In diretta, dalle 11 alle 13, la voce di decine di alti esponenti del mondo della cultura. Per un’urbanistica partecipata e trasparente
A Firenze è la punta di un iceberg: si tratta della famigerata ‘variante Costa San Giorgio’, gigantesca ipotesi di trasformazione proposta da un privato e avallata da Palazzo Vecchio accanto al giardino cinquecentesco di Boboli, a Palazzo Pitti e al Forte Belvedere, sulla collina che ospita anche la villa e il giardino Bardini.
Un caso salito oramai all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, divenuto simbolo e culmine della perdita di identità del centro storico, che continua in era Covid ad essere trasformato in alberghificio, a espellere la residenza, a demolire il tessuto economico e sociale che ha costruito la secolare vicenda culturale della città, e la vita di relazione dei suoi quartieri.
Sono ormai oltre 600 i firmatari del manifesto Boboli-Belvedere. Fra loro, decine di eccellenze locali, nazionali e internazionali, provenienti dai più svariati ambiti disciplinari: in particolare urbanisti, storici dell’arte, paesaggisti, geografi, educatori. Nel merito della ‘variante Costa San Giorgio’ i sottoscrittori ritengono “importante e urgente che l’Amministrazione comunale apra un dibattito pubblico che permetta alla cittadinanza, all’associazionismo e agli esponenti del mondo della cultura, lasciati di fatto all’oscuro delle caratteristiche dell’intervento proposto, di recuperare il terreno perduto in fatto di conoscenza, trasparenza e partecipazione alle decisioni che toccano un contesto così prezioso della città storica”.
Venerdì 28 maggio, dalla 11 alle 13, alcuni dei più illustri firmatari dell’appello si avvicenderanno al microfono sotto la torre di Arnolfo. I componenti della giunta e del consiglio comunale di Firenze potranno così assistere dal vivo a “un evento dal forte valore simbolico – recita l’invito – proporzionale all’importanza delle firme raccolte”. “Intendiamo proporre infatti all’attenzione del governo della città, della sua popolazione, dei visitatori e dei media – dichiarano da Idra i promotori del processo partecipativo negato dall’esecutivo Nardella alle centinaia di cittadini di Oltrarno titolari di una regolare richiesta validata dalla Regione Toscana – una maratona oratoria civile”. Ai partecipanti è chiesto di “prendere brevemente la parola almeno per una battuta, e al massimo per cinque minuti, perché possano essere resi noti i motivi per cui si è ritenuto opportuno offrire il proprio sostegno a questo appello”.
I sottoscrittori del manifesto impossibilitati a intervenire in presenza trasmetteranno via telefono il proprio messaggio. Nella circostanza verrà diffuso anche l’elenco completo dei firmatari, e verranno scanditi uno dopo l’altro tutti gli oltre 600 nomi dei resistenti al cambio radicale di destinazione del vasto complesso di ambienti ex conventuali di origine medievale confinanti con Boboli (un 91% di turistico-ricettivo e direzionale, con buona pace di quell’“adeguato mix funzionale” indicato come obiettivo di pianificazione dal regolamento urbanistico).
La manifestazione pubblica, che si svolgerà ovviamente nel rispetto di tutte le norme sanitarie in vigore, sarà trasmessa in diretta sui canali social e sarà poi pubblicata in rete a testimonianza duratura della determinazione a resistere costruttivamente – attraverso gli strumenti del confronto, del dialogo e della proposta, rigettati dall’Amministrazione comunale – al processo di erosione dell’identità civile e culturale di Firenze che, piuttosto che regredire, va invece aggravandosi col contributo aggiuntivo della pandemia e delle limitazioni all’esercizio del diritto di incontro, interlocuzione, riunione e dibattito.
Proseguono, all’indirizzo dedicato bobolibelvedere@gmail.com, le adesioni al manifesto e le prenotazioni alla maratona oratoria di venerdì 28 maggio: un appuntamento civile che – auspica Idra – dovrebbe essere colto come occasione di svolta nel governo della città.