ignorate le popolazioni.
L’associazione Idra ha provveduto quindi a scrivere al presidente e al direttore dell’Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli: “Desideriamo fornire un contributo informato e qualificato al dibattito pubblico sull’argomento, considerata la delicatezza del tema e il contesto economico, giuridico, sociale e ambientale nel quale l’iniziativa del Governo si colloca. Confidiamo a questo scopo nella collaborazione di codesto Ente, al quale chiediamo l’accesso alla documentazione di cui l’Ente dispone (caratteristiche e storia del sito interessato, carte di progetto, carteggio inter-istituzionale, ecc.)”.
L’atto emanato dal Governo, e la procedura a cui si è ricorsi per renderlo efficace, meritano infatti qualche approfondimento conoscitivo. Sarà interessante ricostruire, fra le altre cose, il percorso logico e normativo che giustifica il riferimento – di cui si legge in Gazzetta – al decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, recante «Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure». Idra ha infatti in corso d’opera un vaglio delle destinazioni assegnate ai fondi del PNRR, ufficialmente dedicati alla prosperità delle prossime generazioni. Già in Toscana è stata individuata un’altra apparente anomalia, annunciata a più riprese dal presidente della Giunta regionale Eugenio Giani.
Una volta ottenuta la documentazione richiesta, sull’accettabilità anche contabile della cittadella militare prevista a Coltano Idra chiederà ragguagli alla Corte dei conti, presso la quale il DPCM risulta registrato lo scorso 16 febbraio.