Ma in Oltrarno “Laboratorio Belvedere” va avanti sulle proprie gambe: in arrivo manifestazioni, passeggiate culturali, informazione. E centinaia di appelli pesanti
Forte delusione per la decisione dell’Autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione di avallare l’atteggiamento ostruzionistico manifestato da Palazzo Vecchio nei confronti delle centinaia di cittadini che chiedono educatamente trasparenza e dibattito pubblico intorno a un nodo cruciale dell’urbanistica fiorentina: la tutela e la valorizzazione dell’area “patrimonio dell’Umanità” in Oltrarno, fra Palazzo Pitti, giardino di Boboli e Forte Belvedere.
Si approfondisce il solco fra governo della città e società civile. Nonostante la pretestuosità degli argomenti addotti dalla giunta comunale fiorentina per respingere – ma solo attraverso il Segretario Generale – la domanda di democrazia dei cittadini, l’Autorità ha deliberato di recedere dal supporto fin qui offerto al progetto “Laboratorio Belvedere”, nonostante lo avesse ammesso “in ragione della rilevanza dei temi affrontati e della loro corretta impostazione metodologica”, accompagnandolo col pre-impegno a un contributo che ne agevolasse l’attuazione. L’Autorità scrive invece all’associazione Idra, promotrice del progetto, facendo proprie le conclusioni di Palazzo Vecchio, che non “ritiene possibile, [… ], nell’attuale fase del procedimento, sospendere e rinviare ancora le decisioni che doverosamente l’Amministrazione comunale deve assumere in ragione del rilevante interesse pubblico connesso all’utilizzazione di una proprietà privata; lo svolgimento di una ulteriore fase di partecipazione risulta cioè incompatibile con le esigenze di corretto svolgimento del procedimento in corso”. Idra non condivide il comportamento dell’Autorità né nel merito (e pubblica qui, a questo scopo, la replica trasmessa al Segretario Generale del Comune) né per il metodo adottato (dopo la presentazione della domanda preliminare, nessuna delle richieste di incontro con la delegazione di cittadini è stata soddisfatta).
Idra ricorrerà pertanto presso il Difensore civico della Toscana e, come anticipato in audizione presso la Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio di Quartiere 1, che ospita il centro storico, non abbandonerà il terreno della collaborazione con la cittadinanza. Il progetto “Laboratorio Belvedere” va avanti, autosostenendosi anche senza il supporto economico della Regione: sono in cantiere manifestazioni pubbliche, incontri e passeggiate culturali aperte a residenti, visitatori e studenti, attività di informazione. A breve, la presentazione della cospicua mole di adesioni al Manifesto Boboli-Belvedere, sottoscritto da centinaia di donne e uomini di cultura, di ogni provenienza disciplinare, geografica e culturale: adesioni che forse risuoneranno come un solenne schiaffo morale e politico a una classe di amministratori che continua a mostrarsi inadeguata in rapporto alle vecchie e nuove esigenze che emergono dalla società civile.
Idra attende inoltre dalla scorsa estate di essere convocata in audizione presso la Commissione urbanistica, insieme a rappresentanti della cittadinanza attiva mobilitatasi in questi mesi.
I fortini di Piazza Signoria e Piazza Santa Croce, sedi rispettivamente dei governi comunale e di quartiere, sono del resto circondati da ogni lato: l’opera di dialogo, ascolto e confronto che la popolazione dell’Oltrarno ha inaugurato attraverso la capillare raccolta di firme sotto la richiesta di percorso partecipativo sta propiziando ulteriori iniziative che accompagnano il progetto. Risale a poche ore fa – per iniziativa di un gruppo consiliare comunale e di quartiere – l’avvio di una nuova raccolta firme di residenti nel Quartiere 1 (questo il modulo) per la convocazione di un Consiglio straordinario e aperto alla cittadinanza. La variante urbanistica adottata da Palazzo Vecchio ha accordato infatti al privato, nei due ex Conventi di San Giorgio e dello Spirito Santo e di San Girolamo e San Francesco a ridosso di Boboli, una monocultura alberghiera (86% turistico-ricettivo + 5% direzionale), mentre la stessa procedura concorsuale preliminare alla definizione delle nuove destinazioni d’uso, come previsto dal Regolamento urbanistico, esigeva la formulazione di un concept “caratterizzato da un adeguato mix funzionale”. Il Consiglio di Quartiere 1 ha dichiarato di ritenere necessaria una ridefinizione di tale “mix funzionale”: sarà utile e opportuno conoscere la proposta che intende avanzare, e “approfondire la discussione sull’impatto che tale trasformazione avrebbe sull’area circostante”. Già disponibili alcuni primi punti di raccolta delle firme in Oltrarno (Sugar Blues, Via de’ Serragli 57 r; Tabaccheria de’ Guicciardini, Via de’ Guicciardini 23/25 r; anche in San Niccolò i residenti si stanno attivando).
A disposizione di tutti la ‘buca della posta’ bobolibelvedere@gmail.com: qui è possibile comunicare osservazioni, proposte, contributi, disponibilità.
“Laboratorio Belvedere” va avanti!