Dopo il durissimo colpo inferto all’economia dall’attuale emergenza sanitaria, rischiamo di passare direttamente a un’emergenza democratica. Applicare il cosiddetto “modello Genova” a una pletora di opere pubbliche permetterebbe di eludere il confronto con la cittadinanza e le associazioni, senza una valutazione delle alternative esistenti, utilizzando la reale urgenza di alleviare la gravissima crisi economica e sociale del Paese per scansare le “lungaggini” dei controlli, della valutazione ambientale, della comparazione fra costi e benefici sociali.
Un rischio del genere sussiste concretamente in Mugello, col progetto di impianto eolico sulla dorsale appenninica in località Monte Giogo di Villore, Comune di Vicchio (Firenze), e in località Monte Giogo di Corella, Comune di Dicomano (Firenze). Per giunta il lockdown a cui soggiacciono la Toscana e l’Italia sospende diritti costituzionali fondamentali come la libertà di circolazione (Art. 16) e di riunione (Art. 17): limitazioni che impediscono la libera espressione del confronto, del dissenso e dell’interlocuzione.
Idra supporta quindi la petizione per la sospensione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto, che prevede – si legge nelle carte - la realizzazione di un impianto composto da 8 aerogeneratori di altezza massima con le seguenti caratteristiche: altezza ≤ 99 metri; diametro rotore ≤ 138 metri; potenza totale massima impianto: 29,6 MW.
E’ stata formalizzata pertanto dall’associazione ecologista fiorentina una richiesta al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi affinché sia prevista, parallelamente all’emergenza legata al COVID 19, una sospensiva di tutti gli atti amministrativi connessi al procedimento autorizzativo dell’impianto, facendo quindi decorrere i termini per la presentazione delle Osservazioni – come chiede la petizione popolare – a partire dalla data di ripristino della piena libertà di circolazione, di riunione, di documentazione, di ispezione del territorio necessaria per informare adeguatamente la popolazione. Correttamente, infatti, l’Osservatorio Civico sul Progetto Eolico “Giogo di Villore” rivendica il diritto-dovere di discutere e soppesare con la cittadinanza i vantaggi e i problemi ambientali connessi alla realizzazione di un’opera così imponente: un cantiere vasto e complesso, elettrodotti, nuova viabilità, alti piloni d’acciaio i cui effetti collaterali interesserebbero un ecosistema fragile e prezioso come il crinale appenninico.
Proprio in momenti così gravi come quello attuale – osserva Idra – bisogna difendere anzitutto il diritto al confronto e al dibattito, per evitare derive autoritarie e scongiurare rischi di infiltrazione di ambiguità nelle pieghe di progetti non adeguatamente conosciuti e condivisi, come certe cronache paiono attestare proprio nel settore dell’energia eolica, altrove, in Italia.