Ranucci caro,
abbiamo smesso di guardare Report dopo quel vostro bel ‘servizio’ sulla TAV un mese e mezzo fa (il nostro commento su https://www.facebook.com/idra.firenze, 6 maggio, ndr). Oggi ci è cascato l’occhio sul tema che stavate trattando, mezzi e stipendi dei Vigli del Fuoco, e abbiamo voluto continuare a seguire. Ma devo dire che ascoltare la vostra ripresa sulla TAV è servito solo a confermarci che proprio avete cambiato non solo idea, ma soprattutto cultura. Come abbiamo dovuto costatare con Milena Gabanelli e il suo dataroom, del resto.
Che salto indietro, Ranucci, mettersi a confrontare contabilità con contabilità, Toninelli ‘di prima’ con Toninelli ‘di dopo’, Ponti ‘liberato’ con Ponti ‘incatenato’, quando gli argomenti che attestano la profonda indecenza economica, trasportistica, ambientale e sociale della TAV-made-in-Italy stanno scritti e scolpiti nella storia e nelle cronache di questo sciagurato progetto, nei libri di Ivan Cicconi, di Angelo Tartaglia, di Ferdinando Imposimato! O forse questo è poco, per voi? Qualcuno, vediamo, vi ha indicato un reportage che documenta il saccheggio ambientale del Mugello. Qualcuno – noi stessi, un mese e mezzo fa – vi ha segnalato il danno erariale conclamato (ma prescritto, e immediatamente cancellato anche dalle lavagne dei media) che la Corte dei Conti della Toscana ha ascritto alla responsabilità di personaggi come Vannino Chiti, Claudio Martini e tanti altri, che hanno governato la TAV “agendo con censurabile superficialità, insolita pervicacia ed in violazione ad elementari norme di diligenza”. Qualcuno, come il giudice Imposimato, ha redatto fior di relazioni antimafia sulla TAV Roma-Napoli, e un intero volume sulla sinfonia di interessi politicamente rilevanti che ha guidato e protetto la ‘grande opera’. Inutilmente vi abbiamo segnalato le condizioni in cui, ignari, forzosamente viaggiamo (rarefatti i servizi intercity) nel tunnel sotto l’Appennino tosco-emiliano.
Questo non vi interessa, non sta dentro l’orizzonte della vostra brillante cultura neo-sviluppista. Facile fare giornalismo di questo tipo! Facile, quanto ignorare il dilapidamento grottesco e indecoroso di denaro pubblico che chiunque abbia uno straccio di sensore registrerebbe da anni nella nostra Firenze per una TAV sotterranea di lusso che, approvata 20 anni fa, niente ha visto realizzare se non una grande buca in mezzo alla città scavata per un quarto, per un progetto di stazione faraonica approvato senza Valutazione di Impatto Ambientale: una TAV che vive e lucra di ritardi, varianti, ripensamenti, al punto da spingere Raffaele Cantone a definire la vicenda TAV a Firenze come “paradigmatica del peggio possibile in Italia”.
Troppo facile fare ‘giornalismo’ ignorando questi macigni, Ranucci, e attaccarsi a cavilli ragionieristici peraltro di dubbia consistenza che non vi fanno certo onore! O invece pensate di fare ammenda quando sarà troppo tardi, anche per Torino e la Val di Susa, e per la città di Firenze, cara al mondo e patrimonio dell’Unesco? Perché, piuttosto, non mandate qui, subito, le vostre donne e i vostri uomini a misurare l’entità delle sciocchezze che proponete – speriamo inconsapevolmente – partendo piuttosto dai dati di fatto, dalle ‘sensate esperienze’? Se venite, noi ci siamo! E con un bagaglio di monitoraggi che data dal 1994: associazione di volontariato Idra, anche in rete caso mai aveste bisogno di credenziali…