Trasmessa al sindaco di Firenze e al difensore civico della Toscana un’istanza urgente di sospensione dei termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini, ignari dei contenuti del progetto e stressati dall’emergenza sanitaria nazionale. Appello ai gruppi consiliari perché assumano iniziative in tutela dell’informazione e della trasparenza.
Fra dieci giorni gli abitanti della città patrimonio dell’Umanità non avranno più alcuna possibilità di contribuire a modificare un progetto che trasforma “un elemento di grande rilevanza architettonica nel centro storico UNESCO” (come lo definisce Palazzo Vecchio) in un grande albergo di lusso strategicamente architettato fra Boboli e Forte Belvedere (se ne è occupato recentemente su Rai3 anche uno specifico servizio di Report).
Prima ancora di sapere cosa cuoce in pentola, la città rischierà di trovarsi servita nel piatto una nuova minaccia di sudditanza economica e culturale a ‘valorizzazioni’ discutibili di beni comuni preziosi. Accanto agli ambienti dell’ex Scuola di Sanità militare in Costa San Giorgio, infatti, acquistati cinque anni fa dal proprietario della Villa Medicea di Cafaggiolo in Mugello, qui la fruizione di patrimoni pubblici unici come Forte Belvedere e il Giardino di Boboli potrà essere compromessa dalle previsioni progettuali in campo.
Per questo, e proprio partendo dalle condizioni anomale di agibilità sociale determinate dalla pandemia, Idra corre ai ripari, e chiama il sindaco Dario Nardella e il difensore civico della Toscana Sandro Vannini a intervenire, evidenziando le falle del modello decisionale utilizzato nel procedimento che accompagna l’intervento progettato sulla collina di Belvedere.
Quattro le misure che Idra chiede siano immediatamente adottate (qui il testo dell’appello):
a) la sospensione dei termini per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini, e la loro ricalendarizzazione entro termini atti a garantire il diritto all’informazione, alla trasparenza e al dibattito pubblico, limitato oggi dallo stato di emergenza sanitaria nazionale dichiarato lo scorso 31 gennaio 2020;
b) l’adozione sollecita di procedure adeguate di informazione della cittadinanza sui contenuti della variante in oggetto e sui termini per la presentazione delle osservazioni;
c) l’apertura di un procedimento partecipativo ai sensi della normativa regionale e nazionale più avanzata in materia, in ragione del particolare valore storico, ambientale e paesaggistico dell’area interessata dal progetto;
d) il recupero della procedura di assoggettamento della variante alla Valutazione Ambientale Strategica.
Quanto ai contenuti dell’intervento progettato in Costa San Giorgio, se ne parlerà – invitati i cittadini residenti nell’area – lunedì 20 luglio alle 12, in una conferenza stampa al Caffè letterario Le Murate, prima del Consiglio comunale che precede l’imminente scadenza – il 25 luglio – dei termini per la presentazione delle osservazioni alla variante di piano per il luxury resort. Ai gruppi consiliari di Palazzo Vecchio Idra chiede al riguardo una tempestiva iniziativa istituzionale che permetta di fare chiarezza sulla vicenda: benché possano apparire formalmente eseguite, infatti, le procedure strettamente burocratiche indicate dalla normativa, resta non ottemperata nella sostanza la norma nazionale che prevede il massimo della trasparenza nell’azione dell’Amministrazione pubblica, risultando i cittadini di fatto all’oscuro della caratteristiche del progetto, nonché delle modalità e dei tempi del procedimento in corso. Nessuno strumento è stato attivato per informare e consultare i residenti sugli impatti di un cantierizzazione duratura e pesante che scaverà nelle viscere della collina per realizzare in sotterraneo gallerie carrabili, parcheggi, stoccaggi per cucine, depositi, ambienti di servizio. A regime, l’esercizio del luxury resort impegnerà quotidianamente la delicata viabilità delle Coste, di via dei Bastioni e di via San Leonardo per rifornimenti, lavanderie e trasporto rifiuti. E sembra aver già ha ottenuto il privilegio di un accesso esclusivo direttamente da Forte Belvedere, mentre si progetta a beneficio dei clienti un ‘ascensore inclinato’ proprio sulle mura del giardino di Boboli!
Un ben mesto ‘rinascimento’, osserva Idra. Piuttosto, la replica di un modello-Firenze vecchio e perdente, ma pronto a quanto pare a clonarsi nelle pieghe di una stagione sociale angustiata e necessariamente distratta dall’emergenza sanitaria. In un contesto di impoverimento locale e planetario drammatico, in una città dove la monocultura turistica ‘facile’ fin qui sciaguratamente tollerata mostra palesemente la corda, sarebbe davvero saggio continuare a inseguire il sogno che qualche anno fa, proprio in quella Costa San Giorgio, le cronache attribuivano a Palazzo Vecchio?