Rilanciamo qui il resoconto della visita che hanno riservato l’11 mattina al cantiere TAV per la stazione Foster di Firenze Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, pubblicato su “Nove da Firenze”. Suggeriamo questo testo in alternativa alla lettura che troverete oggi su buona parte della ‘grande libera stampa’… vogliamo dire ‘benevola’? vogliamo dire leggermente ‘riveduta e corretta’? vogliamo dire appena un po’ ‘accondiscendente ai Palazzi locali’? Confrontiamo certi stanchi e vieti titoli coi contenuti di questi video: le parole di Paola De Micheli: https://youtu.be/3K94kcFJNl4; le parole di Maurizio Gentile: https://youtu.be/f1QxAfl5r8Q.
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La narrazione di Palazzo Vecchio diverge clamorosamente dalla realtà dei dati forniti dal committente dell’opera, Rete Ferroviaria Italiana. Apprezzabile sensibilità dimostrata dalla ministra Paola De Micheli.
Gran ressa di taccuini, microfoni, smartphone, fotocamere e cineprese stamani all’arrivo al ‘buco nero’ della Foster di Paola De Micheli, l’ultimo ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti col nuovo governo giallo-rosso.
Molte parole di circostanza, dal sapore un po’ scontato, sono state spese dagli amministratori locali Enrico Rossi e Dario Nardella, intervenuti ad accoglierla davanti alla straordinaria distesa di cemento, per uno scalo scavato meno di un quarto, ma già vistosamente impattante (mentre sono a zero i due tunnel di 6444 metri ciascuno da realizzare, solo rigorosamente in successione, sotto terra fra Campo di Marte e Castello).
Assai meno di circostanza, al contrario, la presentazione del proprio impegno sulla scena di Firenze offerta da Paola De Micheli, particolarmente sensibile alle ragioni del dissenso intorno al progetto, i cui echi risuonavano in quegli stessi istanti dal cancello d’ingresso di Via Circondaria, dove si stava svolgendo la contestazione preannunciata da Fridays for Future.
Ecco infatti cosa ha dichiarato la ministra, scandendo bene le parole: “Ovviamente sono consapevole che permangono dubbi in questa città, e anche fuori da questa città, sulla realizzazione di quest’opera, ma metto nelle disponibilità nelle prossime settimane, forse anche nei prossimi mesi (perché adesso abbiamo qualche emergenza, come voi sapete, da risolvere rapidamente), di parlare, incontrare in questa città, ragionare con le persone che hanno più dubbi, per provare a confrontarci anche sulla valenza e sulla profondità degli studi che sono stati fatti prima di avviare quest’opera, sulla profondità degli studi fatti dell’impatto che l’opera avrà qui. Quindi nell’accogliere anche con grande umiltà e disponibilità le critiche, le obiezioni, le preoccupazioni e le paure, do questa disponibilità a Firenze, l’ho testimoniata al sindaco, l’ho testimoniata al presidente della Regione, all’assessore, perché io credo che un cambiamento importante e radicale come questo, che è orientato a migliorare la vita dei cittadini, debba avere anche dei momenti – come si può dire? – di confronto e di condivisione vera sui numeri, sugli approfondimenti, sulle analisi che sul piano scientifico sono state fatte a supporto dell’opera”.
Approfittando di quella che è apparsa come un’apprezzabile apertura di credito da parte del Governo nei confronti della cittadinanza attiva sul tema delle cosiddette ‘grandi opere’ a Firenze, Nove da Firenze ha proposto alla De Micheli un allarme più volte sollevato, e mai tuttavia affrontato: quello che riguarda il deficit di sicurezza nella galleria appenninica TAV a canna unica fra Firenze e Bologna, con 60 km di tunnel privi di galleria di soccorso, e con ‘vie di fuga’ in area montana collocate a distanze oltre i limiti massimi previsti dal decreto sicurezza gallerie. Riportando una notizia arrivata dall’associazione fiorentina Idra, l’inviato di Nove da Firenze ha chiesto: “Lo scorso 6 settembre, ci risulta, le è stata inviata una Pec su questo argomento, insieme a una richiesta di incontro sul Nodo Tav di Firenze. Ha avuto modo di leggerla? Si tratta di uno scenario che, dovesse verificarsi, farebbe impallidire al confronto il caso del ponte Morandi!”.
