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L’Arno e la talpa

Questo era l’Arno domenica 17 novembre intorno alle 13, a Firenze, alla pescaia di Santa Rosa.

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Sotto la stessa città,

Giuliano, La talpa, 2009

il meraviglioso progetto di ‘green New Deal’ caldeggiato dal sindaco di Firenze e dal presidente della Giunta regionale della Toscana: bucare per due volte la città da est a ovest, passando contro-falda sotto palazzi residenziali e architetture storiche, per ospitare due (2!) binari aggiuntivi da riservare a treni-business e complicare l’accesso a chi vorrebbe visitare Firenze e sognava ancora di approdare a Santa Naria Novella… Come realizzare tutto ciò? Quando, a marzo del 1999, fu approvato il progetto (ne risulta realizzata solo una parte minima: un quarto dello scavo per la fantomatica stazione, spostato nel frattempo di alcune centinaia di metri dall’ubicazione originaria), questi i numeri: oltre 1.700.000 metri cubi di inerti, 300.000 metri cubi di sabbia, 265.000 tonnellate di cemento, 110.000 tonnellate di acciaio, 372.000 tonnellate di conci prefabbricati3.800.000 metri cubi di materiali di risulta da portare a discarica, e 145.000 provenienti da demolizioni, consumi di acqua programmati 6.912.000 litri al giorno (se su 24 ore), 4.608.000 (se su 16 ore), che, leggiamo, “dovranno esser in gran parte (orientativamente per 2/3) prelevati da pozzi industriali prelevati nella falda locale”.
Intanto, il Sud langue, la ricostruzione dei centri terremotati è ferma, le frane e le alluvioni proliferano. Bella Italia!



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