Anche qui la De Micheli ha mostrato un’apprezzabile capacità di ascolto e interlocuzione: “Io sono arrivata il 5. Vi giuro che ho alcuni problemi di rapporti, con le persone e con le istituzioni, perché in tanti mi hanno scritto tra il 5 e il 15, e io non sono riuscita a leggerli. Quindi, questa mail, o la faccio cercare, altrimenti, se me la rimandate… Io, questo tema, non avendo letto la lettera, certamente non ce l’ho in mano, ma ovviamente la mia disponibilità è una disponibilità ad ascoltare ed è una disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti che ho sui temi della sicurezza”. E ha aggiunto: “Discutevamo proprio l’altro giorno con l’ing. Gentile: voi sapete che è stata costituita al Ministero un’agenzia, che si chiama ANSFISA, che però – nonostante sia stata costituita – non ha ancora preso vita. Ecco: una delle attività che sto sviluppando in questi giorni è quella di mettere il personale in questa agenzia, di riorganizzarla, sul fronte della sicurezza ferroviaria e della sicurezza stradale, in modo tale che dal primo gennaio diventi realmente operativa. E in questo devo dire che ho trovato grande disponibilità da parte di RFI. Però, sono cose che ve le dico poi strada facendo, man mano che accadono, per tenervi anche aggiornati su un tema importante, non solo perché c’è stato il dramma del ponte Morandi: se si parla di persone la sicurezza è una parola determinante, e quindi noi abbiamo l’esigenza di garantirla in tutto e per tutto. Voi sapete che quello è un investimento che è positivo, perché più le nostre infrastrutture sono sicure più sono efficienti. Questo è un dato certo, e numericamente registrabile”.
Illuminanti anche le notizie ricevute dall’amministratore delegato di RFI, l’ing. Maurizio Gentile: “Il cantiere è a poco più del 30 per cento della realizzazione. Ovviamente poi è fermo come sapete da diverso tempo per le problematiche dell’impresa appaltatrice. Stiamo risolvendo completamente il rapporto con Nodavia e, tramite una società che abbiamo creato all’interno di Rete Ferroviaria Italiana, stiamo rielaborando il progetto esecutivo. Infatti, chiaramente, da quando il cantiere è rimasto fermo ad oggi ci sono state delle novità normative per quanto riguarda le costruzioni, e quindi il progetto va riadeguato alle norme attuali. La rivisitazione progettuale è stata avviata. Questa società che abbiamo creato subentrerà a Nodavia nelle attività tuttora in corso, che sono appunto quelle del mantenimento del cantiere, del mantenimento in efficienza della fresa che è già impostata a Campo di Marte e nel mantenimento del cantiere della stazione Belfiore. Ovviamente i lavori non potranno che riprendere a valle della conclusione della rivisitazione progettuale”. Quanto al procedimento che dovrà far seguito a questa ‘project review’, l’ad Gentile ha chiarito: “Stiamo ancora riflettendo, e valutando tutte le norme che esistono oggi, per decidere definitivamente se realizzarlo in house, con questa società, oppure procedere a un nuovo riaffidamento. L’affidamento in house, ovviamente, renderebbe molto più rapida la ripresa dei cantieri. Infatti, poiché la progettazione sarà rivisitata nell’arco del 2020 (sicuramente nella seconda metà), oggettivamente i lavori potrebbero riprendere nel 2020, nel caso in cui non si faccia una gara…”.
Insomma, calende greche!
Ben altri dati si ricavano dalla narrazione proposta dal sindaco Dario Nardella, che pochi minuti prima aveva parlato di “un cantiere con uno stadio di avanzamento oltre la metà”, aggiungendo: “La ministra ci ha dato risposte su tutti i fronti, siamo molto soddisfatti: credo che questo incontro di oggi qui alla Foster sia un punto concreto di ripartenza”. E, rispondendo a una domanda sulla gestione del dissenso in città, aveva precisato: “Bisogna ascoltare con grande pazienza, umiltà, disponibilità, come noi abbiamo sempre fatto, quelle che sono le obiezioni, quelle che sono le perplessità. Io stesso due anni fa non ho fatto mistero di tanti dubbi sulla realizzazione di quest’opera, tant’è vero che abbiamo avuto col ministro Del Rio più incontri, e anche con la Regione e con RFI, e abbiamo ottenuto una project review, vorrei ricordarlo. Una delle ultime cose che ha fatto il ministro Del Rio è stata proprio la project review del sottoattraversamento di Firenze, che ha risposto a molti dei dubbi e delle perplessità che noi avevamo sull’utilità e l’efficacia di questa opera”.
Nove da Firenze ha provato a segnalare al sindaco una circostanza appresa dall’associazione Idra, che in queste settimane è stata ricevuta tre volte da RFI per ricevere aggiornamenti informativi sulle criticità, lo stato di avanzamento e il cronoprogramma del progetto. In un verbale di accesso agli atti, infatti, firmato congiuntamente dal presidente di Idra Girolamo Dell’Olio e – per RFI – da Chiara de Gregorio e Paolo Morozzi, si legge, a proposito degli incontri tenutisi tra RFI e gli Enti Locali per la cosiddetta “project review” associata alla Stazione: “Nessun documento risulta ancora essere stato ufficializzato. Inoltre la project review sinora sviluppata costituisce solo un passaggio intermedio, dal momento che, a seguito di ulteriori richieste formulate dagli Enti Locali, dovrà essere completata con lo studio anche del collegamento tra nuova stazione AV e stazione di Santa Maria Novella”.
La risposta del sindaco? “E va be’…!”.